- Articolo di:Livia Bidoli
L'americano John Adams è tornato dopo 7 anni (2018) a dirigere sé stesso e la suite dal balletto Billy the Kid (1938) di uno dei suoi grandi ispiratori, Aaron Copland, nella Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, il 6, 7, 8 novembre, in collaborazione con Romaeuropa Festival. Tra i maggiori compositori statunitensi viventi (classe 1947), ha diretto l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia in un breve brano esplosivo, ovvero, Short Ride in a fast Machine (1986), e tre scene da una delle sue opere di "Teatro della Realtà", ovvero Nixon in China (1987).
IUC Roma. In profonda sacralità si inaugura con Mozart ed Haydn
Nella sala rinnovata dell'Aula Magna de La Sapienza, Università di Roma, sede dei concerti della IUC, l'Istituzione Universitaria dei Concerti, il pubblico è stato invitato ad un concerto inaugurale di profonda sacralità, con La Passione di Haydn ed Exultate, Jubilate! insieme ai Vesperae solennes de confessore K 339 a firma di Wolfgang Amadeus Mozart. Ad interpretare la scelta felice sono stati l’Orchestra da Camera Canova e il suo fondatore e direttore Enrico Pagano, alla quinta stagione di residenza artistica alla IUC, con il soprano Daniela Cappiello e l’Intende Voci Ensemble diretto da Mirko Guadagnini, in particolare per i Vespri mozartiani.
"Essendo l'anno giubilare", come ricorda il giovane direttore in residenza Enrico Pagano: "Abbiamo deciso di inaugurare l’81° stagione della IUC con un programma parzialmente incentrato sulla musica sacra. Ritroveremo Haydn e Mozart, protagonisti anche del concerto di chiusura della scorsa stagione, che affronteremo insieme all’Intende Voci Ensemble, complesso vocale fondato e diretto da Mirko Guadagnini, e al soprano Daniela Cappiello, con la quale ho già avuto il piacere di lavorare al Teatro dell’Opera di Roma. All’ultima delle sinfonie “Sturm und Drang” di Haydn (La Passione, n. 49) saranno accostati due capolavori sacri mozartiani: il mottetto Exsultate, jubilate! e i Vesperae Solennes de Confessore. Torneremo invece a maggio 2026 con il prodigio della fisarmonica Simone Zanchini, in un programma particolare che unisce la musica di Bach a brani più o meno noti di Astor Piazzolla”.
Enrico Pagano si è diplomato giovanissimo in direzione d’orchestra, violoncello e composizione, romano, classe 1995, è direttore artistico dell’Orchestra da Camera Canova. Direttore in residenza e Consigliere artistico dell’Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma, alla guida della Canova (da lui fondata a 19 anni) e si è esisbito - solo per citarne alcune - l’Arena di Verona, il Teatro Dal Verme di Milano, il Teatro Comunale di Ferrara, il Festival internazionale di Sintra (Portogallo), il Teatro Alighieri di Ravenna, il Festival della cultura di Bergamo, il Teatro Fraschini di Pavia, il Teatro Sociale di Como, l’Accademia Chigiana di Siena. Incide per Sony Music, in particolare un album dedicato a Giovanni Paisiello, cui ha fatto seguito – nel 2022 - il secondo dedicato a Beethoven, nominato agli International Classical Music Awards (ICMA). Enrico è apparso sia sulla copertina della rivista Amadeus (luglio 2023), sia su quella di ClassicVoice (maggio 2024), sia su quella di MUSICA - rivista musicale e discografica (febbraio 2025).Tra gli impegni recenti e futuri come direttore ospite troviamo il debutto al Teatro Massimo di Palermo, al Donizetti Festival di Bergamo (Donizetti: Deux hommes et une femme & Il campanello), al Teatro Municipale di Piacenza (Mozart: Don Giovanni) e a Tokyo con la Bunka Kaikan Chamber Orchestra.
L’Orchestra da Camera Canova diretta dal Maestro Pagano è in residenza come lui presso la IUC dal 2021, presso la quale rimarrà fino al 2027; si è esibita, tra le varie notabili istituzioni, all’Arena di Verona, il Teatro Dal Verme di Milano, il Teatro Comunale di Ferrara, il Festival internazionale di Sintra (Portogallo), il Teatro Alighieri di Ravenna, il Festival della cultura di Bergamo, il Teatro Fraschini di Pavia, il Teatro Sociale di Como, l’Accademia Chigiana di Siena, il Valletta Baroque Festival, il Vivaldi Festival di Venezia.
