[1]Bisognerebbe sempre addentrarsi a fondo nelle storie interessanti. Assorbirle. Ecco perché Zelda Sayre Fitzgerald, moglie dello scrittore Francis Scott Fitzgerald, merita la nostra attenzione. Perché questa donna ha indubbiamente avuto una vita sopra le righe ed è pertanto degna di essere conosciuta in modo approfondito. Con un approccio che non si limita, appunto, alle sole righe di un libro. Per fortuna ci hanno pensato Tiziana Lo Porto e Daniele Marotta a trovare il giusto mezzo, realizzandone una Graphic Novel di altissima qualità, uscita pochi mesi fa per Minimum Fax.
Il risultato è un piccolo gioiello del fumetto d'autore italiano, un volumetto brossurato di 172 pagine, realizzato con un originale “bianco & nero” (dove il nero è invece sostituito da una morbida tonalità carta da zucchero, molto retrò) che cattura l'attenzione del lettore fin dalle prime pagine.
Si comincia infatti con l'album di famiglia di Zelda, una sintetica ed esaustiva presentazione dei parenti della protagonista, per passare subito all'infanzia, agli anni giovanili e a tutto quello che precede l'incontro con il marito Scott.
La natura dirompente ed egocentrica della “maschietta” per antonomasia viene a galla immediatamente. Gli autori delineano alla perfezione l'anima ribelle della fanciulla, arrivando col disegno dove le parole non bastano. La spina dorsale di questa biografia illustrata è però la storia d'amore tra Zelda e Scott. Non potrebbe essere altrimenti, perché la relazione tra i due fu un amore intenso, sconfinato e terribilmente corrosivo, capace di cabrate ad altissima quota e di picchiate brusche, fino all'inevitabile schianto finale.
L'attenzione è naturalmente focalizzata su Zelda, sulla sua inquietudine, sul desiderio di una vita inimitabile lacerata dall'egoismo e dalla malattia mentale.
Guidato con maestria dagli autori, il lettore si immerge nella storia, amando e odiando i lampi di genio e i capricci di questa donna fuori dal comune.
L'intera narrazione è confezionata quasi come un documentario televisivo dove, simili a discrete note a margine, entrano in gioco i commenti dei personaggi, ora dei coniugi Fitzgerald, ora dei famosi amici che incrociarono il loro cammino. Da Ernest Hemingway a John Dos Passos. La vignetta finale, a tutta pagina, è un quadro bucolico e struggente, da stringere il cuore. Ma non commetterò il peccato di rubarvi la sorpresa.