La sala professori. Il furto della verità

Articolo di: 
Livia Bidoli
La sala professori

Un film tedesco girato dal regista di origini turche Ilker Çatak che ha vinto la scorsa 73° Berlinale, ha anche fatto bingo con ben cinque Germany Awards ed è candidato al Premio Oscar come miglior film straniero: La sala professori (Das Lehrerzimmer) è un thriller che analizza e sviscera le pulsioni più profonde di adulti ed adolescenti, denudando un sistema scuola che non riesce a svincolarsi dall'"umano troppo umano" di nietzschiana memoria.

Una giovane professoressa di origini polacche dal nome di Carla Nowak insegna al suo primo incarico in una classe di scuola media multietnica, come dappertutto in Europa: nella scuola si verifica un furto che fa sospettare prima di tutto gli alunni, lei è pronta ad indagare, e usa un mezzo illecito, la telecamera, che viola la privacy e scatena un putiferio. Un processo sommario è alle porte, dalle dimensioni e regole che Michel Foucault avrebbe riconosciuto come prettamente stabilite da un sistema scuola che il filosofo annovera, in Sorvegliare e punire (1982), tra i luoghi di reclusione (luoghi per cui in inglese si adopera il verbo to lock down), insieme a ospedali, manicomi e prigioni. Nel suo dialogo con Noam Chomsky del 1971 all'Università di Tecnologia di Eindhoven nei Paesi Bassi, Michel Foucault fa presente come: "Il sistema repressivo e piramidale del potere si fonda non solo su istituzioni evidententemente dipendenti e obbedienti alla politica, come la polizia e le forze armate; bensì su quelle che sembrano indipendenti e volte alla divulgazione del sapere, come la stessa università e tutto il sistema scolastico, che fanno in modo che il potere rimanga nelle mani di una certa classe sociale, escludendo che vada nelle mani di un'altra classe sociale" (testuale, traduzione mia). 

La sintomatica colonna sonora, a cura di Marvin Miller ritrae con un tappeto sonoro a tratti mozzafiato, a tratti struggente, il percorso della professoressa Nowak verso una comprensione di quanto ispido sia il sentiero della relazione tra docenti e discenti, e tra i pari delle due categorie, nonché tra docenti e genitori. Tutto il meccanismo però viene supportato nel film da una serie di false informazioni, pettegolezzi, speculazioni azzardate che finiscono nel giornale degli studenti: vengono pubblicate informazioni formulate secondo un taglia, copia ed incolla per creare uno scandalo a tavolino, semmai la situazione non fosse già sufficientemente complicata. La scritta che viene ripresa nella stanza dove viene redatto il giornale degli studenti e che recita: "Veritas Omnia Vincula Vincit" – e che è anche l'insegna della United State Intelligence Support Army Activity, una stranissima coincidenza (sic!) – suona tradotta: "la verità scioglie tutti i vincoli"; un autentico ossimoro. Questa frase fa riflettere su quale sia effettivamente la verità, che il film non svela fino alla fine.

Piuttosto, quelli che vengono sbandierati in continuazione, stendendo fili o rotture trra le persone, sono brandelli di verità, opinioni, analisi parziali, alla ricerca di qualcuno da condannare: viene in mente "La calunnia è un venticello..." (Gioachino Rossini, Il barbiere di Siviglia) che rende tutti nemici e costringe tutti al sospetto vicendevole, come in uno stato di sorveglianza continuo. Probabilmente il bandolo di tutto potrebbe alfine trovarsi nella fiducia, che nel film alla fine riunisce i docenti tra di loro e attraverso il perdono delle professoressa Nowak a tutta una serie di angherie, accuse, ribellioni, tutte volte contro di lei, sia da parte di adulti sia di adolescenti. Un'altra riflessione è da riferire invece alla mancanza di consapevolezza, o alla piena incoscienza di alcuni atti che fanno trascendere la situazione prima sotto controllo. Eccezionale nella parte della professoressa Carla Nowak l'attrice tedesca Leonie Benesch, notevole anche nelle sue interpretazioni de Il Nastro Bianco (Michael Haneke, 2009), e le due serie The Crown e Babylon Berlin.

Pubblicato in: 
GN16 Anno XVI 25 febbraio 2024
Scheda
Titolo completo: 

La sala professori
Titolo originale    Das Lehrerzimmer
Lingua originale    Tedesco, turco, polacco, inglese
Paese di produzione    Germania
Anno    2023
Durata    98 minuti
Genere    drammatico
Regia    İlker Çatak
Sceneggiatura    İlker Çatak, Johannes Duncker
Casa di produzione    if... Productions, Arte, Zweites Deutsches Fernsehen
Fotografia    Judith Kaufmann

Uscita in anteprima il 25 febbraio 2024 nei seguenti cinema

Presentato in anteprima nella sezione Panorama del Festival di Berlino, dove ha ottenuto il premio come Miglior film per la giuria C.I.C.A.E. e il Premio Europa Cinema Label, La sala professori ha ottenuto numerosi riconoscimenti ed è candidato al Premio Oscar come miglior film straniero.