[1]50 anni compiuti il 10 febbraio e Paolo Fresu festeggia con un nuovo disco per la ECM di Manfred Eicher: Mistico Mediterraneo. La Sardegna e la Corsica combinano le loro armonie grazie alla tromba lirica di Fresu, al bandoneon di Daniele Di Bonaventura e alla polifonia dell'ensemble A Filetta.
A dire il vero, i festeggiamenti quest’anno Fresu [2] non se li vuole proprio risparmiare perché ha deciso che tra il 12 giugno ed il 31 luglio organizzerà, un po’ alla maniera di John Zorn [3], 50 concerti nella sua Sardegna e ogni concerto avrà come scenario un luogo di particolare interesse storico o culturale della sua isola: il villaggio nuragico di Barumini e il tempio di Antas, il complesso minerario di Ingurtosu e l'isola di Foradada al largo della costa di Alghero.
Poco lontano da Berchidda, quando Fresu aveva ancora 18 anni, nasceva Il gruppo A Filetta [4] (la felce) nel meraviglioso scenario dell’alta Corsica: ci troviamo nella splendida regione della Balagne, detta anche il giardino della Corsica per la dolcezza delle sue colline con il profumo di macchia e di ulivi. È una parte di terra che i corsi chiamano ancora “santa” per la ricchezza di edifici sacri.
L’iniziatore del gruppo è Michel Frassati che, grazie al suo incontro con Tumasgiu Nami, un apicoltore appassionato di musica, segna l’inizio di un'associazione attraverso la quale passano decine di cantanti venuti da diverse regioni dell’alta Corsica (Balagne, Nebbiu, Fiumorbu, Castagniccia, Niolu...).
Il suo obiettivo più importante è contribuire alla salvaguardia di un patrimonio orale ormai in declino. Il gruppo A Filetta è conosciuto in tutto il mondo per la sua continua opera di reinterpretazione della polifonia vocale corsa e per l’apporto dato alla conservazione della tradizione di canto che unisce il sacro e il profano, le cui radici affondano nell’antichità e di cui custodiscono il segreto.
La tradizione orale dell’isola è trasposta dai cantori in nuovi contesti e mescolata a differenti stili: dopo trent’anni di attività e con tredici album alle spalle, A Filetta rappresenta veramente un faro nella musica corsa e gode di notevole rispetto anche fuori dall’isola delle bellezze.
Composto da sette voci (Jean-Claude Acquaviva, Jean-Luc Geronimi, Paul Giansily, François Acquaviva, Joseph Filippi, Jean Sicurani, Maxime), questo gruppo ha percorso le strade più disparate della creazione che lo hanno portato a incrociare numerose esperienze artistiche, dal teatro alla danza, collaborando altresì con registi come Sidi Larbi Cherkaoui [5].
L’incontro tra la tromba berchiddese di Paolo Fresu, il bandoneon di Daniele Di Bonaventura e la polifonia di A Filetta ha fatto scoppiare il colpo di fulmine che ha generato Mistico Mediterraneo, un disco insolito dove le due isole sorelle, Sardegna e Corsica, si incontrano musicalmente attraversando immaginariamente le bocche di Bonifacio e sviluppando un tema caro al musicista isolano, quello del rapporto fra jazz e folklore popolare.
”Il jazz per me è la musica 'spugnosa' per eccellenza, quella più aperta a imbeversi del nuovo, alle contaminazioni, all'abbattimento degli steccati. Certo è necessario conoscere le sue fasi di evoluzione storica, la tradizione, ma è fondamentale andare oltre senza porsi altri limiti che non siano quelli della propria onestà artistica": con questa frase Paolo Fresu spiega il suo percorso artistico che lo vede approdare a questo disco dopo aver incrociato le musiche della sua terra in progetti come Sonos ‘e memoria e Etnografie.
Un disco estremamente interessante che rivela, se ce ne fosse bisogno, la poliedricità di Fresu e forse farà scoprire anche lontano dalle isole sorelle uno straordinario ensemble vocale.