La Sala Zanardelli nel Complesso del Vittoriano ospiterà fino al al 13 febbraio 2012 la mostra “Colli Albani. Protagonisti e luoghi della ricerca archeologica dell’Ottocento”. L'esposizione è dedicata non solo ai siti e ai reperti dei tanti scavi, che si protrassero per lungo tempo nei Colli Albani, ma anche agli archeologi stessi, alla loro formazione e al loro metodo di ricerca durante l’ottocento.
La mostra si occupa di siti archeologici importanti che non sono molto conosciuti al grande pubblico, in quanto la fama di quelli presenti a Roma, con la sola eccezione di Villa Adriana a Tivoli, concentra su di sé l'attenzione dei visitatori. L'esposizione è divisa in due sezioni, la prima è dedicata ai protagonisti della ricerca archeologica del XIX secolo, che proprio in quel periodo cominciò a strutturarsi come disciplina scientifica.
Nei secoli precedenti gli scavi erano serviti per ricavare materiale per le costruzioni e poi, dall'epoca rinascimentale, per lo studio dagli artisti che cercarono fonte di ispirazione negli antichi modelli classici, come testimoniano i fori fatti da quelli che si calarono all'interno della Domus aurea, e per soddisfare le richieste dei collezionisti di statue, sarcofaghi e ed altri reperti pregiati. Se nel settecento si cominciarono a copiare minuziosamente gli affreschi solo nel XIX secolo si cominciò ad indagare scientificamente i siti per capire cosa avessero ospitato nell'antichità.
La topografia antica come disciplina scientifica nacque alla meta dell'ottocento in quanto si cominciarono a fare le prime mappature ed i disegni che furono eseguiti sono una documentazione e non più la ricerca del pittoresco. In questa sezione è analizzata la storia dei primi grandi archeologi e topografi dell’epoca (Antonio Nibby, Luigi Canina, Pietro Rosa, Giovan Battista de Rossi, Rodolfo Lanciani), tra i quali va ricordato Giuseppe Tomassetti, stimatissimo studioso della Campagna Romana e del quale nel 2011 è caduto il centenario della morte. Viene descritta la loro storia della loro vita, talvolta complicata in un periodo di tumultuosi cambiamenti politici, e le loro tecniche di ricerca.I materiali illustrativi dell’epoca e i documenti d’archivio spesso inediti sono esposti per la prima volta al pubblico.
La seconda sezione è dedicata ai siti archeologici dei Colli Albani indagati, studiati e valorizzati in quel secolo da quegli stessi studiosi, con l’esposizione di alcuni reperti significativi. Le ricerche e gli studi su l'area archeologica dei Colli Albani, per la sua indiscussa importanza, furono svolti dai più importanti archeologi e topografi dell’epoca che hanno contribuito, con le loro attività di documentazione e scavo archeologico, alla conoscenza, alla valorizzazione dei siti e in qualche caso alla nascita di alcuni musei come di Frascati, Lanuvio e Velletri concepiti proprio sullo scorcio del secolo.
Nella scelta dei luoghi legati alle varie attività degli scavi degli archeologi si è cercato di dare un equilibrio geografico nella rappresentatività dei siti illustrati dato che alcune aree come quella de l'ager tusculanus furono più indagate di altre. I pannelli illustrativi, che guidano nel percorso, hanno il fondo rosso e i caratteri bianchi cosa che rende meno agevole la lettura;il catalogo edito da Gangemi è molto interessante per chi voglia approfondire i temi trattati dalla mostra.
Collegamenti:
[1] https://www.gothicnetwork.org/immagini/statua-acefala-spes-dalla-villa-di-voconio-pollione