L'Emergenza perenne. Un convegno per confrontarsi. Prima parte

Articolo di: 
Livia Bidoli
Convegno Coordinamento 15 ottobre

Dopo Ippocrate.org al Senato il 14 settembre 2021, un secondo convegno scientifico, con relatori medici, scienziati, avvocati, giornalisti, politici, trova la sua realizzazione nella due giorni del 3 e 4 gennaio 2022 presso la Sala Capranichetta dell'Hotel Nazionale a Monte Citorio: il Coordinamento 15 Ottobre, con Roberto Perga, Presidente, Dario Giacomini, vicepresidente e Stefania Cappellari, avvocato, hanno aperto un confronto per scardinare la narrazione sull'emergenza sanitaria, che si sta profilando come stato di emergenza perenne. Questo è il primo dei resoconti del convegno, che evidenzia maggiormente gli studi scientifici: ne seguirà un altro piu' “politico” e di stampo giuridico dedicato alla seconda giornata del 4 gennaio. I membri del CTS e delle Istituzioni sono stati invitati ma hanno lasciato le poltrone completamente vuote.

Una delle questioni piu' rilevanti, che ha dato avvio al convegno sono i dati: da quelli mancanti alla loro presenza obnubilante, soprattutto per quanto riguarda le loro analisi. Il Dottor Giovanni Frajese riassume i due anni che ancora vivono l'emergenza con una parola:

Incertezza: sui dati, sui comportamenti, sul green pass, che ha lasciato tutti tesi e preoccupati senza una chiara visione di dove stiamo andando. L'anno scorso è stato un anno di eventi di panico, alcuni reali altri meno reali; dei primi fanno parte il lavoro e le morti dei propri cari; del secondo fa parte la narrazione che ha creato il panico, che è antimedico ed antiscientifico. Una delle notizie piu' importanti sul contagio è quella appena uscita dal CDC americano, il corrispettivo del nostro ISS: il 31/12/21 ha invalidato il test molecolare, ovvero l'RT-PCR, invitando i laboratori ad utilizzare tutti gli altri tipi di test: questo perchè il molecolare non è piu' ritenuto in grado di distinguere tra strain del covid e strain dell'influenza.
La continua emergenza potrebbe essere rivista, visto che, dai dati rilevati, la Omicron è lieve e l'infezione con quest'ultima produce anche anticorpi per la Delta, inoltre i dati della Danimarca sono molto chiari: il 91,5% dei pazienti infettati si sono contagiati con la Omicron, e sono vaccinati, quindi dire che sono i non vaccinati ad infettare non è piu' plausibile. Ritengo poi di rilevare che è la prima volta che si dice ai medici di non visitare e non curare i propri pazienti. Poi c'è il lockdown e la tachipirina e vigile attesa, non è di certo una mossa giusta, per usare un eufemismo; poi ci hanno detto di aspettare i vaccini, dopodichè, dopo soli due mesi di sperimentazione, gli “eroi medici” devono vaccinarsi come cavie per dare il buon esempio. Non solo una, ma due, tre volte, e costretti, pena la sospensione lavorativa. Inoltre, molti si erano presi il covid, quindi perchè vaccinarli per una patologia che hanno già avuto? Si chiama fisiologia: l'immunità è permanente se si è guariti, non c'è nessuna base logica o scientifica dietro queste scelte. Poi si è divisa la popolazione tra vaccinati, santi e coraggiosi e non vaccinati, brutti e cattivi: mi dispiace signor Presidente Mattarella, è molto triste come ci lascia il Paese. Inoltre i medici che non visitano i pazienti non vaccinati, c'è da chiedersi, ma siete medici? San Giuseppe Moscati è la mia figura di riferimento per i medici: preferisco lui a Fauci. Gli ammalati sono protetti da Gesu' Cristo, lo sono sempre stati. Riprendiamoci la fisiologia, colleghi, non facciamo finta di non sapere niente: ci servono studi di anatomopatologi, fate le autopsie, in modo da capire le problematiche. Due parole sulla spike: c'è la possibilità di vedere gravi effetti dai vaccini che fondano il proprio meccanismo su quest'ultima perchè può modificare la programmazione del sistema immunitario. Non dividiamoci, è nell'unione che troveremo una soluzione, qui risiede il futuro.”

Inoltre, aggiungo, ormai è risaputo e pubblicato anche dal New York Times che i vaccini distribuiti e surretiziamente obbligatori, non prevengono la trasmissione ed il contagio, tantomeno dall'ultima variante Omicron. Quindi, qual è l'utilità di quest'obbligo, nel momento in cui in Italia, con il 78,5% dei vaccinati c'è un picco di infezioni in tutto il Paese?

Ho posto una domanda al Dottor Frajese: in questi ultimi due anni ho letto molte pubblicazioni scientifiche e ci sono studi sulle conseguenze da vaccini a mRNA dagli anni '80 ed uno dei rischi era la sterilizzazione, ed infatti il primo vaccino è stato autorizzato per Ebola solo nel 2020 perchè questa malattia può raggiungere il 99% di letalità, e quindi c'era una proporzione tra rischio e beneficio a favore di quest'ultimo, soprattutto nelle zone africane maggiormente colpite da questo virus. Per fare un confronto, il SARS-COV2 ha una letalità dello 0,23%. La domanda è: la spike può ingenerare una riprogrammazione del sistema immunitario ed ingenerare malattie genetiche dormienti?

Frajese risponde: "Le malattie genetiche no, ma la riprogrammazione del sistema immunitario si, e può seguire un aumento del numero dei tumori: sono ancora dati iniziali ma vanno presi in considerazione."

