[1]L'action movie per antonomasia, intriso di palpiti anche ironici: le sequenze sono sconvolgenti quanto le battute, implicite o esplicite, con un Tom Cruise in ottima forma (Scientology docet?) sotto le sembianze di Ethan Hunt. Circondato dalla bella Paula Patton e dall'imbranato e simpatico Simon Pegg, l'impasto esplosivo è diretto da Brad Bird (Premio Oscar per Ratatouille nel 2007) con le musiche di Micheal Giacchino, come nel precedente del 2006.
Non perdiamo tempo e diciamolo subito: il film è godibilissimo dall'inizio alla fine, senza tempi morti, a gradiente massimo di stupefacenza per scene ad altissimo rischio per Tom Cruise – che non ha controfigura - da Dubai all'India. Il Cremlino, di tutte è forse quella a minor quoziente di pericolo, visto che la bomba piazzata da Kurt Hendricks (Michael Nyquist) ferisce malamente anche lui (!).
“Guerra calda” si diceva, a cominciare dalla Piazza Rossa di Mosca, fin dentro i labirinti governativi meno accessibili, via via a suon di oleogrammi computer-based e soggetti estranei non ancor identificati. But it's a long way home qualcuno cantava e così, per ben 132 minuti che scorrono lisci come l'olio, ci si ritrova in un batter d'occhio fuori dal Cremlino e sul grattacielo alto 1500 metri e di 130 piani di Dubai: arredamento moderno ultrachic e minimalista per episodi al cardiopalma, compresa la bionda assassina avida di diamanti.
Pericolo nucleare: ma guerra calda tra falsi nemici, i russi spartani e duri di Vladimir Mashkov e gli americani raffinati di Cruise, compreso il bel Jeremy Renner (Brandt), che nonostante sia assurto al ruolo di analista del sgretario di Stato, sarà intrappolato nella Mission Impossible di Cruise nella sua squadra di un IMF (Impossible Missions Force) cancellato e ridotto a 4 unici componenti.
Gadgets a go-go e spirito russo inneggianti dai canti evocanti un redivivo Aòexander Nevskij con le sue battaglie, fa rima con il tema fondante di Giacchino e tutte le sue evoluzioni sperticate in oceani di suoni ritmici che sostanziano le scene frame by frame. Girato quasi completamente con telecamere IMAX (quelle di Matrix Reloaded per intenderci) merita schermi a cupola e sale del livello (uscite per una sera e non aspettate il DVD).