Rossini Opera Festival. Le raffinate Soirées rossiniane

Articolo di: 
Daniela Puggioni
La cambiale di matrimonio. Foto di insieme. Ph Amati Bacciardi

La trascinante verve musicale unita all’acuta ironia di Gioachino Rossini sono stati il legame che ha unito i due spettacoli che sono stati riproposti con vivo successo al Rossini Opera Festival 2025: le Soirées musicales in forma di concerto del 2019 e La cambiale di matrimonio del 2020. L'articolo si riferisce al 17 agosto.

Dopo il Guillame Tell del 1829 Rossini compose lo Stabat Mater nel 1832 ma ancora non sapeva che non avrebbe più composto opere. Quando da Bologna tornò a Parigi coltivò oculatamente le sue frequentazioni mondane, organizzava riunioni musicali a casa sua e interveniva, assai richiesto, alle riunioni nei salotti degli aristocratici e dei banchieri, prototipo dei ricchi borghesi. Per quei salotti compose arie da camera, destinate o a famosi cantanti che arricchivano il loro repertorio salottiero o a dilettanti, soprattutto signore appartenenti a quelle elette classi sociali, che regnavano in quegli ambienti. Da questo repertorio salottiero Rossini trasse una raccolta di alcuni brani, Soirées musicales fu il titolo scelto da Troupenas, l’editore che indusse Rossini alla pubblicazione.

Rossini scelse otto arie e quattro duetti che furono pubblicati nel 1835, furono edite anche in Italia, Inghilterra e Germania ed ebbero ovunque un enorme successo. Di Metastasio sono i testi delle arie - La promessa, Il rimprovero, La partenza e il notturno a due voci La pesca. Gli altri – L’orgia, L’invito (bolero), La pastorella delle Alpi (tirolese), La danza (tarantella), La gita in barca (barcarola), La regata, La serenata e Li marinari - sono del conte Carlo Pepoli, esule bolognese che scrisse il libretto de I Puritani di Bellini e così si manteneva in esilio. Le Soirées musicales furono composte per canto e pianoforte ma la scrittura ricca e raffinata si presta all’orchestrazione, già Wagner affascinato dalla drammaticità orchestrò Li marinari 1838.

Fabio Maestri, che come direttore d’orchestra ha avuto una lunga frequentazione delle farse e delle opere di Rossini e ama molto il pesarese, è l’autore della Versione per voci e orchestra da camera delle Soirées musicales . Nel programma di sala Maestri ha illustrato con chiarezza il metodo seguito nella sua orchestrazione. Nell’orchestra di base oltre agli archi ci sono ottavino, flauto, clarinetti, fagotto, corno, oboe, grancassa e triangolo solo ne L’orgia, ne La danza e ne Li marinari suonano tutti insieme. Negli altri solo alcuni in un gioco timbrico ispirato dalla scrittura del brano, occasionalmente ci sono la chitarra, il glockenspiel, il tamburo basco, le castagnette.

Infatti Maestri ha scritto che si è ispirato a Rossini, eccelso maestro nella ricercatezza timbrica che scaturisce dalle diverse associazioni degli strumenti. Altro aspetto sottolineato è il gioco musicale e l’ironia divertita insita in molti di questi brani che Maestri ha evidenziato nell’orchestrazione ma anche la drammaticità de Li marinari. Inoltre ne La pastorella delle Alpi nella parte del flauto c’è una variazione alla Briccialdi, un omaggio a Giulio Briccialdi (1818-1881), celebre virtuoso e costruttore del flauto moderno, sua è la chiave che porta il suo nome, ternano come Maestri, che ha voluto ricordarlo, e a cui è intitolato il Conservatorio di Terni.

All’ascolto dal vivo l’orchestrazione è raffinata non solo godibile ma anche divertente, il direttore Christopher Franklin ci sembra non averne messo pienamente in luce i colori e la cantabile giocosità, inoltre i tempi troppo veloci non aiutano i cantanti come è accaduto ne La danza. Nella esecuzione dei brani la parte del leone è stata del soprano e del tenore a cui sono affidate le diverse ariette, Vittoriana De Amicis ha una voce limpida e cristallina e ha affrontato con scioltezza le insidie vocali, ma più preoccupata per gli aspetti tecnici ha tralasciato l’ironica giocosità dei testi dove è presente. Paolo Nevi è dotato di un bel timbro tenorile che però esibisce con eccessiva forza nel rendere la vocalità rossiniana che richiede eleganza nel porgere il canto, bene Andrea Niňo e Gurgen Baveyan, che si sono aggiunti nei duetti. Il pubblico ha accolto con molti applausi tutti gli interpreti alla fine del concerto.

La Cambiale di matrimonio è il primo lavoro teatrale di Rossini andato in scena, venne rappresentato il 3 novembre 1810 al Teatro San Moisé di Venezia, dove vedranno la luce tra il 1812 e il 1813 anche altre quattro farse: L'Inganno felice, La scala di seta, L'occasione fa il ladro e Il signor Bruschino. La prima opera composta da Rossini, Demetrio e Polibio, venne rappresentata successivamente il 18 maggio 1812 al Teatro Valle di Roma.
Il libretto di Gaetano Rossi, che lavorerà di nuovo con Rossini per il Tancredi (1813) e la Semiramide (1823), è tratto dalla precedente commedia omonima più lunga di Camillo Federici (1793) messa in musica da Carlo Coccia tre amni prima. Suo merito è l'aver confezionato un testo agile e lontano dalla volgarità farsesca, con dialoghi che a distanza di due secoli mantengono inalterati, vivacità ed ironia.

