cinema

  • Operazione Vendetta
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    In un panorama ormai saturo di thriller d'azione e spionaggio dai protagonisti iper-addestrati e impenetrabili, Operazione Vendetta si impone come una rilettura intima e umanissima del genere. La differenza con altri film del genere sta nel fatto che qui vediamo in scena non un aspirante "eroe", ma un agente secreto per vocazione, che però diventa una sorta di anti-eroe per consumare una vendetta che sente moralmente "giusta". Il film intreccia il dramma del lutto con la tensione della caccia all'uomo stile un po' bounty killer, un po' vigilante, ponendo al centro della narrazione un nerd più che uno 007: vulnerabile, eppure determinato e dalla mille risorse. Diretto da James Hawes e interpretato magistralmente da Rami Malek, il film si ispira al romanzo di Robert Littell The Amateur, risalente al 1981, da cui venne tratto un film diretto da Charles Jarrott, con protagonista John Savage. Ma il nuovo film (che in originale si intitola anch'esso The Amateur, letteralmente Il dilettante) propone un finale alternativo e ne espande la portata tematica e psicologica grazie a una regia sobria e a una sceneggiatura sfumata firmata da Ken Nolan e Gary Spinelli.

  • EZRA_00696 copia 3.jpg
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    Con il film In viaggio con mio figlio (ma il titolo originale è semplicemente Ezra, che rispecchia il giovanissimo protagonista), il regista Tony Goldwyn ci propone un bell'esempio di commedia drammatica (in inglese hanno perfino creato il neologismo dramedy o drammedia): elegantemente e spiritosamente riesce a fondere elementi del dramma e della commedia (il sitcom americano, in realtà); i due generi opposti drama (caratterizzato da contenuti seri, personaggi complessi, riprese non sequenziali, giusto dosaggio di interni ed esterni) e comedy (incentrata su dispute verbali, dialoghi concitati con botta e risposta, uso delle iperboli) si fondono, superando anche i limiti temporali ristretti della commedia.

  • Queer
    Articolo di: 
    Antonella D’Ambrosio

    Queer, il nuovo film di Luca Guadagnino, è un’opera struggente che cattura subito lo spettatore per le particolari atmosfere facendogli sentire sulla propria pelle il clima del Messico, dove si trova il protagonista, interpretato da Daniel Craig, con i capelli appiccicaticci per il caldo umido. Presentato in concorso alla scorsa  81ª Mostra del Cinema di Venezia, è rimasto inspiegabilmente senza premi, nonostante l’ottima regia, alla quale da sempre Guadagnino ci ha abituati, e la bravura conturbante degli interpreti.

  • foto-eden-1-low copia 3.jpg
    Articolo di: 
    Stefano Coccia

    Sembrano passati secoli, da quando Ron Howard era un po' per tutti Richie Cunningham. Bambino prodigio molto amato sul piccolo schermo, interprete poi nella post-adolescenza di personaggi ancora più popolari come per l'appunto quello di Happy Days, apprezzato nel mentre come attore cinematografico in American Graffiti di George Lucas, il Nostro ha avuto davanti alla macchina da presa una carriera a dir poco lusinghiera, ma è nel passarvi dietro che è avvenuta, un po' per volta, la consacrazione.

  • Guglielmo Tell
    Articolo di: 
    Stefano Coccia

    Sequenza iniziale: situazione confusa, un uomo pronto a colpire con la balestra, armigeri schierati, la mela che s'intravvede appena sulla testa di un giovane. Prima che in flashback vengano svelati tutti gli antefatti, che hanno portato all'increscioso episodio, il navigato cineasta nordirlandese Nick Hamm (quello noto un tempo soprattutto per Martha da legare, La voce degli angeli e The Hole) ha modo di proiettarci direttamente nel Mito, selezionando con cura gli elementi più iconici di una storia universalmente nota.

  • Cure
    Articolo di: 
    Stefano Coccia

    Sempre sia lodata la Double Line, piccola distribuzione italiana che per l'Estremo Oriente continua ad avere un occhio di riguardo. E lo ha in particolare per il Giappone. Tra le scelte che abbiamo maggiormente apprezzato negli ultimi anni vi è, del resto, quella di portare in Italia Inu-Oh, il recente capolavoro dell'animazione nipponica firmato da Masaaki Yuasa. Sorprendente opera rock, tributo non convenzionale alle storie tradizionalmente tramandate dai monaci Biwa, visionario ritratto del Giappone feudale, il film è stato distribuito in sala un paio di anni fa ma ci piace ricordare anche la sua presentazione fuori concorso alla seconda edizione di Indiecinema Film Festival, avvenuta il 21 settembre 2024 presso il Caffè Letterario di Roma. Con Cure di Kiyoshi Kurosawa si è però alzata ulteriormente l'asticella. Dal 3 aprile è finalmente di nuovo disponibile nei cinema per gli amanti del Maestro Kurosawa e non.

  • Nonostante
    Articolo di: 
    Antonella D'Ambrosio

    Il vitale secondo film di Valerio Mastandrea parla di morte: della morte di chi si crede vivo e invece va avanti per inerzia e, metaforicamente, svela la vita delle persone in stato comatoso. Una tragedia, dunque? Niente affatto, un film dall’inizio folgorante, che mette allegria, nonostante si capisca subito che il personaggio, così libero di muoversi, non è, evidentemente, come noi, non possiede la pesantezza della quotidianità.

  • Il Nibbio
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    La memoria di Nicola Calipari torna a vivere sul grande schermo con Il Nibbio, il film diretto da Alessandro Tonda che ripercorre le ultime settimane del dirigente del SISMI prima della tragica notte del 4 marzo 2005, quando venne ucciso dal fuoco amico statunitense mentre riportava in Italia la giornalista Giuliana Sgrena. La pellicola, interpretata da Claudio Santamaria nel ruolo del protagonista, si propone come un omaggio a una figura simbolo del sacrificio e della diplomazia, cercando di restituire un ritratto intimo e umano di Calipari.

  • rrr
    Articolo di: 
    Stefano Coccia

    Davvero grandi sono le emozioni che ci hanno travolto, venerdì 7 febbraio 2025, presso la saletta dell'Anica a Roma: abbiamo infatti assistito alla giornata inaugurale dell'Indian Film Festival, neonata kermesse cinematografica la cui prima edizione è partita sotto i migliori auspici. Un esordio col botto, potremmo anche dire. Pirotecnico come il film che ha inaugurato la manifestazione. Piccante e speziato come una delle salsine che accompagnavano i samosa, offerti nel pomeriggio durante il rinfresco.
    Il film scelto per l'apertura, RRR (Rise Roar Revolt) di S.S Rajamouli (2022) è un kolossal in piena regola, ma anche se dalle nostre parti il cinema indiano si conosce (e anche troppo poco, visto il suo grande valore) soprattutto per Bollywood, sono altri qui i punti riferimento. 

  • Diva futura
    Articolo di: 
    Stefano Coccia

    Quando il cinema va a toccare un terreno come il porno, che proprio in Italia tanto ha inciso sia in termini produttivi sia come fenomeno di costume, forte è il rischio che si generi subito qualche levata di scudi, in una direzione o nell'altra. Fronte del porno, potremmo anche dire. Nella speranza che per una simile boutade Elia Kazan e Marlon Brando non si stiano rivoltando nella tomba. Parliamo comunque a ragion veduta, nella fattispecie di Diva futura di Giulia Steigerwalt.