libri

  • Sergio Salvi
    Articolo di: 
    Sergio Salvi

    Il regista e maestro Sergio Salvi è stato collaboratore di Strehler e fondatore con Alessandro Fersen della Scuola Internazionale dell'Attore, insegnante ai Teatri Possibili a Firenze, e al Maggio Musicale Fiorentino, con cui ha messo in scena, tra gli altri, Scene dalla Dama delle Camelie di Dumas, Antigone di Sofocle, L'Orestiade di Eschilo, e tanti altri titoli, in primo luogo shakespeariani, da Macbeth a Misura per misura. Quella che segue è una sua originale quanto poetica rilettura di Il ritratto ovale di Edgar Allan Poe.

  • Wystan Hugh Auden
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    L’8 giugno scorso si è concluso il ciclo di letture Le lingue della poesia, svoltosi nel Teatro Studio dell’Auditorium Parco della Musica. La serata conclusiva ha visto come protagoniste le liriche di Wystan Hugh Auden, la cui lettura è stata affidata all’attrice Anna Bonaiuto, sapientemente introdotta dal poeta e critico Franco Buffoni.

  • Laura Lupi
    Articolo di: 
    Gordiano Lupi

    Il libro non ha barba: dalle sue pagine escono molti nastri e segnalibri, ma non hanno niente a che vedere con la barba! Chi ha una grande barba è il gigante dipinto nel libro! E la pittura è davvero multicolore, alcuni colori sono di smalto brillante, come il braccialetto che le ha regalato suo padre. Adesso non dipingono più i libri in quel modo! Il gigante se ne sta seduto sulla vetta di un monte, con una cosa rovesciata, come le nubi del cielo, sulla testa.

  • José Martì
    Articolo di: 
    Traduzione di Gordiano Lupi

    Chissà se esiste davvero una bambina come Nené! Un vecchio saggio dice che tutte le bambine sono come Nené. A Nené piace molto di più giocare a fare la mamma, fingere di andare per negozi, immaginare di fare la spesa e preparare dolci insieme alle sue bambole, piuttosto che svolgere i compiti assegnati dalla maestra che viene a casa per istruirla.

  • Disorder
    Articolo di: 
    Barbara Gigliotti

    Il senso dell’udito, della vista e della vita così come adolescenza che non si può ripetere, quando ancora tutto sembrava essere indefinito; frasi interrotte, dove spesso manca una parola, ma in realtà la ricostruisci o la ritrovi subito dopo il punto, così come procede il pensiero, che non è mai perfettamente lineare: è la scrittura presente in Disorder. Unknow pleasures di Gianfranco Franchi.

  • John Nash
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    Il Festival della Matematica che si è svolto a Roma dal 19 al 22 marzo 2009 aveva tra i suoi obiettivi anche quello di gettare un solido ponte sulla reciproca incomunicabilità di umanisti e scienziati. È infatti un comune pregiudizio quello per cui la matematica e l’umanesimo appartengano a due ambiti distinti.

  • Inediti in Biblioteca
    Articolo di: 
    Lorena Carpentieri

    Si è concluso il ciclo di seminari, presso la Biblioteca della Camera dei Deputati, sul tema della poesia italiana del Novecento, per la quinta edizione di Inediti in Biblioteca, la rassegna poetico-letteraria annuale su temi di rilevante attualita' culturale, con la partecipazione di esponenti di primo piano della letteratura e dell'arte.

  • Iago
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    La raccolta di poesie di Iago (Roberto Sannino) Il difetto edita da Il Filo la inizio a leggere prima di tutto con una parola, “fantasmità”, che si trova nella poesia Discesa a pag. 26: "e riconosco i contorni della mia fantasmità".

  • Valeria Palumbo
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Caporedattore di L’Europeo, Valeria Palumbo da anni si occupa di donne su cui ha scritto sette libri e sta per approdare all’ottavo. Il precedente a Le figlie di Lilith per cui la intervisto, è stato Svestite da uomo, in cui offriva un panorama di tutte quelle donne che, per avanzare nella società e per loro gusto, indossavano abiti maschili.

  • Il bambino con il pigiama a righe
    Articolo di: 
    Lorena Carpentieri

    Il romanzo di John Boyne Il bambino con il pigiama a righe è stato pubblicato nel 2006, nel 2008 è uscito anche un film, diretto e sceneggiato da Mark Herman: una fiaba, ma non a lieto fine.