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Roma. La musa interattiva
La Sapienza Università di Roma, in collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana e altre istituzioni, organizza il convegno La musa interattiva. L’improvvisazione nella musica pianistica dell’Ottocento.
Il Convegno intende promuovere uno spazio di riflessione sulla performance della musica pianistica dell’Ottocento, concentrando l’attenzione sull’interazione tra forme testuali e processi performativi, sulle prassi esecutive storiche e sulle pratiche dell’improvvisazione. Per integrare ricerca musicologica e ricerca artistica, sessioni teoriche e concerti si alternano a un workshop per la sperimentazione di nuove metodologie per l’apprendimento di pratiche improvvisative storicamente informate.
I risultati scientifici del workshop verranno ulteriormente approfonditi in una sessione del Convegno Performing Classics Today: The Role of the Performer in the Actualization of Music organizzato dall’Accademia Musicale Chigiana, che si svolgerà a Siena dal 4 al 6 dicembre 2024.
L’iniziativa è organizzata dal Dipartimento di Lettere e Culture moderne della Sapienza Università di Roma in collaborazione con l’Accademia Filarmonica Romana e le Università di Cassino e Tor Vergata di Roma, nell’ambito del Progetto di Rilevante Interesse Nazionale Improvvisazione-Composizione: la doppia identità della musica europea (PRIN 2020), coordinato dall’Università di Pavia. Tutti gli interessati (musicisti e non musicisti) possono liberamente partecipare alle varie sessioni del convegno e del workshop.
Coordinamento scientifico: Susanna Pasticci (Sapienza Università di Roma)
Coordinamento organizzativo: Ludovico Peroni e Maria Valentini (Università di Cassino)
Info: mail: info@improcomp.org – tel. 06. 49913049
Programma al link: https://improcomp.org/ws-piano-improvisation-in-the-19th-century-call/
PRESENTAZIONE
L’improvvisazione era una componente fondamentale dell’attività dei pianisti nel periodo che oggi definiamo “classico”, ma nel XIX secolo si avviò verso una fase di trasformazione e declino per poi scomparire quasi completamente nel corso del Novecento. Eppure, non tutto scomparve: la pratica del preludiare prima dell’esecuzione di un brano musicale rimase in auge per tutto l’Ottocento, ed è ampiamente documentata dalle fonti dell’epoca. Improvvisando un preludio, l’interprete poteva attivare un’interazione creativa con il pezzo e una maggior sintonia con i suoi ascoltatori.
Anche le registrazioni delle performance dal vivo di tanti pianisti attivi nella prima metà del Novecento, tra cui Wilhelm Backhaus e Dinu Lipatti, documentano la sopravvivenza dell’arte del preludiare e la tendenza degli interpreti a estemporizzare modulazioni e transizioni tra i vari pezzi di un programma concertistico.
Oggi gli interpreti sono estremamente riluttanti a recuperare queste pratiche: sia per la crescente standardizzazione delle aspettative del pubblico e degli addetti ai lavori, sia per una diffusa disattenzione nei confronti delle prassi esecutive storiche. Il più grande ostacolo, tuttavia, è rappresentato dalla formazione dei musicisti: mentre in passato l’improvvisazione era parte integrale della didattica pianistica, oggi l’apprendimento del repertorio si basa prevalentemente sull’idea della “riproduzione” del testo scritto.
Per garantire la vitalità della musica d’arte occidentale – una tradizione basata non solo sulla trasmissione di testi, ma anche di prassi esecutive – l’interpretazione della musica pianistica dell’Ottocento dovrebbe oggi provare a riscoprire anche le pratiche improvvisative dell’epoca. Non tanto per ricostruire una prassi comunque perduta, ma soprattutto per esplorare spazi di azione suggeriti dalla partitura che i musicisti del passato sapevano perfettamente riconoscere e interpretare. Riappropriarsi di questi spazi di azione non significa “tradire” il testo scritto, ma metterlo in relazione con gli stimoli della propria contemporaneità e con gli orizzonti di attese degli ascoltatori a cui di volta in volta l’interprete si rivolge.
Oltre ad aprire uno spazio di discussione e ricerca scientifica su questi temi, La musa interattiva intende avviare una sperimentazione di nuove metodologie per l’apprendimento di pratiche improvvisative oggi cadute in disuso, dedicando tre sessioni del convegno a un workshop sull’improvvisazione nella musica pianistica dell’Ottocento.
