- Articolo di:Livia Bidoli
L'americano John Adams è tornato dopo 7 anni (2018) a dirigere sé stesso e la suite dal balletto Billy the Kid (1938) di uno dei suoi grandi ispiratori, Aaron Copland, nella Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, il 6, 7, 8 novembre, in collaborazione con Romaeuropa Festival. Tra i maggiori compositori statunitensi viventi (classe 1947), ha diretto l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia in un breve brano esplosivo, ovvero, Short Ride in a fast Machine (1986), e tre scene da una delle sue opere di "Teatro della Realtà", ovvero Nixon in China (1987).
musica
- Articolo di:Daniela Puggioni
L’oratorio di Antonio Vivaldi è il secondo concerto del ciclo che l’Accademia Filarmonica Romana ha meritoriamente dedicato a questo straordinario musicista.
- Articolo di:Ivano Galletta
Il grande pubblico conoscerà Poe come autore, ma quello di cui si parla poco è forse di come egli abbia poi influenzato i vari campi artistici, tra cui quello musicale.
- Articolo di:Livia Bidoli
Abbagliati dalla luce bianca delle colonne, nell’allestimento della coppia Squarciapino-Frigerio siamo introdotti tra le braccia di due amanti in tenero atteggiamento:
- Articolo di:Livia Bidoli
Quando si ascolta la musica ridente di Hérold per La somnambule, ou L’arrivée d’un nouveau seigneur su libretto di Scribe e coreografie di Jean Aumer, non c’è quasi bisogno dell’ambientazione agreste per immaginarsi immersi in una natura tra Arles e Tarascona, vi si viene poiettati inconsapevolmente.
- Articolo di:Livia Bidoli - Teo Orlando
Composto nel 2006 ed eseguito nel centenario (in vita) del musicista, il Concerto per Corno e Orchestra di Elliott Carter si nota soprattutto per una brillante orchestrazione dalle infinite e dodecafoniche variazioni. Alessio Allegrini al corno solista interpreta attentamente e con la giusta veemenza la partitura sincopata, ricca degli influssi di Prokofiev e Stravinskij oltre che del coevo Alban Berg.
- Articolo di:Livia Bidoli
L’immensa oscurità che avvolge questo album è teneramente sussurrata, le grida silenziate da richieste tradotte in sospiri, sembrano profilare nonostante la fine, un ancora tiepido ardore. Una storia d’amore con sé prima che con il “lui” continuamente ricordato. Una propria avventura nelle tenebre: un confronto che cresce con le canzoni seguenti, tutte allacciate da un percorso cullante, una nenia che si canta all’orecchio per moderare l’angoscia di chi trascorre notti insonni ad attendere l’avverarsi di un’utopia.
- Articolo di:Livia Bidoli
L’oratorio in forma semiscenica richiesto da Ida Rubinstein ad Arthur Honegger è del 1835 mentre il Prologo è stato aggiunto solo nel 1844. Paul Claudel, autore del libretto, dopo un’iniziale riluttanza, fece un sogno ad occhi aperti che lo indirizzò immediatamente verso la composizione della prima parte che, anche nella riduzione scenica contiene dei tratti visionari, in linea con la storia di Jeanne.

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