Juditha Triumphans. Un oratorio sacro al femminile

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Ensemble Modo Antiquo

L’oratorio di Antonio Vivaldi è il secondo concerto del ciclo che l’Accademia Filarmonica Romana ha meritoriamente dedicato a questo straordinario musicista.

Il concerto è stato preceduto da un convegno dedicato a Vivaldi sempre organizzato dall’Accademia Filarmonica in collaborazione con l’Istituto Italiano Antonio Vivaldi. Particolarmente interessanti gli interventi del professor Michael Talbot, che ha curato ed efficacemente illustrato la nuova edizione critica della Juditha (2008). Federico Maria Sardelli, responsabile del catalogo vivaldiano e direttore d’orchestra incaricato dell’esecuzione, ha invece parlato dei criteri usati per stabilire l’autenticità delle musiche attribuite a Vivaldi.

Juditha Triumphans devicta Holofernis barbarie: questo il titolo completo dell’oratorio sacro e militare il cui libretto scritto da Giacomo Cassetti era accompagnato da un Carmen allegoricum che ne spiegava gli intenti. Nel 1714 Venezia era di nuovo in guerra con l’impero ottomano, e dall’episodio biblico Cassetti creò un’allegoria in cui Juditha era Venezia, la sua serva Abra, la fede cristiana, Betulia assediata, la Chiesa, Ozias governatore di Betulia il Papa, Oloferne, il sultano e Vagaus suo generale, il Gran Visir. Il libretto fu scritto in latino in ossequio alla tradizione degli ospedali grandi veneziani per far risaltare l’eccellenza delle finalità educative di queste istituzioni e il talento del poeta.

Juditha fu composta ed eseguita nel 1716 all’Ospedale della Pietà in cui Vivaldi era maestro di violino. L’Ospedale era famoso anche all’estero per l’eccellenza delle musiciste, nonostante tutti i pregiudizi verso le donne. Questa istituzione, infatti, dal 1600 accoglieva solo bambine abbandonate e le donne lasciavano l’istituzione solo in caso di matrimonio. Restando in maggioranza in seno all'isituzione, raggiungevano un tale affinamento del loro talento che permetteva una elaborata sperimentazione e un livello altissimo nell’esecuzione musicale, cosa che è sempre stata dispendiosa ma che in questa istituzione era a costo zero. Vivaldi poté così sperimentare a suo piacimento le idee che il suo grande talento concepiva.

Il soggetto, scelto ad edificazione delle donne è stato realizzato da Vivaldi in modo originale: l’eroina è affine ad un’Alcina dissimulatrice e Oloferne non è per nulla un barbaro, ma un innamorato sincero, i loro servi-confidenti che li affiancano e li sostengono sono ben delineati, mentre Ozias è più convenzionale.

La parte musicale è pienamente barocca con le sue architetture musicali e le invenzioni sonore volte alla meraviglia e al diletto, realizzate anche nella varietà delle soluzioni strumentali usando una grande varietà di strumenti obbligati: flauto dritto, oboe, viola da gamba e viola d’amore, organo, trombe, timpani, mandolino, clarinetto, allora strumento nuovissimo e il chalumeau, affine al clarinetto, che sottolineano mirabilmente gli stati d’animo dei protagonisti e delle situazioni.

L’ orchestra barocca Modo Antiquo lo è stata, non solo di nome ma anche, di fatto, con la splendida esecuzione grazie alla direzione di Federico Maria Sardelli che è fondatore dell’orchestra e ha realizzato alla perfezione gli intenti dell’autore volti allo stupore e al godimento del pubblico. Ci ha particolarmente colpito il piacere e il divertimento nel suonare evidenti al di là dell’impegno esecutivo degli artisti.

I cori brevi, che pur scritti per quattro voci, furono adattati all’organico totalmente femminile, sono stati ben eseguiti dal Coro da Camera Italiano. Juditha, Oloferne e Ozias sono contralti mentre Abra e Vagaus sono soprani. La linea di canto non è pirotecnica come nell’opera ma è molto efficace nel delineare i personaggi e impegnativa per le cantanti che hanno dato un’ottima prova delle loro qualità musicali ed interpretative. Oloferne era Guillemette Laurens, Vagaus, Elena Cecchi Fedi, Abra, Silvia Vajente, Ozias, Gabriella Martellacci, la Juditha di Kristina Hammarstrom spiccava per l’ulteriore prova delle non comuni capacità tecniche ed interpretative.

Pubblicato in: 
GN2/ 18 novembre 2 dicembre 2008
Scheda
Autore: 
Antonio Vivaldi
Titolo completo: 

Juditha triumphans devicta Holofernis barbarie,RV 644
Concerti dell'Accademia Filarmonica Romana
Teatro Olimpico, Roma 20 novembre 2008, ore 21.00
Juditha: Kristina Hammarström; Vagaus: Elena Cecchi Fedi; Holofernes:: Guillemette Laurens; Holofernes: Abra: Silvia Vajente; Ozias: Gabriella Martellacci.
Coro da Camera Italiano
Ensemble Modo Antiquo
Direttore: Federico Maria Sardelli

Anno: 
2008
Voto: 
9