[1]Tre film che arriveranno al cinema, due che consiglio vivamente, il terzo un po' meno, anche se sembrerebbe, per titolo ed autore, il più fortunato. Il primo è The Holdovers, tradotto in italiano con Lezioni di vita; il secondo è Fallen Leaves, Foglie al vento; e il terzo Coup de chance, Un colpo di fortuna. Alexander Payne, Aki Kaurismaki e Woody Allen i tre rispettivi registi.
Cominciamo da quello che mi è piaciuto di più, senza riserve: The Holdovers, che in inglese sta ad indicare "qualcosa che è rimasto" (e possibilmente non doveva). Il protagonsta, Paul Hunham, interpretato dall'eccezionale Paul Giamatti, è un severissimo insegnante di lettere classiche alla Barton Academy, un prestigioso college del New England degli anni '70, precisamente il dicembre del 1970: è da lì che parte questa commedia dai toni melanconici e dalla scenmeggiatura molto intelligente.
Nel college, chiuso per le vacanze di Natale tranne per i poveri studenti che, per un motivo o per un altro sono stati lasciati lì dai loro genitori, sono rimasti anche il prof. Hunham, Mary la cuciniera (Da'Vine Joy Randolph), e l'assistente ai piani Denny. Al termine di un rocambolesco evento, l'unico studente a rimanere sarà il dissidente modello Angus Tully, interpretato da Dominic Sessa.
Quello che colpisce del film è l'assenza di toni moralistici, di ovvietà, e l'autenticità di una relazione docente-discente vecchio stampo. Due profili, quelli del Prof. Hunham e quello di Angus, che oggi, nel concretizzarsi di una società asfittica di sentimenti, di spontaneità, nonchè d'ironia, sono eccezionalmente vivi. Un grande rispetto, la stima reciproca, la vinceranno sulle asperità dei loro irriducibili caratteri. In uscita il 18 gennaio 2024, vale la pena di aspettare.
Il film di Aki Kaurismäki, invece, lo potete vedere già da Natale, il 21 dicembre, nelle sale e s'intitola Foglie al vento (in originale finalndese Kuolleet lehdet): è stato presentato in concorso al 76º Festival di Cannes.
La storia è semplice e poetica: sembra quasi di vedere ritratta di nuovo una società anni '7, e invece no e lo capiamo dal calendario, che data gennaio 2024, seppure in una Helsinki poverissima e periferica, dove due anime in pena si "riconoscono" tra le altre. Ansa, interpretata da Alma Pöysti, e Holappa, (Jussi Vatanen), entrambi biondissimi, incrociano i loro sguardi in un pub dove la media dell'età è intorno ai cinquant'anni e molti canuti sono i clienti ai tavoli ed i musicisti ad intrattenere il pubblico organizzando un karaoke con vecchie canzoni amorose finlandesi.
Una serie di circostanze sfortunate li dividono, ed in sottofondo si odono brani come la Serenade [2] (Ständchen) dalla raccolta di Lieder Winterreise di Franz Schubert, uno dei massimi capolavori del romanticismo musicale tedesco. L'altra composizione, che va necessariamente citata, è la Sesta Sinfonia, l'ultima di Pëtr Il'ič Čajkovskij, da cui vengono citati due movimenti a commentario delle difficoltà della coppia amorosa: e sono l'Adagio lamentoso [3] e l'Adagio, allegro non troppo [4].
Coup de chance di Woody Allen, appena uscito il 6 dicembre, è stato presentato fuori concorso alla 80° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dove è stato accolto con gli applausi calorosi del pubblico e della critica: e con questo Woody raggiunge il cinquantesimo film.
Ambientato nella Parigi glamour dei facoltosi finanzieri e broker, o anche figli di papà come Alain (Niels Schneider), narra dell'incontro fortuito tra Fanny (Lou De Laâge), sposata col facoltoso Jean Fournier (Melvil Poupaud) e il compagno di liceo Alain, con cui instaura una relazione all'insaputa del marito. Ci vorrà poco affinché il menage à trois si trasformi in un thriller dai contorni loschi come il passato di Jean, e quando la madre di Fanny, interpretata dall'eccezionale attrice Valérie Lemercier, giungerà a Parigi per una visita un po' prolungata, il mistero piano piano si svelerà, in un crescendo di tensione. Girato in francese, solo la fine del film rivelerà il motivo del titolo.