Elio e la mistica delle Storie Tese

Articolo di: 
Giovanni Battaglia
Elio

Elio e le Storie Tese in Sala Sinopoli il 12 febbraio 2010 al Parco della Musica coinvolgono il pubblico in un concerto misticamente indiano, irradiati di luci e costumi multicolori e narrando delle loro improbabili crisi artistiche.

Dopo tanti anni insieme, senza una crisi, come è accaduto ai Litfiba o ai Beatles, abbiamo cominciato a domandarci perché, perché non abbiamo mai avuto una crisi, ed il solo pensiero di non essere mai andati in crisi ci ha mandati in crisi, e per uscirne siamo andati in India dove, dopo tanta meditazione, abbiamo capito, ci siamo ritrovati, siamo cambiati, ora siamo diversi. Non avete più davanti il vecchio Elio che diceva le parolacce, ora siamo insensibili a tutto anche ai vostri applausi o ai vostri fischi…

Inizia così con Elio & Co. vestiti da mistici indiani il concerto romano di una delle band più meritatamente di culto della musica italiana. Due ore e passa senza pausa, dove alla musica si alternano gli interventi dell’architetto più famoso della musica italiana: Mangoni.

In India, “ dice Elio, “abbiamo capito che non era vero che Mangoni era una merdaccia e grazie a noi aveva avuto notorietà, anzi, noi siamo delle merdacce e grazie a lui abbiamo avuto notorietà! E la grandezza di Mangoni è stata proprio quella di non farci sentire che eravamo delle merdacce, per cui stasera per ringraziarlo di tutto quello che ha fatto per noi, sostanzialmente Mangoni potrà fare il cazzo che gli pare!” E lui non se lo fa dire due volte, non gli basta intervenire tra una canzone e l’altra, non gli basta il personaggio di supergiovane, s’inventa un suo quarantennale che viene festeggiato da Elio in una session speciale acustica, dove viene fatta una strepitosa cover di Don’t stop ‘till get enough di Michael Jackson, dove  Mangoni vestito da Jako, balla scatenato sotto le urla incessanti della Sala Sinopoli traboccante di un pubblico in delirio: tre bis con il pubblico che intona “tutta la notte..tutta la notte..

Elio esce e, sempre sulla scia della sua nuova personalità di mistico insensibile alle lusinghe del mondo, dice “non ci casco..tanto lo sapete che non ci casco..”, però sono visibilmente contenti di quest’accoglienza calorosissima e poco più tardi nei camerini Mangoni me lo conferma: “si, davvero un pubblico incredibile, ci ha dato una carica enorme

La scaletta prevede un mix di pezzi vecchi e nuovi da “Lo stato A lo stato B” a “Parco Sempione”, passando per “Milza”, ”Servi della gleba”, ”Plafone”, ”Alfieri”, ”Supergiovane”. I leit motiv del concerto sono Mario Biondi, imitato e sbeffeggiato più volte da Elio, ed i già citati Litfiba, dove Elio può vantare una capacità di preveggenza, dato che nel 2003 aveva scritto una canzone (“Litfiba tornate insieme“), che era un omaggio affettuoso e come sempre ironico ai Litfiba e dove si prevedeva la reunion del gruppo che puntualmente è arrivata alla fine del 2009 con l’annuncio di un tour previsto per il 2010.

Graffianti come sempre hanno dichiarato: “abbiamo scritto altri due brani, 'Beatles tornate insieme', che risale a qualche anno fa ma che non abbiamo mai pubblicato, e 'Oasis, scioglietevi', che è rimasto solo un provino ma che fortunatamente si è rivelato comunque vero. Abbiamo quindi fallito soltanto coi Beatles, ma solo perché abbiamo appena scoperto che due dei quattro di Liverpool purtroppo sono morti".

Il concerto è stato un crescendo continuo, un fuoco d’artificio ed allo stesso tempo una festa goliardica dove il pubblico ha avuto una parte fondamentale, come sempre succede nei concerti di Eelst; dalla curva sud della Sala Sinopoli, come la definisce Faso (Nicola Fasani, il bassista), - la parte più radicale e presente del pubblico in sala - vengono i duetti più belli e ad un certo punto qualcuno lancia un Garfield di pelouche con un messaggio per Elio che colpisce Faso in testa.

Dopo vent’anni davvero senza una crisi ci si può domandare come un gruppo così particolare come Eelst riesca a non stancare, anzi a rilanciare sempre le proprie sfide; sicuramente non basterebbe il gusto per il demenziale o per la parola volgare se tutto questo non fosse supportato dalla genialità dei testi e dalla straordinaria qualità musicale del gruppo che ha fatto si che decine di artisti, da Irene Grandi a Claudio Baglioni, da Max Pezzali ai Litfiba, abbiano in qualche modo collaborato con loro. Sul loro sito ufficiale Frank Zappa è riportato tra le principali fonti di ispirazione e nella formula live questa cosa è evidentissima per la granitica muraglia sonora che sono in grado di creare, anche solo per prendere in giro il rock così come solo il grande Frank sapeva fare.

Pubblicato in: 
GN8 Anno II 18 febbraio 2010
Scheda
Titolo completo: 

Elio e le Storie Tese

12 febbraio 2010

Sala Sinopoli - Auditorium Parco della Musica - Roma

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