cinema

  • L'urlo
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    Urlo (Howl, 2010) è un film dedicato alla biografia di Allen Ginsberg (1926-1997), uno dei più celebri esponenti della beat generation, autore di un notissimo poema che dà il titolo all’opera cinematografica. La pellicola oscilla tra biopic e film-documentario, proponendosi in modo alquanto originale, con ambizioni notevoli anche dal punto di vista delle competizioni e dei concorsi a cui ha partecipato: dal Sundance Film Festival alla 60° edizione del Festival del cinema di Berlino, dove gareggiava per l'Orso d'oro.

  • l'Albero
    Articolo di: 
    Antonella D'Ambrosio

    Due sono le principali tematiche indagate nel film L’albero della regista francese Julie Bertuccelli: l’elaborazione del lutto, argomento già trattato nel precedente Da quando Otar è partito, premio Semaine de la Critique a Cannes 2003, e il rapporto tra uomo e natura.

  • Harry Potter
    Articolo di: 
    Marika Balzano

    Era il 2001 quando gli occhi di molti spettatori rivolsero l’attenzione su un maghetto di Privet Drive predestinato a essere l’eroe sin dall’apertura della saga,  in cui ha tanto creduto la Warner Bros Italia. Le avventure si sono susseguite con una cadenza annuale, portando il giovane pubblico e non solo a crescere insieme al protagonista a pane e arti magiche.

  • 13 Assassini
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Sicuramente viene subito in mente “Dal Giappone con furore”, ed etica aggiungerei, visto che l’ultimo film di Takashi Miike, dal titolo poco fuorviante di 13 Assassini, e presentato l’anno scorso a Venezia, è proprio su questo genere: botte da orbi, o meglio, samurai che si fanno a pezzettini fino all’ultimo goccia (lo splatter non manca) di liquido rosso che hanno in corpo, pur di vendicare le famiglie uccise barbaramente e torturate dall’anaffettivo e crudele signore feudale Naritsugu.

  • Von Trier
    Articolo di: 
    Giovanni Battaglia

    Melancholia, il nuovo bellissimo film di Lars von Trier, è stato ingiustamente limitato dalle polemiche per le infelici dichiarazioni dell’orso scandinavo. Del resto chi lo conosce bene, ed ha visto The Big Boss oppure meglio ancora The Kingdom, si sarà sicuramente fatto un'idea dello stile del suo umorismo e della delicatezza che lo ha sempre contraddistinto specie nelle conferenze stampa. Lo scorso anno sempre a Cannes aveva detto ad un giornalista: "se ne faccia una ragione, dopo la scomparsa di Ingmar Bergman sono il più grande regista vivente".

  • Corpo celeste
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    A guardare sul dizionario cosa significa il termine Corpo celeste si trova: “Il termine oggetto celeste (dal latino caelum: cielo) o corpo celeste è genericamente utilizzato per indicare qualsiasi corpo o oggetto astronomico, ossia non appartenente al nostro pianeta.” (fonte, Wikipedia) Il film omonimo di Alice Rohrwacher, sorella di Alba, racconta la storia di Marta, impersonata da Yile Vianello, una specie di migrante di ritorno, dalla Svizzera a Reggio Calabria, luogo grottesco e arretrato, dove la Chiesa mantiene inossidabile il suo dominio politico ed economico.

  • Stromboli
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Alla Real Academia de España di Roma il 13 giugno 2011 si è proiettato il film La ciudad de los signos di Samuel Alarcòn (Madrid, 1980), un viaggio tra i segni di città sibilline nel loro rapporto col passato, a cominciare da Roma, proseguendo con Cuma, Stromboli, Capri, la Torre Normanna di Maiori.

  • Concerto Moretti
    Articolo di: 
    Simone Vairo

    Raccontare la storia contemporanea italiana degli ultimi quarant’anni non è un’impresa facile. Il 12 giugno del 2011 (anche l'11), alla Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, abbiamo assistito a quella che, a mio parere, può essere definita come una lezione di storia mediata attraverso immagini e piccole storie umili di mediocrità, ovvero di semplicità nel senso in cui la intende Nanni Moretti, ovvero il Concerto Moretti.

  • The Hunter
    Articolo di: 
    Simone Vairo

    The Hunter di Ralf Pitts è un film diverso dai soliti a cui si è abituati e che, a parer mio, manca dell’elemento maggiormente caro al regista: l’interpretazione. La trama s’incentra sulla triste vicenda di Alì Alavi (Ralf Pitts) il quale, uscito di prigione, decide di trovarsi un lavoro e di passare più tempo con sua moglie (Sara - Mitra Hajjar) e sua figlia (Saba Yaghoobi).

  • Melancholia
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    La malattia dei romantici, lo spleen, la bile noire, il trattato sul quale Robert Burton, nel 1621, costruì parte della sua influenza (imprevista) su Keats, ma anche su Borges come spiega bene l’introduzione al saggio Anatomia della malinconia curata da Jean Starobinski. Perno centrale del film di Lars Von Trier, Melancholia, per lui si trasforma in un pianeta blu che rischia di far soccombere la Terra in seguito alla conflagrazione dei due pianeti. Palma d’oro a Kirsten Dust come miglior attrice protagonista all’ultimo Festival di Cannes.