Il diciottenne Rossini, pur inserendosi nella lunga tradizione dell’opera buffa, mostra fin da subito la sua creativa originalità, non è un caso che l'impresario del teatro, Cera, scrivendo alla madre dopo L'Inganno felice abbia affermato che:”Cimarosa non è morto ma il suo estro è passato a Rossini.” Fin dalla Sinfonia, scritta come saggio al Liceo musicale di Bologna l’anno prima e poi trasferita all'Adelaide di Borgogna (1817), la melodia e il senso del ritmo rossiniano sono già manifesti e annunciano lo stile e la genialità del compositore pesarese, che già in questo folgorante debutto mescola ironia, ilarità e anche liricità sentimentale nel duetto tra Fanny ed Edoardo “Torna dir che m’ami”.

La trama ha per protagonista la giovane Fanny, che è innamorata di Edoardo Milfort ma il padre, il ricco commerciante Tobia Mill, l'ha promessa in matrimonio con una cambiale all’anziano Mr Slook. Dopo una girandola di divertenti situazioni tutto si risolve grazie anche al pragmatico buon senso e alla generosità di Mr Slook, che gira la cambiale ai due giovani e riconduce alla ragione l’infuriato Tobia Mill che dà il suo consenso alle nozze.
Le belle scene di Gary McCann hanno descritto un’ambientazione tipicamente inglese come indicato dal libretto e i suoi deliziosi costumi caratterizzano con soave ironia i diversi personaggi, le luci di Ralph Kopp hanno collaborato efficacemente alla riuscita dello spettacolo.

Laurence Dale, che ha avuto una lunga esperienza di palcoscenico anche come cantante nelle operette, forse memore del graffiante umorismo anche surreale di Gilbert & Sullivan, nella sua regia ha reso con intelligente, vivace e ironica levità il ritmo incalzante della trama. Ha ben lavorato con i cantanti inserendo anche comparse un po’ surreali, il canadese Mr Slook, si presenta con un servitore nativo del Canada e un simpaticissimo orso grizzly tuttofare, eroica la comparsa che con un caldo torrido ne ha indossato i panni.
Christopher Franklin ha diretto la Filarmonica Gioachino Rossini e ha reso i ritmi rossiniani senza dare respiro alla cantabilità se non nei brani più lenti come nel duetto sopracitato.

Pietro Spagnoli, baritono, è stato un esilarante Tobia Mill, padrone della voce si è calato nel ruolo con elegante disinvoltura senza eccessi buffoneschi ed è stato lungamente applaudito. Paola Leoci, soprano, è stata allieva dell’Accademia Rossiniana di Pesaro, disinvolta in scena ha un luminoso timbro vocale, è sicura nell’affrontare le insidie del canto ed è stata una spiritosa e innamorata Fanny. Avevamo apprezzato Mattia Olivieri nel Prigioniero di Dallapiccola, ora nella parte ironica e divertita di Mr Slook in questa splendida farsa rossiniana ne abbiamo notato la sua talentuosa versatilità nell’uso della voce e nella interpretazione di ruoli così diversi. Jack Swanson è stato Edoardo Milfort, ha una bel timbro tenorile e si è ben calato nella parte lirica dell’innamorato mostrando anche una buona disinvoltura teatrale, Inés Lorans, proveniente dall’ Accademia Rossiniana di Pesaro ha una voce limpida e cristallina e si è ben disimpegnata vocalmente e scenicamente nel ruolo di Clarina, bene il baritono Ramiro Maturana come Norton. Il pubblico ha tributato a tutti gli interpreti lunghi, festosi e vigorosi applausi. 

Pubblicato in: 
GN41 Anno XVII 25 agosto 2025
Scheda
Titolo completo: 

Rossini Opera Festival
17 agosto 2025, ore 20.00
Teatro Rossini - Pesaro

Soirées Musicales

Versione per voci e orchestra da camera a cura di Fabio Maestri
Musica di Gioachino Rossini

VITTORIANA DE AMICIS soprano 
ANDREA NIÑO mezzosoprano
PAOLO NEVI tenore
GURGEN BAVEYAN 

La cambiale di matrimonio

Farsa comica di Gaetano Rossi
Musica di Gioachino Rossini
Edizione critica della Fondazione Rossini di Pesaro, in collaborazione con Casa Ricordi di Milano, a cura di Eleonora Di Cintio

Regia LAURENCE DALE
Scene e costumi GARY McCANN
Luci RALPH KOPP 

Interpreti

Tobia Mill PIETRO SPAGNOLI
Fannì PAOLA LEOCI
Edoardo Milfort JACK SWANSON
Slook MATTIA OLIVIERI
Norton RAMIRO MATURANA
Clarina INÉS LORANS

Direttore CHRISTOPHER FRANKLIN
FILARMONICA GIOACHINO ROSSINI