cinema

  • Qualcosa nell'aria. Il protagonista Gilles
    Articolo di: 
    Eleonora Sforzi

    L'ultimo film di Olivier Assayas, presentato in concorso al Festival di Venezia 2012 e premiato per la Miglior Sceneggiatura, conduce gli spettatori indietro nel tempo, in un passato non troppo lontano, ma che ha lasciato tracce significative sulla realtà attuale.

  • Silvio Berlusconi
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Che dire di un fenomeno come quello di Silvio Berlusconi in Italia? Che probabilmente poteva capitare solo qui,  che ci si dovrebbe chiedere perchè “proprio in Italia”, esattamente come si chiede e ci chiede il regista del film S.B. Io lo conoscevo bene, Giovanni Fasanella. Insieme a Giacomo Durzi ha diretto un documentario peraltro controverso poichè, al contrario dei film finora girati sul fenomeno Berlusconi, quest'ultimo si costruisce intorno alle interviste dei suoi ex (o tuttora) amici e colleghi di partito e d'azienda, ma forse, in questo caso, è la stessa cosa.

  • Hugh Jackman
    Articolo di: 
    Alessandro Menchi

    Dopo aver narrato il percorso ascensonale della regale voce balbuziente di re Giorgio VI, Tom Hooper fa librare quella soave e imperiosa del misero Jean Valjean (Hugh Jackman) che combatte a suon di ariose melodie con il suo rivale e persecutore Javert (Russel Crowe) in Les Misérables.

  • Rassegna web "Materiali d'amore". Locandina
    Articolo di: 
    Eleonora Sforzi

    In occasione della prima rassegna web "Materiali d'amore", a cura di Anna Maria Pasetti e Antonio Pezzuto – nell'ambito del progetto "Oggi insieme, domani anche. -Film partecipato" – sulla piattaforma streaming di MyMovies dal 7 al 13 gennaio sono stati proiettati alcuni film che hanno proposto, spesso in forma documentaristica, diverse angolazioni da cui osservare i rapporti e le relazioni interpersonali, in particolare legati all'amore.

  • Quello che so sull'amore
    Articolo di: 
    Alessandro Nardis

    Chi scrive questa recensione ha conosciuto Muccino Senior praticamente proprio con il suo esordio, Ecco fatto (1998). All'epoca ero poco più che adolescente. Il film, pur trattando tematiche proprie dei ventenni/trentenni mi piacque molto, con il suo stile dinamico anche se a volte un pò esasperato (chi non ricorda le scene tipiche mucciniane con urla e imprecazioni lanciate nel corso degli anni dai vari Bentivoglio, Accorsi, Mezzoggiorno, etc etc).

  • Fiocco di neve
    Articolo di: 
    Alessandro Nardis

    Il tenero Fiocco di Neve, unico gorilla bianco al mondo, arriva da cucciolo allo zoo e diventa subito l’animale più coccolato ed ammirato dai visitatori del parco. Un problema però lo affligge: a causa dell’originale colore della sua pelliccia gli altri gorilla non lo considerano parte del gruppo ed il suo unico vero amico è Ailur, un procione rosso.

  • Ben-Affleck-Argo_main_image_object.jpg
    Articolo di: 
    Alessandro Menchi

    Con il trionfo ai Golden Globes (miglior film e miglior regia), e forte di sette nomination (anche se inverosimilmente manca quella per “Best Directing”), Argo si candida ad essere uno dei più accreditati pretendenti dell'ottantacinquesima edizione degli Oscar.

  • La scoperta dell'alba
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Un tuffo nel passato di chi negli anni Ottanta era bambino, già immerso in un'atmosfera da incubo perché le prime bombe e i primi agguati già c'erano stati nel 1978 con l'uccisione di Moro firmata dalle Brigate Rosse e su cui tuttora aleggiano ombre di compromissione dello Stato. Susanna Nicchiarelli ha quindi teso a descrivere una porzione di un'epoca di “piombo” appunto, relativizzandola e rendendola in qualche modo “surreale e malinconicamente struggente” con questo suo secondo lungometraggio dopo Cosmonauta del 2009. La scoperta dell'alba è un film fantastico che si posa lievemente su anni in contrapposizione, quelli odierni di rassegnazione e quelli della lotta più caparbia e incosciente.

  • Django Unchained
    Articolo di: 
    Stefano Coccia

    Di certo Quentin Tarantino non è uno che mostri eccessivi timori reverenziali, quando si tratta di giocare con le più disparate mitologie cinematografiche, mescolando tra loro cultura popolare e ambizioni narrative che volano alto. Tutto nel segno di una vocazione post-moderna, che non è mero esercizio stilistico ma rilettura attenta e partecipe. È ovvio che non in tutti i film una simile predisposizione rifulga alla stessa maniera. Ma se in Bastardi senza gloria il risultato di tali inclinazioni è stato, a detta di chi scrive, uno dei migliori nella carriera di questo sfacciato e irriverente talento, Django Unchained finisce per avvicinarvisi molto.

  • The Master
    Articolo di: 
    Alessandro Nardis

    Dal regista di Magnolia e Il Petroliere arriva The Master, il film premiato alla 69° Mostra del Cinema di Venezia con il Leone d'argento per la Miglior Regia (Paul Thomas Anderson) e la Coppa Volpi per il Miglior Attore (ex-aequo per Philip Seymour Hoffman e Joaquin Phoenix).