[1]Periodicamente in queste pagine prendiamo in considerazione registrazioni di grandi interpreti del passato che ci hanno lasciato e che è doveroso mantenere vivi nella memoria per l'importanza delle loro interpretazioni. In questa occasione abbiamo ascoltato un bellissimo CD, di un direttore che ancora oggi facciamo fatica a pensare che non ci sia più e del quale è ancora vivissimo il ricordo ed immutata la malinconia per la scomparsa: Giuseppe Sinopoli (1946/2001).
Nel recente e splendido CD Helicon Classics, distribuito da Ducale, è proposto un programma live, registrato a Tel Aviv nell'ottobre del 1993 nel quale il Maestro dirige due brani di grande spessore ed impatto: la Terza Sinfonia di Beethoven ed i “Valses nobles et sentimentales” di Ravel, composizioni distanti cronologicamente ma che consentono a Sinopoli di evidenziare la sua capacità di plasmare la massa orchestrale esaltando sia i minimi dettagli sia la visione complessiva dell'opera d'arte.
Va subito detto che in questo compito è assecondato splendidamente dall'IPO (Israeli Philarmonic Orchestra), che non ha certo bisogno di essere presentata. Abituata ad essere condotta da straordinari direttori, anche in questa circostanza dimostra un'inconfondibile bellezza di suono e docilità a realizzare le indicazioni rendendo l'ascolto puro godimento. Quasi superfluo ma in ogni caso doveroso sottolineare l'ottima presa di suono live e l'equilibrio nella registrazione fra le sezioni strumentali.
La Terza di Beethoven: quante cose sono state scritte su questo capolavoro, che ha incarnato, con il suo travaglio compositivo e cambiamento di dedica, il tumultuoso ed irrisolto percorso emotivo dell'autore. Senza scendere in particolari musicologici sulla genesi e lo sviluppo creativo dell'opera, è importante in questo caso sottolineare come Sinopoli esalti in ogni movimento, dall'alto della sua grande esperienza e predilezione per il grande repertorio sinfonico dell'Ottocento, ogni minima sfumatura e contrasto della scrittura, così inconfondibile e che tanto amiamo in Beethoven.
Il secondo movimento, la celebre Marcia Funebre, nella lettura di Sinopoli è un capolavoro di espressività nel quale è lo stesso autore che ci parla, con mesta malinconia, nel desiderio di condividere con noi la delusione ed il disinganno che aveva provocato in lui la figura di Napoleone, originale destinatario della sinfonia ma che, dopo l'auto incoronazione si era rivelato “uomo” come tutti gli altri e non simbolo di cambiamento. Affascinante il colore orchestrale ottenuto nella sezione in tonalità maggiore nella marcia funebre, una sorta di raggio di sole destinato comunque ad essere offuscato da nuvole che riportano lo stato d'animo alla visione di una realtà accettata a fatica.
Negli ultimi due movimenti Sinopoli conduce l'orchestra in una travolgente cavalcata, in una sorta di tempesta di vento che spazza via e purifica rendendo limpido il cielo, anticipando momenti che riascolteremo nelle successive sinfonie, in particolar modo nella quinta e nella settima.
Seconda parte del concerto e secondo brano nel CD, i “Valses nobles et sentimentales” di Ravel.
Concepiti in origine per pianoforte e destinati, in questa versione, ad essere utilizzati anche per una coreografia, sono l'ennesima dimostrazione dell'abilità raveliana nell'utilizzare l'orchestra come una tavolozza di colori, creando impasti timbrici di grande fascino. Dichiarato omaggio alla tradizione schubertiana, ma inconfondibilmente raveliani nel gusto armonico, trovano nella lettura di Sinopoli e nella duttilità dell'orchestra già evidenziata, la perfetta esaltazione del contrasto timbrico fra archi e fiati, ora in contrapposizione, ora in seducente fusione, il tutto accomunato nell'ondeggiante andamento ternario che accomuna le varie sezioni.
Splendido CD, straordinaria interpretazione, malinconica constatazione che se ne debba parlare come di un evento passato destinato a non potersi più ripetere. Ma ricorderemo ancora su queste colonne Sinopoli.