Ad aprire il concerto è stato proprio Pagano con la sua Orchestra Canova, a dare rilievo ad una sinfonia pienamente preromantica, quasi premonitrice del quartetto per eccellenza di Schubert, La morte e la fanciulla (Der Tod und das Mädchen, op. 7 n. 3, D. 531, del 1817) di cui uno dei motivi salienti ricorda l'incipit delle note. Haydn ha composto la ribattezzata "La Passione", ovvero la Sinfonia n. 49 in fa minore, nel 1768, senza autografarla, ed il titolo è apocrifo per stendere un connubio vitale con l'omonima "Passio cristica". Molto vicina, per struggenza e cupezza alla Sinfonia 44 in mi minore, ed alla n. 45 in fa diesis minore, si connota per un vasto contrappunto in uno stile che condivide elementi arcaici e barocchi insieme. La sinfonia nel 1790 è stata scelta a Schwerin, in Germania, per accompagnare la Settimana Santa, anche se a noi ci è sembrata del tutto laica come espressioni delle "passioni umane" piu' che di quelle cristiche. La malinconia evocata dagli archi nell'Adagio, si traduce poi in un Allegro di molto ed in Minuetto e Trio sgargianti, però sempre velati di tristezza nel fondo. Il Minuetto sembra quasi mozartiano ed è deliziosamente flebile, mentre il Finale in Presto è inserito in una grande cornice esultante.
Per il finale della prima parte del concerto è stato scelto di Mozart, Exsultate, jubilate! un Mottetto per soprano e orchestra K 165 che ci ha permesso di ascoltare la gradevole voce di soprano di Daniela Cappiello, nata a Piano di Sorrento e che all'età di 14 anni ha intrapreso gli studi di canto lirico presso il Conservatorio "G. Martucci" di Salerno, diplomandosi con lode e menzione speciale nel 2012. Si è in seguito specializzata in canto lirico presso il Conservatorio "G. Frescobaldi" di Ferrara sotto la guida di Cinzia Forte. E' vincitrice di numerosi concorsi lirici internazionali, tra cui si ricordano: "Pasquale Pappano" a Benevento, "Toti dal Monte" a Treviso, "Santa Chiara" a Napoli e "Maria Caniglia" a Sulmona. Ha debuttato all'Arena di Verona in Carmen. Tra gli impegni più recenti si segnalano: Carmen all'Arena di Verona; La Bohème a Macerata; L'ultimo viaggio di Sinbad di Silvia Colasanti al Teatro dell'Opera di Roma; La Cenerentola al Filarmonico di Verona e L'Elisir d'amore (versione per le scuole) e Rigoletto al Teatro Regio di Torino.
Il mottetto mozartiano si configura nel pieno della produzione sacra di Mozart, inserita nel decennio 1772-1781, epoca in cui rivestiva l'incarico di Konzertmeister e di rpimo organista a Salisburgo, dov'era nato. Composto nel 1773 per il castrato Venanzio Rauzzini, è composto da quattro momenti salienti per evidenziare il virtuoso su uno stile operistico e a carattere giulivo, ben interpretato dal soprano Daniela Cappiello.
La seconda parte del concerto presenta l’Intende Voci Ensemble, ensemble di barocchisti italiani fondato e diretto da Mirko Guadagnini nel 2021. Con organico variabile, dal quintetto a parti reali fino a compagine per concerti con orchestra, annovera voci solistiche di primo livello nell’attuale panorama del canto barocco. Abbina al repertorio seicentesco e settecentesco, capolavori del Novecento e contemporanei e collabora con istituzioni quali il Teatro Grande di Brescia, il Festival Internazionale di Musica Sacra di Pordenone, l’Accademia di Musica Antica di Milano, il Festival di Musica Sacra di Trento, e la Gog di Genova. Per Urania Records ha inciso il cd “MAGNIFICAT Alessandro Scarlatti – REQUIEM Herbert Howells”. Nel 2023 esegue a Milano il Gloria a 8 voci di Antonio Caldara, in prima mondiale in tempi moderni insieme a Orchestra da Camera Canova. In un altro cd è stata incisa la novecentesca Lauda per la Natività del Signore di Ottorino Respighi. Entrambi i lavori discografici hanno ricevuto le 5 stelle della rivista Musica.
I Vesperae solennes de confessore K 339 di Mozart cantati dall’Intende Voci Ensemble diretto da Mirko Guadagnini sono stati composti da Mozart nel 1780, traendo i testi da cinque salmi celebrativi con orchestrazione esultante e decorativa, ricca di vitalismo. Canti celestiali annunciano la seguente beautitudine conferita dalla visione del divino, e via via approfondiscono un'interpretazione corale di sicura efficacia e molto apprezzata dal pubblico.
Il fervore del pubblico ha applaudito la fine del primo e del secondo tempo del concerto, ringraziando unanimemente ensemble corali e orchestrali, Intende Voci e Canova, nonchè i due direttori, Pagano e Guadagnini, conquistando un bis con l'Hallelujah di Georg Friedrich Händel, ad inaugurare con una benedizione sacra la nuova stagione.

 copia_1.preview.jpg)
