68° Sagra Musicale Umbra. Un raro Haydn

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Fabio Ciofini e il soprano solista Marta Matheu.jpg

Alberto Batisti, direttore artistico della Sagra Musicale Umbra, ancora una volta ha proposto nel programma una preziosa rarità, almeno in Italia, due composizioni sacre del giovane Franz Joseph Haydn, di cui usualmente si eseguono solo le opere della maturità. L'esecuzione avvenuta il 18 settembre 2013, nella Basilica di San Pietro a Perugia, ha visto il debutto, alla 68a Sagra Musicale Umbra, dell'Accademia Hermans, diretta da Fabio Ciofini. Hanno anche partecipato il Coro Canticum Novum di Solomeo e i solisti: Marta  Matheu, soprano, Gloria Banditelli, mezzosoprano, Mirko Guadagnini, tenore e Sergio Foresti, basso; il concerto è stato lungamente applaudito dal numeroso pubblico lì convenuto.

Del brano di apertura, Libera me domine per coro, due violini, con la parte e basso continuo, Hob.XXIIb: 1, trovato circa cinquanta anni fa, non si sa la data di composizione. Il testo è legato all'Ufficio della Sepoltura, la musica, nella tonalità di Re minore è nel solco della tradizione responsoriale: al canto gregoriano, intonato dal basso, risponde il coro all'unisono in forma, quasi, di corale. Tutte caratteristiche che hanno fatto pensare di ascrivere la composizione al periodo giovanile insieme allo Stabat Mater, per soli, coro e orchestra, Hob. Xxbis, di cui invece si conosce l'anno e l'occasione per cui  fu composto.

Una digressione biografica è necessaria per parlare della composizione, Haydn (1732- 1809); di famiglia modesta ad otto anni fu scelto per il coro della Cattedrale di Santo Stefano, lì studiò violino e clavicembalo fino a quando ci fu la mutazione della voce. Si sa poi con sicurezza che nel 1753, circa, divenne accompagnatore al clavicembalo e valletto di Nicola Porpora, che fu insigne compositore e maestro di canto napoletano, tra i suoi numerosi e celebri allievi, la più grande voce di tutti i tempi: Carlo Broschi, detto Farinelli. In cambio del suo lavoro il maestro gli impartì lezioni di musica, l'influenza esercitata da Porpora non fu mai negata, ma anzi sottolineata da Haydn, come testimonia una sua frase riportata dal biografo Georg August Greisinger:”Oggi compongono tanti musicisti che non hanno mai imparato a cantare: come se cantare fosse un'arte perduta, lasciano dominare gli strumenti al posto del canto.”

Carl Philipp Emanuel Bach è un altro famoso compositore che esercitò una grande influenza sul giovane compositore. Il musicista entrò al servizio del principe Esterázy, che aveva notato il suo talento, nel 1761 come vice Kapellmeister e vi rimase per ventinove anni, diventando Kapellmeister nel 1766. Ebbe così l'incarico di comporre oltre alla musica strumentale e operistica, quella sacra e proprio all'anno successivo risale la composizione dello Stabat Mater, probabilmente per il Venerdì santo.

Lo Stabat Mater di Pergolesi, ultima opera, composta prima della sua prematura morte nel 1736, fu pubblicata postuma riscuotendo un enorme successo anche in Europa e la musica fu usata da molti compositori, un famoso esempio è quello di  Johann Sebastian Bach. La sua cantata Tilge, Höchster, meine Sünden BWV 1083 sul testo del Salmo 51, è basata sulla musica di Pergolesi, salvo alcune piccole modifiche di strumentazione e contrappuntistiche, con l'Amen conclusivo nel modo maggiore.

Anche Haydn conosceva questa opera e soprattutto, grazie all'insegnamento di Porpora, il nuovo stile nel canto affermatosi a Napoli con le opere del compositore jesino, uno stile con meno fioriture e più espressivo. Lo Stabat Mater di Haydn è  un opera permeata dall'influenza della musica italiana. La scelta di  eseguire questa interessante e bella composizione è importante per conoscere meglio questo musicista, che ha un ruolo fondamentale nella storia della musica.

L'organico oltre al coro e ai soli, è composto da una piccola orchestra formata dagli archi, oboi, corni inglesi, fagotto e organo, il maestro Fabio Ciofini ha  evidenziato tutte le caratteristiche della musica, dominata dal tono minore e dai tempi lenti, che sottolineano il contenuto dolente del testo. Una direzione mai monotona che ha guidato efficacemente i bravi musicisti dell'Accademia Hermans e il  Coro Canticum Novum di Solomeo. Per quello che riguarda le arie, sono predominanti nella composizione, a parte un quartetto e un duetto tra soprano e tenore e alcuni interventi del coro.

La parte più difficile e virtuosistica è quella affidata  al soprano, Marta Matheu si è rivelata particolarmente adatta per questa parte, non solo per la precisione e naturalezza nell'intonazione e nella tecnica vocale, ma anche per l'interpretazione, a questo caratteristiche si aggiunge la bellezza della voce morbida e calda. Lo stile interpretativo Gloria Banditelli ha reso impeccabile la parte del mezzosoprano, bene Mirko Guadagnini, tenore, e Sergio Foresti, basso, a cui sono affidate arie intense, il cui testo drammatico prevede tempi diversi, come il Presto di Flammis orci ne succendar. I lunghi e meritati applausi del pubblico sono stati ricompensati dal bis della parte finale.

Pubblicato in: 
GN43 Anno V 24 settembre 2013
Scheda
Titolo completo: 

68° Sagra Musicale Umbra

Mercoledì 18 settembre ore 21.00
Perugia, Basilica di San Pietro

Accademia Hermans
Coro Canticum Novum Solomeo
Marta Matheu, soprano
Gloria Banditelli, mezzosoprano
Mirko Guadagnini, tenore
Sergio Foresti, basso
Fabio Ciofini, direttore

Haydn: Libera me Domine  Hob. XXIIb:1
Haydn: Stabat Mater Hob. XX:bis