La madre di una ragazza di 25 anni pone un'altra questione: "C'è maggiore incisdenza di effetti avversi tra i giovani e gli sportivi?"

Frajese: "Le persone piu' giovani sono a rischio miocardite."

Il Dottor Marino di Roma fa un'altra domanda: "i vaccini a mRNA, secondo alcuni studi inglesi, riprogrammano il sistema immunitario; seconda questione, normalmente la storia delle epidemie insegna che, la comparsa di una variante piu' contagiosa ma meno letale delle precedenti, segna la fine di una pandemia. Questo è l'ABC della scienza, mi auguro che questa, che è la piu' nobile e salvifica delle professioni torni ad essere quella è e non si rassegni a quella che sta diventando, ovvero la “pupa del gangster" (riferimento agli interessi di Big Pharma, N.d.C.)."

Frajese: "i dati inglesi supportano quello che avevo asserito in precedenza, quindi si."

Sandro Sansevero, Presidente dell'Ordine dei Medici di La Spezia, sottolinea come la sanità continui ad essere depauperata, soprattutto in confronto con altri paesi.

Io pongo una questione: "Ci sono varie trasmissioni come Report che ci hanno informato sulla mancanza di un piano pandemico, l'ultimo risale al 2006: l'assenza di quest'ultimo può essere ricollegata anche alla mancanza di dpi come mascherine e guanti soprattutto nelle RSA, su cui c'è un report ISTAT del 4 maggio 2020 che ne indica come assenti l'80% e presenti solo il 20%, Questo può essere collegato al picco del contagio nelle RSA e di decessi, in particolare al Pio Albergo Trivulzio, sui cui si indaga perchè veniva raccomandato ai sanitari di non indossarli per non mettere paura ai propri degenti?
Questa assenza clamorosa del piano pandemico, di cui sono state anche modificate le date per coprire il mancato aggiornamento, come ha affermato Zambon dell'OMS, quanto può aver contribuito all'implementazione dell'emergenza? E può essere riportata come
una gestione fallimentare, ed è un eufemismo, da parte del Ministero della Sanità?"

Sandro Sansevero risponde: "I dati sono lì davanti a tutti: le considerazioni sono le sue, indubbiamente la politica tende a proteggere sé stessa, ovvero il fatto che le carenze o assenze possano essere a lei imputate. Se un soggetto entra in ospedale e non riesce ad essere curato è colpa dei sanitari; ma se una persona non riceve soccorso, è colpa di chi gestisce quel sistema che poi farà a scaricabarile con chi li ha preceduti. Sicuramente la colpa non può essere addossata ai sanitari. Rilancio l'autocritica nei confronti dei colleghi in qualità di rappresentante, del fatto che i meidici non si sarebbero mai dovuti piegare all'amministratore pubblico e non usare i dpi. Questo impatta sulla sua autonomia e responsabilità, richiedendo piuttosto l'aiuto dell'Ordine per far pressione per il loro ottenimento. I dati sono quelli che lei ha affermato e le posso dire, senza ombra di dubbio, che le barriere fisiche sono un elemento certo che impedisce la diffusione di qualsiasi cosa."

Il Dottor Giacomini, moderatore conferma: "I dpi erano completamente assenti. Cogli ultimi dispositivi di legge non è nemmeno possibile fare la telemedicina, quindi il discorso contagio è un modo per giusitificare le scelte politiche senza alcuna razionalità."

Dopo il dottor Frajese, il Prof. Meluzzi, pischiatra, sospeso dall'Ordine dei Medici di Torino per aver deciso consapevolmente di non vaccinarsi, ha riassunto attraverso i “cavalieri dell'Apocalisse” quel che è stato fatto subire alla popolazione in questi due anni di emergenza:
La piu' grande pandemia, che non è questa, perchè non è minimamente paragonabile alla peste, sia in termini di morti
(solo in Europa ne ha fatti 150 milioni nel 1348; nel suo rigurgito del 1665-66, ha raggiunto i 100.000 solo a https://www.britannica.com/event/Great-Plague-of-London ">Londra, N.d.C.) sia in termini di misure impiegate per arrestarla: in questo nostro caso infatti io parlo di Psicoinfoepidemia (similmente alla sindemia evocata da Horton, direttore di The Lancet, N.d.C.), perchè basata sulla manipolazione e la menzogna, e possiamo partire proprio dal virus che, come hanno già asserito Luc Montagnier, premio Nobel per la scoperta dell'HIV e dello scienziato Joseph Tritto, contiene un lacerto di HIV, quindi si tratta di una chimera, di un virus costruito in laboratorio.”
Nel suo libro, Infinita pandemia edito da Altaforte nel giugno scorso, il Prof. Meluzzi, spiega come il covid-19 è un “cavallo di Troia” per la decostruzione della società odierna, a partire dalla famiglia, per finire coi generi e l'instaurazione di un sistema di controllo totale per il credito sociale.

“Inoltre”,
come ci ricorda il Dottor Donzelli piu' tardi: "per considerare un evento come pandemico i confronti vanno fatti con i morti totali e non relativi quindi, se abbiamo una media di 650.000 morti l'anno e quindi all'incirca 1800 al giorno, si capisce meglio cosa è successo, ridimensionando l'intera narrativa, anche statistica.”

Pubblicato in: 
GN10 Anno XIV 7 gennaio 2022
Scheda
Titolo completo: 

Coordinamento 15 ottobre

Roma, Sala Capranichetta Hotel Nazionale, Monte Citorio

Pandemia a confronto

3-4 gennaio 2022

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