Alda Merini. Parole d'amore e verecondia

Articolo di: 
Livia Bidoli
Alda Merini

Il film Alda Merini Una donna sul palcoscenico del giovane regista Cosimo Damiano Damato è stato presentato a La Biennale di Venezia 66 nell’ambito de Le Giornate degli Autori ed è un film sulla poesia non solo a parole, quelle di Alda Merini, ma anche per immagini. La cura delle foto di scena è di Giuliano Grittini che, oltre a seguirla come fotografo è, nelle parole di Alda: “il mio uomo che è bianco di capelli e giovane di anni/mi ha sempre portato lontano” (Canto d’amore per Giuliano Grittini).

Quel lontano che negli occhi della Merini si traduce in anni di manicomio come negli anni d’amore con Giorgio Manganelli, lei giovanissima, lui già conscio di aver trovato una perla di parole in segreta sostanza, in una donna che ha pagato il prezzo più alto per la sua passionalità selvaggia e non di certo per il suo disordine mentale. Ricorda la prima sposa di Mussolini, Ida Dalser (interpretata da Giovanna Mezzogiorno), nel film Vincere di Marco Bellocchio: una donna che non si è arresa alla società degli uomini, a quel ben pensare e fuori grufolare che è tanto noto oggi. Una donna che talmente è il dolore della perdita d’amore “veleno puro”, da parlare di sé in questo documento di poesia soltanto in terza persona, come se non fosse presente a sé stessa.
 
Una donna che ricorda prima di tutto al proprio figlio (ai propri figli, due, che ha perduto per vicende strabilianti e intrise di dubbi lancinanti sulla giustezza di certe decisioni):
Figlio ricordati
La musica della vita è sempre quella
Una sola persona non può avere mille duemila fogli (…)
Ricordati che la verità più grande
E’ la tua identità
Lascia la poesia
Rinnegala
Vivi la vita giorno per giorno.

Alda Merini è di certo una persona difficile, senza sorriso stampato sulle labbra come i presentatori tv che lo fanno per mestiere; per di più afferma con solerzia tutta una serie di cose vere che danno fastidio a molti in questa società della vanagloria, di un’immagine stereotipata nel buio, e non nella luce che predilige lei, creatura senz’ossa né vanto. Alda Merini, nella voce di Mariangela Melato acquista quello spessore che nella sua è una cantilena, quasi a evidenziare quelle poche note di pianoforte con cui rincorre ogni tanto le parole.

La voce di Mariangela Melato fa vibrare quella voce di bambina e la esalta:
Domani se l’amore mi tradisse
Prenderò un’ape azzurra
Che mi morda la bocca…
Se domani i bambini non canteranno più
Io tornerò bambina
Ma domani tu torni
Ed io mi vendo lo stesso
. (Tornerò bambina, L’anima della luce, Giuliano Grittini con Incisione Arte, pres. di Roiberto Vecchioni). Una voce che non smetterà mai di pungere con le sue parole alitate d'amore e verecondia.

Pubblicato in: 
Gothic Network N.1 Anno II 3 novembre 2009
Scheda
Titolo completo: 

Alda Merini. Una donna sul palcoscenico
Regia di Cosimo Damiano Damato
Cast
Alda Merini, Mariangela Melato voce recitante
Genere: documentario
Durata 72’
Paese Italia, 2009

Anno: 
2009
Voto: 
8
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