Villa Torlonia. L'amore secondo Mario Mafai e Antonietta Raphaël

Articolo di: 
Daniela Puggioni
 Antonietta Raphaël I bambini si mascherano da grandi 1965

A cinquant’anni dalla scomparsa di Antonietta Raphaël e a sessanta da quella di Mario Mafai il Casino dei Principi di Villa Torlonia ospiterà fino al 2 novembre una mostra a loro dedicata dal titolo Mario Mafai e Antonietta Raphaël. Un’altra forma di amore. L’esposizione, promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, è ideata dal Centro Studi Mafai Raphaël e curata da Valerio Rivosecchi e da Serena De Dominicis, con l’organizzazione e i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

I visitatori troveranno disposte nei due piani oltre 100 opere, di cui alcune inedite e altre raramente esposte, tra dipinti, sculture e disegni, provenienti da importanti istituzioni italiane e collezioni private, inoltre al secondo piano ci sono filmati d’epoca in cui sono intervistati i due artisti e le loro tre figlie: Miriam, Simona e Giulia.

Un’altra forma di amore è nel titolo della mostra per evidenziare non solo l’intesa artistica, ma anche quella sentimentale, basata sulla reciproca stima e rispetto, sulle differenze ma anche sul dialogo, sugli scambi di esperienze e le passioni comuni, per questo motivo sono esposti, oltre alle opere pittoriche e scultoree, documenti originali, lettere, disegni, fotografie, provenienti dagli archivi di famiglia.

Raphaël e Mafai provenivano da esperienze di vita diverse, Antonietta, lituana figlia di un rabbino, aveva soggiornato a Londra e Parigi, mentre Mario era sempre vissuto a Roma.  Si incontrarono alla Scuola libera del nudo nel 1925, nacque poi il sodalizio tra Mario Mafai, Gino Bonichi detto Scipione e Antonietta Raphaël, definito da Roberto Longhi la “Scuola di via Cavour”, sodalizio che durò fino al 1933, anno della morte di Scipione.

La prima sala è dedicata alle opere di questo periodo quando i due artisti abitarono a via Cavour, sono opere caratterizzate dall’intensità espressiva e dai colori vivaci. Ci sono ritratti reciproci, autoritratti, paesaggi – Veduta dalla terrazza di via Cavour di Antonietta Raphaël e Strada con casa rossa (1928) di Mario Mafai – ma anche soggetti diversi – Ritratto di giovane donna (adolescente) del 1928 della Raphaël, Adamo ed Eva del 1929 di Mafai.

Mafai venne presto considerato un punto di riferimento per l’ambiente artistico romano, anche negli anni tormentati del dopoguerra mentre la Raphaël fu esposta a pregiudizi di genere e costretta ad allontanarsi da Roma negli anni delle leggi razziali e della guerra, il suo talento verrà apprezzato solo a partire dagli anni Cinquanta.

La seconda sala è imperniata su Antonietta Raphaël che all’inizio degli anni trenta decise, a causa delle frizioni competitive con Mario Mafai, di dedicarsi alla scultura per esplorare un diverso mezzo espressivo alternativo alla pittura. Seguì corsi a Parigi con Émile-Antoine Bourdelle e Aristide Maillol, che fu importante nella ricerca di solidità̀ e nell’attenzione costante ai volumi. La Raphaël fu soprattutto un’autodidatta e nel corso degli anni utilizzò materiali diversi come gesso, cemento, bronzo, si cimentò anche con il legno, lavorando il noce, La pettinatrice, e il durissimo palissandro, Missione segreta inoltre usò anche il colore.

Nelle sue opere emerge la visione femminile nei temi legati alla maternità, molte opere hanno come soggetto le figlie, la sua origine ebraica e il mito. Tra le sculture in esposizione vi sono ritratti delle figlie e del marito e soggetti sulla maternità, come Donna del popolo con bambino accanto ad  alcune mai viste prima, come Angoscia n. 2, che ben evidenzia lo stato d’animo durante le persecuzioni razziali e la guerra.