Con il supporto di dieci pianisti selezionati con un bando internazionale, Costantino Mastroprimiano, John Mortensen e Giorgio Sanguinetti affronteranno i seguenti argomenti: performance storicamente informata; partimento nel primo Ottocento; fonti dei preludi improvvisati nella musica pianistica del primo Romanticismo; tecniche di improvvisazione nel Romanticismo, con particolare riguardo alla prassi del preludio/interludio improvvisato.
PROGRAMMA
PRELUDIO
mercoledì 16 ottobre 2024
Università di Cassino, Aula Magna (Campus Folcara), ore 15.00 – 18.00
Sessione 1 – presiede Gianluca Bocchino (Università di Cassino)
Costantino Mastroprimiano (Conservatorio di Perugia) Chopin e l’arte di iniziare un pezzo pianistico
Giorgio Sanguinetti (Università Tor Vergata di Roma) Modelli, stratagemmi e loro trasformazioni nella musica di Chopin
Improvised Concert
Concerto di John Mortensen (Cedarville University, Ohio)
PREMESSE
giovedì 17 ottobre 2024
Sapienza Università di Roma, Aula Pirrotta (Facoltà di Lettere e Filosofia), ore 9.30 – 13.00
Sessione 2 – presiede Franco Piperno (Sapienza Università di Roma)
Susanna Pasticci (Sapienza Università di Roma), La musa interattiva: il testo e la sua performance
Stefano Oliva (Università Niccolò Cusano), Dal testo al gesto: improvvisazione e atmosfere
Andrea Ravignani (Sapienza Università di Roma & Aarhus University, DK), Mente e cervello nella performance e nell’improvvisazione musicale
Emanuele Ferrari (Università di Milano-Bicocca), Tracce di matrice improvvisativa nel repertorio pianistico
Giovanni Bietti (RAI RadioTre, Lezioni di musica), “Questo deve sembrare improvvisato!”. Scrittura e gesto improvvisativo in Chopin
AZIONI
giovedì 17 ottobre – sabato 19 ottobre 2024
Accademia Filarmonica Romana, Sala Casella
Workshop 1: giovedì 17 ottobre ore 15.30 – 19.30
Workshop 2: venerdì 18 ottobre ore 9.30 – 13.30 e 15.00 – 19.30
Workshop 3: sabato 19 ottobre ore 9.30 – 13.30 e 15.00 – 19.30
DOCENTI:
Costantino Mastroprimiano (Conservatorio di Perugia)
John Mortensen (Cedarville University, Ohio)
Giorgio Sanguinetti (Università Tor Vergata di Roma)
PARTECIPANO:
Matilde Bianchi (Conservatorio di Bologna)
Roberto Cornacchioni Alegre (Universidade de São Paulo)
Julian Jenson (Temple University, Boyer College of Music, New York)
Javier Liébana Castillo (Staatliche Hochschule für Musik, Stuttgart)
Danilo Mondaca Rivera (Pontificia Universidad Católica de Chile, Santiago)
Lucio Perotti (Conservatorio di Perugia)
Lorenzo Pusterla (Conservatorio di Milano)
Sam Shortall (Maynooth University, Ireland)
Basil Vandervort-Charbonneau (Université de Montréal)
Daniel Vidal (Palau de la Música Catalana, Barcelona)
RIFLESSIONI
sabato 19 ottobre 2024
Accademia Filarmonica Romana, Sala Casella, ore 17.00 – 18.30
Sessione 3 – Tavola rotonda:
Una nuova modalità di fruizione della musica pianistica è possibile?
presiede Stefano Jacoviello (Università di Siena & Accademia Musicale Chigiana)
PARTECIPANO:
Gilda Buttà (Conservatorio di Frosinone)
Sandro Cappelletto (Istituto per l’Enciclopedia Italiana Treccani)
Paola Carruba (Vicedirettrice di Radio RAI)
Matteo D’Amico (Accademico di S. Cecilia, Roma)
Domenico Turi (Accademia Filarmonica Romana)
POSTLUDIO
sabato 19 ottobre 2024
Accademia Filarmonica Romana, Sala Casella, ore 20.00
La musa interattiva. Concerto dei partecipanti al workshop