- Articolo di:Livia Bidoli
L'americano John Adams è tornato dopo 7 anni (2018) a dirigere sé stesso e la suite dal balletto Billy the Kid (1938) di uno dei suoi grandi ispiratori, Aaron Copland, nella Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, il 6, 7, 8 novembre, in collaborazione con Romaeuropa Festival. Tra i maggiori compositori statunitensi viventi (classe 1947), ha diretto l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia in un breve brano esplosivo, ovvero, Short Ride in a fast Machine (1986), e tre scene da una delle sue opere di "Teatro della Realtà", ovvero Nixon in China (1987).
Santa Cecilia. Toi toi toi per la Valchiria di Harding
Nella lussureggiante cornice dell'Accademia Tedesca di Villa Massimo è stata presentata ieri in conferenza stampa l'opera inaugurale della nuova stagione 2025-2026 dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Di concerto col nuovo direttore musicale alla sua seconda stagione, il britannico Maestro Daniel Harding, ed il nuovissimo Presidente dell'Accademia Massimo Biscardi, è stato deciso di aprire la stagione 2025-2026 con la prima giornata della Tetralogia wagneriana: Die Walküre (La Valchiria) nelle tre giornate di giovedì 23 ottobre (ore 18), sabato 25 (ore 15) e lunedì 27 (ore 18).
Durante la conferenza sono intervenuti il Presidente-Sovrintendente Massimo Biscardi, il Direttore Musicale Daniel Harding e il regista Vincent Huguet. Erano presenti, inoltre, alcuni cantanti del cast: Michael Volle (Wotan), Vida Miknevičiūtė (Sieglinde) e Okka von der Damerau (Fricka).
Daniel Harding, che per la prima volta si confronta con la Tetralogia wagneriana inaugura la conferenza stampa dicendo: "Tutti sappiamo quanto sia importante la parte visiva per Wagner e la sua concezione di Gesamtkunstwerk, ovvero Opera d'Arte Totale, Wort-Ton-Drama (Parola-Suono-Dramma), quindi questo allestimento inaugura un nuovo ciclo che manca dal 1961 (all'Accademia Nazionale di Santa Cecilia in forma scenica, N.d.C.). Abbiamo spostato il Prologo di Das Rheingold (L'Oro del Reno) per Michael Volle (ride, una battuta), per dar modo di inaugurare un nuovo ciclo nel 2028 e ricominciare di nuovo."
La nuova produzione dell'Accademia è composto dal regista Vincent Huguet e, per le scenografie, Pierre Yovanovitch, acclamanto interior designer che negli ultimi anni si è confrontato con successo con il mondo dell’opera. I costumi sono firmati dal giovane Edoardo Russo, in collaborazione con la storica sartoria Tirelli Trappetti Costumi. La Sala Santa Cecilia (Auditorium Parco della Musica) ha ripreso la concezione dell'architettura imperiale romana, costruendo un edificio eburneo, così riassume il regista Huguet la sua "ispirazione" all'Impero romano: "Non appena abbiamo iniziato a lavorare con Pierre Yovanovitch, che ha curato la scenografia, sono emersi forti legami tra il mondo creato da Wagner e la ricca storia di Roma. Indubbiamente il compositore tedesco, autore anche del libretto, trovò ispirazione nella saga dei Nibelunghi e in alcuni miti nordici. Pierre Yovanovitch ha immaginato un palazzo imperiale senza tempo che, con le sue innumerevoli scale, ricorda un Piranesi modernista: un palazzo bianco, fatto di ghiaccio o di marmo emerge, come da un altro tempo, superando il palcoscenico tradizionale come un mausoleo costruito su un’antica tomba."
Yovanovitch aggiunge, a corroborare le parole di Huguet: "Nelle sue pietre bianche, nelle sue linee pure, nei suoi volumi imponenti, ho trovato la materia per questo castello monumentale. Uno spazio essenziale, radicale, che rafforza il peso della narrazione."
