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Notte dei Musei 2025. PAX, un'Aurora di Pace con Bernal
La voce intensa di Paz de Manuel è risuonata ieri all'Ara Pacis, mentre i tacchi e le movenze del bailaor madrileno Sergio Bernal, si sincronizzavano con lei su un un richiamo unico: PAX, pace, per tutti, per noi, per gli altri, per tutti i popoli in guerra. Il pontificato del primo Papa americano, Leone XIV, ha richiesto questa parola unica, che in armonia ha risuonato nella Notte dei Musei 2025, lo scorso 17 maggio.
Il patrono dell'evento, che ha lo ha ideato ed organizzato, Daniele Cipriani, ha presentato così questo spettacolo in tre tranches per dare al pubblico intero la possibilità di goderlo nella sua essenza, davanti ai marmi eburnei dell'Ara Pacis:
«Il Museo dell’Ara Pacis, luogo consacrato alla pax augustea e simbolo della volontà di concordia tra i popoli, ospita così una performance che non è solo spettacolo, ma soprattutto messaggio. PAX è un invito a riconoscere, nella bellezza dell’arte, una possibilità di incontro tra i popoli. Che la luce che filtra dalle vetrate dell'Ara Pacis rendendola simile a un faro nel buio della notte sul Lungotevere, possa accendere la speranza di cui parlava sempre Papa Francesco, quella la luce interiore che - potenzialmente - brilla in ogni essere umano e che - potenzialmente - è capace di condurre verso una nuova Pax universale. L'augurio è che la Notte dei Musei possa preannunciare un'Aurora della Pace.»
L'Aurora di Pace che ci ha presentato Daniele Cipriani era riflessa in tutto lo splendore dei movimenti, sebbene sofferti, a ricordare che la guerra è un'atrocità, di Sergio Bernal: la sua partecipazione emotiva, i suoi sguardi, le sue espressioni, hanno commosso l'intero pubblico, composto sia da cittadini romani e turisti stranieri, sia da professionisti del settore.
Le parole di Paz de Manuel. un nome intriso del messaggio che evocava con il suo canto, hanno convinto con forza e compenetrato l'audience che attendeva da ore la performance: lo scivolare di Sergio Bernal nelle sue braccia a terra, come un Cristo nella Pietà della Madonna, ha oltremodo immerso l'umanità convenuta per lo spettacolo, nel medesimo grido per estendere la memoria che la sofferenza umana è una, in qualsiasi popolo si manifesti e ne venga colpito.
Sergio Bernal, primo ballerino del Ballet Nacional de España e oggi direttore della Sergio Bernal Dance Company, che conosciamo da anni per le performance straordinarie con Les Étoiles di Daniele Cipriani, ha rievocato un suo assolo iconico, ispirato a una delle sculture più emblematiche di Auguste Rodin: Il Pensatore. La posa emblematica fa riflettere sul profondo significato della parola pace e della sua messa in atto: spesso si pensa che un periodo di pace ed armonia sia un periodo fermo, statico, invece è il motore del mondo, delle idee, della cinetica entropica all'essere umano unito col proprio senso etico e morale, fattore, ovvero costruttore del mondo e del suo senso compiuto. Ecco, Bernal insieme alla voce ed alla presenza di Paz, ha costruito di nuovo questo senso, delineandolo nella sua performance.
Che la Pace finalmente diventi verbo, e poi azione per tutti gli uomini.