Lucca. La gioia entusiasticamente barocca di Sardelli

Articolo di: 
Piero Barbareschi
Federico Maria Sardelli

La decima edizione di “Lucca in Musica”, stagione concertistica organizzata dall'Associazione Musicale Lucchese, ha proposto il 27 aprile scorso al Teatro del Giglio a Lucca un interessante appuntamento con il prestigioso ensemble “Modo Antiquo” diretto da Federico Maria Sardelli.

Modo Antiquo” è per gli appassionati sinonimo di qualità e garanzia di interpretazioni sempre particolari e mai banali o prevedibili. Sardelli sin dall'inizio dell'attività del proprio gruppo ha caratterizzato la scelta e la lettura del repertorio barocco con uno stile inconfondibile e rigoroso al tempo stesso.

Avremo altre occasioni per parlare del contributo che sta dando alla catalogazione, revisione e registrazione dell'opera omnia vivaldiana. In questa circostanza ci fa piacere evidenziare le caratteristiche del programma proposto in concerto, “orfano” in questo caso del tanto amato Vivaldi.

Corelli, Geminiani, Barsanti: i tre autori eseguiti sono stati scelti ed accostati sia per rendere un doveroso omaggio ai due lucchesi (ricorre fra l'altro il 250° della morte di Geminiani), sia per affiancare a Corelli, punto di riferimento per la forma del “concerto grosso”, analoghe composizioni dei due toscani. Ecco allora proposti due concerti grossi di Corelli, due di Geminiani, uno di Barsanti, che non hanno sfigurato nel confronto con il più celebre maestro.

Si accennava sopra allo stile inconfondibile di Sardelli. L'ascolto del concerto lucchese ha confermato questa caratteristica. Come in ogni sua interpretazione, è apparso curatissimo il dosaggio dell'impasto timbrico, in questa circostanza caratterizzato dalla presenza, oltre agli archi ed il continuo ulteriormente “rinforzato” dalla tiorba, di due oboi, una tromba e timpani.

Con un simile organico la caratteristica propria della forma del concerto grosso, l'affascinante dialogo fra il “tutti” ed il “concertino” è stata ulteriormente esaltata sfruttando le peculiarità timbriche degli strumenti, sia nei movimenti lenti che nei travolgenti allegri, con sfoggio di bravura e padronanza da parte di tutti gli esecutori.

Sardelli oltre ad essere un raffinato musicista è anche un grande disegnatore e pittore. Anche se quest'aspetto della sua personalità artistica “è un'altra storia”, come schernendosi ama affermare nel suo curriculum, a nostro parere il suo modo di porsi e di proporre a chi ascolta la propria visione della musica barocca è influenzata da questa diversa sfaccettatura del suo essere artista. La musica da lui diretta procede a pennellate, a chiazze di colore, a volte nervosa altre volte morbida e sfumata. In ogni caso mai banale e sempre molto precisa, come una natura morta napoletana del '600  o un insieme di personaggi di Caravaggio. Anche il gesto non è solo esteriorità o semplice scansione ritmica ma coinvolge fisicamente tutto il corpo che diventa esso stesso parte integrante del fare musica.

Il programma ha proposto, oltre ai concerti grossi, due momenti più schiettamente cameristici e di grande suggestione. Ancora di Corelli è stata eseguita la celeberrima ”Follia” per violino, la Sonata op.V n.12 in re minore, con il tema probabilmente più famoso del barocco, in questo caso elaborato da Corelli con dodici variazioni, nelle quali all'intrigante lettura di Enrico Casazza si contrapponevano con adeguato stile, sovente giustamente “percussivo” e fortemente ritmico, i componenti il continuo, Bettina Hoffman, cello, Simone Vallerotonda chitarra barocca e Giulia Nuti cembalo.

Lo stesso continuo, utilizzando in questo caso Vallerotonda la tiorba, ha accompagnato Sardelli in veste di flautista in una sonata per traversiere e basso di Barsanti nella quale il delicato timbro del traversiere abilmente suonato da Sardelli, ha dialogato con raffinatezza e sfoggio di abilità tecnica, forse non del tutto valorizzato dall'acustica del pur affascinante ed avvolgente teatro toscano.

Applausi calorosi, due bis concessi, il consueto quasi imbarazzato ringraziamento del direttore, che ancora una volta ha trasmesso al pubblico presente la sua gioia entusiasticamente "barocca" di far musica insieme.

Pubblicato in: 
GN25 Anno IV 30 aprile 2012
Scheda
Titolo completo: 

Lucca in Musica 2012
“Da Lucca all'Europa nel 250° della morte di Geminiani”

Venerdì 27 aprile 2012, ore 21.00
Teatro del Giglio, Lucca

MODO ANTIQUO ORCHESTRA  BAROCCA
Federico Maria Sardelli, direttore

A.Corelli: Concerto Grosso op.V n.4 in re maggiore, con tromba e oboi di ripieno
F.Geminiani: Concerto Grosso op.III n.2
A.Corelli: Sonata op.V n.12 “La Follia” per violino e basso
A.Corelli: Concerto Grosso op.VI n.1 in re maggiore, con tromba e oboi di ripieno
F.Geminiani: Concerto Grosso op. III n.4 in re minore
F.Barsanti: Sonata per traversiere e basso op. II n.4
F.Barsanti Concerto Grosso op. III n.6 con duoi oboè, una tromba, duoi violini, viola, basso e timpani