Antonio Scurati. Gli ultimi giorni dell'Europa prima della guerra

Articolo di: 
Giuseppe Talarico
M.

Il terzo volume che lo scrittore Antonio Scurati ha dedicato al periodo del fascismo, pubblicato dalla casa editrice Bompiani (M. Gli ultimi giorni dell'Europa), è sorprendente ed emozionante poiché l'autore, in forma di racconto letterario, narra e rappresenta quanto accade in Italia ed in Europa tra il 1938 ed il 1940, allorché il mondo precipitò nell’abisso terribile e catastrofico del secondo conflitto mondiale. La narrazione – e questo volume è molto più coinvolgente rispetto ai due precedenti libri di Scurati – si apre con le riflessioni di un grande intellettuale come Ranuccio Bianchi Bandinelli, docente di storia dell’arte all'università di Pisa, chiamato a fare da guida in occasione della visita di Hitler, avvenuta a Roma il 3 maggio del 1938.

Bandinelli, che si definisce antifascista generico perché privo di appartenenze politiche, mentre offre le sue dotte spiegazioni al dittatore tedesco, si chiede se insieme a Mussolini trascineranno l’Italia ed il mondo in una guerra devastante. Per Bandinelli sulla scena pubblica spesso a primeggiare sono politici che si muovono come commedianti cinici e come burattini sgraziati. Durante il ricevimento al Quirinale, i gerarchi nazisti, tra i quali figura il Dottor Joseph Goebbels, responsabile del rogo dei libri a Berlino, notano che l’aristocrazia oziosa rappresenta un mondo vecchio e superato e la corte italiana evoca un malinconico negozio di antiquariato.

Mussolini appare allo studioso Bandinelli come un politico che conosce le astuzie necessarie per conquistare e mantenere il potere, e incline ad usare ogni tattica pur di eliminare gli avversari politici. A Firenze Hitler, un artista mancato, contempla da piazzale Michelangelo la città rinascimentale in preda all’estasi dei sensi. Sono passati oramai alcuni mesi da quando l’alleato tedesco, senza preavvisare ed avvertire il Duce del fascismo, ha deciso l'annessione dell’Austria. Galeazzo Ciano, ministro degli esteri, genero del Duce, ricco rampollo di una famiglia altolocata, raccoglie gli sfoghi di Mussolini, che si scaglia contro la Francia e avanza delle rivendicazioni sulla Tunisia, sulla Corsica, su Gibuti.

A fine maggio si acuisce la tensione tra la Germania e la Cecoslovacchia, provocata dalla rivendicazione nazista di avere il dominio sui territori cechi abitati in maggioranza da una popolazione tedescofona, i Sudeti. Per far trionfare sul proscenio mondiale il Duce, Galeazzo Ciano promuove una conferenza di pace a Monaco, accettata da Hitler alla condizione che sia presente Mussolini e i rappresentanti delle nazioni, che avevano vinto la prima guerra mondiale. Durante la conferenza di Monaco, un  sucesso per Mussolini che viene visto come l’artefice della pace, Hitler, che entra in conflitto con i rappresentanti delle democrazie occidentali, comunque pretende l’amputazione della Cecoslovacchia e lascia capire che vuole creare una sfera di influenza per il suo Paese nella parte a nord delle Alpi sul vecchio continente.

Sono questi i mesi in cui il Gran Consiglio del Fascismo approva e dà veste giuridica alle leggi razziali, che sono destinate a discriminare i cittadini italiani appartenenti alla religione ebraica. Durante la riunione del Gran Consiglio, Italo Balbo, che ha contribuito a creare con Mussolini il regime fascista, ed è governatore in Libia, è l’unico gerarca ad esprimere dure critiche contro quest'aberrazione culturale che priva dei diritti fondamentali una minoranza religiosa, come quella ebraica. Renzo Ravenna, avvocato civilista, potestà della città di Ferrara, la prima città moderna del medioevo, che aveva riscoperto il mito degli Estensi e il culto di Ludovico Ariosto, viene defenestrato dalla carica ed escluso dalla vita pubblica, dopo avere avuto un colloquio con Bufferini Guidi, sottosegretario al ministero degli interni.

Questo episodio nel libro mostra quanto grande fu il senso di mortificazione che dovettero subire, a causa delle leggi razziali, gli ebrei italiani, dopo la vergognosa e assurda introduzione di tali leggi nell’ordinamento del nostro Paese. Benito Mussolini, nella sua residenza estiva di Rocca Caminati, in Romagna, pensa di non poter dare ascolto a chi gli consiglia moderazione, poiché rinunciare alla alleanza con i tedeschi equivarrebbe a subire l’isolamento politico in campo internazionale e a rinunciare ad esercitare un ruolo egemonico nel mediterraneo, nei Balcani e verso l’Africa coloniale.

