Il danese Kristian Levring, (tra gli animatori di Dogma 95) costruisce un western lineare e semplice nonchè stilizzato, illuminato da una fotografia dalle tonalità crepuscolari. Era stato presentato Fuori Concorso a Cannes 2014 questo film inusuale ambientato nei paesaggi aspri e respingenti dell'America del 1871.
Jon (Mads Mikkelsen) Il protagonista è reduce dalla spietata guerra tra Danesi e Austro-Prussiani del 1864. Fugge negli States in compagnia del fratello (Mikael Persbrandt) e sette anni dopo lo raggiungono la moglie e il figlio.
Il film inizia come da tradizione con l'arrivo del treno alla stazione (un omaggio a Sergio Leone) l'incontro di Jon con i famigliari è un momento di perfetta felicità ma è una questione di attimi perchè durante il viaggio in diligenza (una stagecoach che ci rimanda a Ombre Rosse) si imbattono in due loschi figuri che fa scivolare il film nella più classica storia di vendetta.
I dialoghi di Anders Thomas Jensen (Le mele di Adamo, 2005) sono stringati, caustici nonchè velenosi. Il regista grazie all'apporto superbo di Mads Mikkelsen, con il suo viso scolpito nella roccia, sempre ombroso e intenso, delinea un personaggio complesso e estremo non facile da dimenticare. Il sadico bandito che scatena la Sfida Infernale è Delarue (Jeffrey Dean Morgan). L'unico personaggio di rilievo femminile è la donna del villain Madelaine (Eva Green), con il viso sfregiato o e senza lingua.
In sottofondo si staglia una classe dirigente dedita alla compravendita dei terreni a taglieggiare i farmers, mentre fa comparsa il petrolio che comincia a zampillare oleoso e nerastro che da li a qualche anno con la nascita dei pozzi diverrà la vera anima nera degli Stati Uniti. Film asciutto, fumetto post-moderno che ti spiazza per la sua incisività. Piccolo cameo di Keane (Jonathan Pryce) nella parte del sindaco corrotto e "cassamortaro".
Collegamenti:
[1] https://www.gothicnetwork.org/immagini/salvation