L'immaginario dell'impero romano ha dato vita anche ai costumi, curati dal giovane Edoardo Russo seguendo l’idea del regista Vincent Huguet di legarsi alla città di Roma e alla sua storia millenaria. L'altra matrice proviene da Mariano Fortuny, - a Palazzo Fortuny a Venezia è possibile viisitare lle sue collezioni - che ha curato nel 1896 - dopo aver visitato Bayreuth - le scene per il Parsifal di Wagner, in particolare per la scena delle Fanciulle in Fiore, e che Russo ricorda così, per quanto riguarda la creazione di abiti: "Il suo apice fu nell’invenzione dell’abito Delphos; oltre al Delphos, Fortuny ha ideato molti altri capi, come i famosi scialli Cnossos e gli abiti Eleonora (ispirati, realizzati e dedicati alla divina Eleonora Duse), decorati per lo più con tecniche di stampa raffinatissime. Fortuny collaborò anche con Maria Monaci Gallenga, artista che sempre nei primi decenni del ’900 brevettò un sistema di stampa con pigmenti metallici e aprì intorno al 1920 un atelier a Roma, in via Veneto. Il sistema di Gallenga fu riscoperto e rilevato negli anni ’80 da Umberto Tirelli, fondatore nel 1964 dell’omonima e pluripremiata sartoria."
La Sartoria Tirelli, oggi diretta dal signor Trappetti, continua a supportare l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia e ha contribuito alla realizzazione di questo spettacolo, in particolare i costumi delle Valchirie sintetizzano tutto questo percorso creativo e storico: abiti in seta, interamente plissettati a mano dalla Sartoria Tirelli-Trappetti, che adornano finanche gli scudi delle guerriere divine di Wotan.
Una celebrazione della romanità unita al massimo fulgore teutonico in musica che, ricordiamo con le parole di Huguet: "Crea un'atmosfera intima, così come la musica, che sa creare cineticamente il fuoco come il sussurro dell'acqua." Aggiungiamo, nella magica intimità tra i due fratellli gemelli Siegmund e Sieglinde, amati dal padre Wotan che, proteggendoli da sè stesso e dai suoi patti che lui stesso infrange, viene aiutato dalla figlia e valchiria Brunilde, iniziando la piu' mitica ed iconica delle saghe nordiche.
Nota breve sull'inizio di Der Ring des Nibelungen
L'Anello del Nibelungo è l'opera omnia che Richard Wagner ha composto tra 1869 e 1876, e che ha visto la luce a Bayreuth a partire dal 1876, anno dell'inaugurazione del tempio wagneriano in Alta Baviera.
Introduciamo L'oro del Reno per rendere intellegibile la storia nella sua complessità: si parte da una fra le piu' antiche leggende germaniche, col Nibelungo Alberich, avido nano che ruba dall'alvéo sacro del fiume Reno, l'oro alchemico custodito dal drago Fafner, che Sigfrido, l'eroe semza paura "figlio" del Dio Wotan del Walhalla, conquista uccidendo il drago. Con La Valchiria, partiamo dalla nascita incestuosa di Sigfrido, bimbo nato dall'amore tra Sieglinde e Siegmund, fratello e sorella che si innamorano nonostante lei sia sposata con Hunding. Nascerà il pargolo divino salvato dalle ire del Dio della Legge Wotan (che in realtà spera in questo salvamento) dalla Valchiria Brunilde.
Convegno e Mostre
Un convegno dedicato a Wagner si è svolto lo stesso giorno della conferenza a Villa Massimo e due mostre dedicate al rapporto tra Wagner e Roma saranno allestite presso le due fondazioni (Santa Cecilia e Villa Massimo), in cui saranno esposti bozzetti, lettere, e documenti d’epoca. In particolare, la mostra allestita a Santa Cecilia sarà dedicata al soggiorno romano di Wagner durato quasi un mese, nel 1876, organizzato dopo la prima di Der Ring des Nibelungen a Bayreuth.

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