Nei dipinti l’uso dei colori e la rappresentazione di alcuni temi evocano le avanguardie russe, in particolare Natalia Goncharova e Marc Chagall. Ci sono opere che vanno dagli anni ’30 ai ‘60 come: Lamentazioni di Giobbe, Il trionfo di Giuditta, I quattro giorni della creazione e Yom Kippur in sinagoga del 1932 ma anche La pettinatrice e I ragazzi si mascherano da grandi del 1965.

La Raphaël nel primo soggiorno londinese con la madre si era diplomata in pianoforte alla Royal Academy di Londra, poi non rinunciò mai alla sua passione per la musica, che influenzò anche Mafai, e divenne soggetto di varie opere di entrambi, esempi la Natura morta con chitarra del 1928, Miriam con la chitarra del 1929 della Raphaël e Fiori secchi e spartito della Traviata del 1936 e la Lezione di piano di Mafai del 1934 il dipinto dalle dimensioni insolite ottenne un premio alla II Quadriennale di Roma. 

La mostra pone in evidenza che gli stili dei due artisti sono diversi ma possono avere soggetti analoghi: I paesaggi, i ritratti, gli autoritratti, le nature morte, la vita familiare, i nudi, un esempio, le Donne che si pettinano di Mafai del 1931.

L’ultima parte della mostra è dedicata a quella che è stata definita dai curatori la metamorfosi di Mafai dal realismo alla pittura astratta sono in esposizione: Mercato del 1949, Mercato del 1956, Paesaggio romano del 1952. Si nota nel paragonare i dipinti un percorso di sintesi delle forme e dei colori che viene ben spiegato da: “Il mondo dell’artista è un po’ un alternarsi di costruire e di distruggere e di ricostruire”, parole, scritte da Mafai ad Antonietta Raphaël nel 1941.

Pubblicato in: 
GN34 Anno XVII 7 luglio 2025
Scheda
Titolo completo: 

Mario Mafai e Antonietta Raphaël. Un’altra forma di amore
Villa Torlonia - Casino dei Principi

Via Nomentana 70, 00161 Roma 
23 maggio – 2 novembre 2025 

Orari

Da martedì a domenica ore 9:00 – 19:00.  Ultimo ingresso ore 18:00.

Biglietteria
Biglietto Villa Torlonia - Casino dei Principi con Mostra 
-    € 5,00 biglietto intero per i residenti a Roma;
-    € 4,00 biglietto ridotto per i residenti a Roma;
-    € 8,00 biglietto intero per i non residenti a Roma;
-    € 5,00 biglietto ridotto per i non residenti a Roma;

In caso di apertura della Serra Moresca: Biglietto Cumulativo Villa Torlonia Casina delle Civette + Casino Nobile e Casino dei Principi con Mostra + Serra Moresca:
RESIDENTI
-    € 14,00 biglietto “cumulativo” intero per i residenti a Roma non possessori della “MIC Card”; 
-    € 12,00 biglietto “cumulativo” ridotto per i residenti a Roma non possessori della “MIC Card”; 
NON RESIDENTI
-    € 17,00 biglietto “cumulativo” intero per i non residenti a Roma; 
-    € 13,00 biglietto “cumulativo” ridotto per i non residenti a Roma. 

In caso di chiusura della Serra Moresca: Biglietto Cumulativo Villa Torlonia Casina delle Civette + Casino Nobile e Casino dei Principi con Mostra:
RESIDENTI
-    € 11,00 biglietto “cumulativo” intero per i residenti a Roma non possessori della “MIC Card”; 
-    € 10,00 biglietto “cumulativo” ridotto per i residenti a Roma non possessori della “MIC Card”; 
NON RESIDENTI 
-    € 14,00 biglietto “cumulativo” intero per i non residenti a Roma; 
-    € 11,00 biglietto “cumulativo” ridotto per i non residenti a Roma. 

Ingresso con biglietto gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente e per i possessori della “MIC Card”. 

Promotori
Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali 
Organizzazione
Centro Studi Raphaël Mafai in collaborazione con Zètema Progetto Cultura 
Mostra a cura di
Valerio Rivosecchi e Serena De Dominicis 
Catalogo
De Luca Editori d’Arte
Info
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 19.00)
www.museiincomuneroma.it; www.sovrintendenzaroma.it;
www.museivillatorlonia.it; www.zetema.it