Per Margherita Sarfatti, che in gioventù è stata l’amante di Mussolini, trasformandolo da avventuriero politico di provincia in un colto giornalista, le leggi razziali rappresentano la smentita capace di revocare il senso di tutta una vita. In questi mesi, il 26 giugno 1939,  la guerra civile spagnola si conclude con la conquista da parte dei fascisti di Barcellona, la città che in passato aveva accolto i perseguitati politici. Per Mussolini, e questo spiega perché volle l’alleanza con i nazisti, il compito dell’Italia fascista doveva consistere nello spezzare le sbarre della prigione che la rinchiudevano nel Mediterraneo, e tendere verso l’oceano e conquistare il proprio spazio vitale nei mari ancora sotto il dominio francese ed inglese. Il 15 marzo del 1939 la Cecoslovacchia è occupata dai tedeschi, fatto che suscita indignazione in Italia. Mussolini fa pubblicare un articolo in cui addossa ai Cecoslovacchi la responsabilità dell'aggressione tedesca.

Nel 1939 avviene l'annessione della Albania da parte del regime fascista, un evento che infrange l’equilibrio politico nel Mediterraneo e convince il premier britannico, Neville Chamberlain, e il Foreign Office che su Mussolini non si possa fare affidamento. Quando oramai Galeazzo Ciano comprende e intuisce, come dimostrano i diari da lui scritti negli anni in cui era ministro degli esteri, che i tedeschi vogliono la guerra per abbattere le democrazie occidentali, pur assecondando la politica di Mussolini a favore del patto di acciaio con la Germania nazista, chiede un periodo di tre anni, necessario per la preparazione militare, visto che l’esercito italiano, come risulta dal rapporto di Pietro Badoglio, capo di stato maggiore, è sprovvisto di mezzi, di carri armati ed armamenti adeguati.

Per Ciano, è evidente che l'invasione della Polonia da parte della Germania, dove si trova il corridoio di Danzica in cui vivono in maggioranza i cittadini tedescofoni, farebbe precipitare il mondo in una guerra spaventosa. Ribbentrop e Molotov, rispettivamente ministro degli esteri tedesco il primo, e sovietico il secondo, raggiungono un accordo politico, senza preavvisare l’alleato italiano, e si dividono la Polonia. Per Mussolini l’accordo tra la Germania e la Russia smentisce la sua reputazione di uomo politico che per oltre venti anni si era opposto al dilagare del comunismo.

Nel libro sono riportate le lettere che Hitler e Mussolini si scambiarono nel 1939, quando il mondo era sull’orlo dell’abisso del conflitto mondiale, in cui il Duce chiede aiuti militari per partecipare al conflitto e decide di seguire la linea della non belligeranza, senza rinunciare all'alleanza strategica con i tedeschi ed i nazisti. Dopo la spartizione della Polonia tra i russi e i tedeschi, contrariamente alle speranze di Hitler, la Francia e l’Inghilterra dichiarano guerra alla Germania il 3 settembre 1939, anche se non intervengono, sicché si ha la sensazione che la guerra mondiale sia sospesa provvisoriamente. La Polonia è stata conquistata dalle armate tedesche in cinque settimane, come Hitler il 5 ottobre del 1939 annuncia al Reichstag, sicché la parola guerra lampo comincia ad aleggiare sull’Europa.

A Natale, Galeazzo Ciano – siamo alla fine del 1939 – pronuncia un discorso alla Camera dei fasci e delle corporazioni, scritto a quattro mani con Mussolini, in cui, ammiccando verso l’Inghilterra, ricorda con toni dolenti e intrisi di amarezza che l’alleato tedesco ha ingannato l’Italia tre volte: a Monaco, a Praga, a Varsavia. All’inizio del nuovo anno, il 5 gennaio 1940, Mussolini indirizza una lettera a Hitler, per la quale non riceve subito una risposta, in cui per il dittatore italiano è fondamentale creare un piccolo ed autonomo stato polacco, tenere presente che per la Germania è impossibile vincere la guerra contro le democrazie occidentali, ed è conveniente, sempre per la Germania, mirare e puntare alla invasione e alla conquista del territorio russo. In seguito vi sarà il famoso incontro al Brennero dove, in un elegante vagone ferroviario, i due dittatori, Hitler e Mussolini,  troveranno una intesa politica e militare.

Occorre ricordare che prima della entrata in guerra di Mussolini e dell’Italia, il 10 giugno del 1940, Hitler invade e conquista la Norvegia e, dopo aver sconfitto l’esercito inglese, la Danimarca. Subito dopo, l’esercito tedesco  facilmente sottomette l’Olanda e il Belgio, oltre a conquistare la Francia. Mentre Ciano non nasconde i suoi sentimenti ostili verso i tedeschi, Mussolini si convince dell'inevitabile vittoria nazista ed entra in guerra accanto all’alleato tedesco. Il libro, un testo di grande valore letterario, racconta il dramma dell’inizio del secondo conflitto mondiale e del coinvolgimento della Italia fascista in modo emozionante e sorprendente. Imperdibile, libro colto e raffinato.

Pubblicato in: 
GN48 Anno XIV 26 ottobre 2022
Scheda
Autore: 
Antonio Scurati
Titolo completo: 

M. Gli ultimi giorni dell'Europa, Milano, Bompiani, (Collana Narratori italiani), 2022. Pp. 432, euro 24,00.