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46°Cantiere Internazionale d'Arte tra Barocco e Contemporaneo
Il concerto, che si è svolto lo scorso 24 luglio nel rinascimentale Tempio di San Biagio, ha riscosso il caloroso e giusto plauso del pubblico presente e ha visto Antonio Greco alla guida della Orchestra Poliziana e della Corale Poliziana con la partecipazione del soprano Valeria La Grotta e del mezzosoprano Anna Bessi. All’inizio Judy Diodato, che guida la Corale Poliziana dal 2006, ha detto che il concerto era dedicato alla memoria di Yara Gattavecchi, giovanissima corista morta tragicamente.
La Corale Poliziana è tornata finalmente a esibirsi dopo un anno di forzata sosta per il Covid 19, l’anno scorso infatti non aveva partecipato alla scorsa edizione. Uno dei pilastri fondanti del Cantiere è l’affiancamento di artisti e giovani allievi con il coinvolgimento delle forze locali, in questo caso l’Orchestra e la Corale Poliziana, che sotto la guida esperta di Antonio Greco hanno affrontato con successo due composizioni impegnative e monumentali di Antonio Vivaldi, il Credo in Mi minore Rv 591 e il Gloria in Re maggiore Rv 589. La prima composizione si articola nell’assertiva e grandiosa dichiarazione di fede, il Credo iniziale, il seguente breve corale, il Crucifixus e la ripresa del primo tempo conclusa dalla fuga. Il Crucifixus è notevole nell’intensa e drammatica adesione religiosa al testo. Il Gloria in Re maggiore Rv 589 è il più famoso fra i tre Gloria composti dal “Prete Rosso”, si ritiene che probabilmente sia stato scritto per le Putte dell’Ospitale della Pietà di Venezia, in quanto non ha parti soliste per voci maschili, si pensa inoltre che le ragazze cantassero tutte le parti, anche quelle del coro nel registro di basso trasportato di un'ottava. La celeberrima apertura è sfolgorante e impetuosa, ma è anche da ricordare il melodico ed espressivo Domine Deus del soprano con l’oboe obbligato.
I due brani vivaldiani hanno incorniciato una nuova commissione del Cantiere a Carlo Boccadoro: Ecco sparir le stelle su testo di Torquato Tasso, una composizione per orchestra, soprano e mezzosoprano creata proprio per i giovani musicisti di Montepulciano che hanno ben assecondato le intenzioni del compositore guidati da Antonio Greco. È stata una pausa meditativa e raccolta che ha immerso l’ascoltatore in una atmosfera rarefatta e sospesa, il pubblico presente ha calorosamente applaudito Carlo Boccadoro che era presente in sala. Valeria La Grotta, soprano, ha una bella voce chiara e luminosa e si è trovata a suo agio in Vivaldi come nella pagina contemporanea, anche Anna Bessi, mezzosoprano, dal timbro morbido scuro ha ben interpretato sia Vivaldi che Boccadoro. Antonio Greco ha efficacemente guidato i complessi poliziani e le due interpreti entusiasmando il pubblico, che alla conclusione del concerto ha lungamente applaudito convincendolo a dare come bis l’apertura del Gloria.
Il 46°Cantiere Internazionale d'Arte di Montepulciano seguendo la visione del suo fondatore il compositore Hans Werner Henze (1926-2012) ha sempre dato largo spazio alla musica contemporanea, tra le varie proposte presentate il 23 luglio è stato anche proposto il progetto Vox in bestia. Un prontuario di animali divini. Laura Catrani, soprano, è considerata dalla critica voce di riferimento per il repertorio del Novecento e contemporaneo, duttile e musicale nella doppia veste di cantante e attrice. Il progetto di Laura Catrani è stato concepito durante il periodo di confinamento: “Da molti anni la mia ricerca è indirizzata al repertorio per voce sola, collaborando con compositori d’oggi che scrivono per la mia voce. Nel 2010 ho realizzato in questo modo ‘Vox in Femina‘, un concerto per voce sola. Lo scorso anno avevo iniziato a pensare a un programma che ne fosse l’ideale seguito; uno degli ambiti su cui stavo ragionando era quello degli ‘animali fantastici’ e da lì il passaggio a un possibile bestiario dantesco è stato breve. L’idea è esplosa nella mia testa e mi sono resa subito conto che meritava uno spazio tutto suo”.
Un omaggio a Dante attraverso gli animali della Divina Commedia da cui è partita ha così coinvolto in omaggio al numero simbolico tre che permea le tre Cantiche, tre compositori: Fabrizio De Rossi Re per l’Inferno, Matteo Franceschini per il Purgatorio e Alessandro Solbiati per il Paradiso. Ognuno di loro ha scelto gli animali tra i numerosi presenti nel testo dantesco scrivendo cinque brevi composizioni sui versi di Dante che li descrivono. I quindici brevi testi che sono stati scritti da Tiziano Scarpa, interpretano e calano nel tempo presente gli animali danteschi come prologo ad ogni singola intonazione. Dalla edizione radiofonica a maggio in quindici brevi puntate presentata su Rai Radio3 sono nate due versioni concertistiche: la prima per voce sola, che richiama da vicino, riducendo a nove le composizioni, l’edizione originale, e la seconda che vede accanto al canto di Laura Catrani, Tiziano Scarpa a leggere, dal vivo, i testi da lui creati e Peppe Frana, liutista e chitarrista sulla chitarra elettrica improvvisare su alcune delle musiche del tempo di Dante. In entrambe le versioni ci sono le video animazioni di Gianluigi Toccafondo che fanno apparire ciascun animale.
La prima versione è quella che abbiamo ascoltato nel suggestivo Cortile delle Carceri, Laura Catrani ha messo in luce la sua abilità come attrice sensibile nella resa del testo e come efficace interprete vocale. Le diverse composizioni mettono alla prova l’interprete che deve esibire una notevole padronanza dello strumento vocale, in quanto diverse sono le soluzioni adottate dai compositori, dal canto legato al testo, ai melismi, ai suoni a bocca chiusa, ai suoni onomatopeici. La Catrani ha ben messo in luce queste diverse soluzioni compositive così legate al testo dantesco riscuotendo un vibrante successo.