Macadamia Nut Brittle. In copula col proprio ego

Articolo di: 
Livia Bidoli
Macadamia Nut Brittle

Il gusto del gelato è troppo forte: Macadamia Nut Brittle di Ricci/Forte al Piccolo Eliseo di Roma dal 18 al 30 maggio 2010 attacca lo spettatore dall’inizio col suono industriale degli Einstürzende Neubauten di Yü-gung-Fütter mein Ego (Nutri il mio ego) dall’album Halber Mensch del 1985: li ho visti due anni dopo al cinema Astra che è scomparso da anni. Concerti con seghe elettriche e armamentario tra officina ed edilizia da grande ristrutturazione.

Tanto per capirci subito, il testo della canzone Yü-gung-Fütter mein Ego dice questo: “"Tira!" Shhh! Paralizza i tuoi ideali! Paralizza le tue idee...O semplicemente i tuoi denti” (ed i denti sono intorno alla copertina dell’album come cornice - per il testo completo ed in traduzione qui a cura di Daniela Ceglie). Aggiungo che quello che ho sentito stasera è il celebre remix di Adrian Sherwood e sicuramente almeno la metà della platea che lo ascoltava (per essere comprensivi, sic!) non lo conosceva: ci posso giurare su questo. Un po’ come chi conosce i Kraftwerk o Nina Hagen solo per sentito dire ma non si rende minimamente conto di perché usavano certi “strumenti” rivoluzionari per l’epoca (un po’ come i primi Depeche Mode di Construction Time Again, 1983: il primo degli Einstürzende Neubauten è Kollaps del 1981) e perché utilizzavano certi testi.
 
Tre adolescenti ed una ragazza in attesa su una panchina mentre leccano un gelato Häagen-Dazs, al gusto Macadamia Nut Brittle. Sono tutti paralizzati: un senso d’angoscia pervade il tutto che è il Nulla. Lo sfondo nero con la scritta LOVE in caratteri cubitali ed un cuore inciso come su un muro non fa che aumentare il senso di annichilimento e la rabbia perché si è costretti ad osservare tre ragazzi gay ed una ragazza non ben definita, che si trastulla tra gli uni e gli altri cambiando ruoli e storie. Ad Anna Gualdo è richiesta una performance veramente elettiva e gli urli spezzati nella storia di una donna che non si arrende di fronte al fatto di essere stata lasciata, fanno rabbrividire puntando gli occhi sui due che poi diventano tre che amoreggiano. La sindrome di Heimlich (familiare, in tedesco) riporta al perturbante di Freud, ossia Das Unheimliche (ciò che era familiare e non lo è più con un senso di ignoto che genera paura): qui l’unica cosa certa sono le marche, come in American Pyscho di Bret Easton Ellis, il sesso è meccanico e tutto legato al proprio ego, ciò che interessa è dimostrare a sé stessi di piacere ad una serie infinita di uomini, come se l’atto in sé conquistasse qualcosa.

Sentimenti aboliti, quanto la sensibilità per sé stessi e per gli altri: siamo di fronte ad una carneficina del sesso, quanto di meno seduttivo e più orripilante ci sia sul mercato. Andare dal macellaio sotto casa è più sano. La moralità è un incubo: “La gente è pronta a svendersi le tragedie personali”. Il coniglione di Lynch tutto bianco perde la pelle, e la televisione è alla base di tutto: non a caso le casette dei cartoni animati rinchiuderanno alla fine i tre ancora del tutto infantili in cuccette dei cartoni animati e la scritta LOVE scompare. Speriamo soltanto che Bowie ci accolga con lui su Marte: gliene saremmo veramente grati: vogliamo continuare a combattere e senza lo spettro della tv.

Now she walks through her sunken dream/ To the seat with the clearest view/ And she's hooked to the silver screen
Ora lei cammina attraverso il suo sogno naufragato/ fino al posto con la vista più chiara/ ed è agganciata allo schermo argenteo ("Life on mars", da Hunky Dory del 1971)

Non mi sono ancora spiegata alcune risate del pubblico: forse alcuni non avevano ben chiara la disperante tragicità dello spettacolo.

Pubblicato in: 
GN15 Anno II 3 giugno 2010
Scheda
Titolo completo: 

macadamia nut brittle
di ricci/forte
con
Anna Gualdo, Andrea Pizzalis, Giuseppe Sartori, Mario Toccafondi

movimenti scenici
Marco Angelilli

style concept
Simone Valsecchi

assistente regia
Fausto Cabra

regia
Stefano Ricci

Piccolo Eliseo Patroni Griffi
Via Nazionale 183 ROMA
dal 18 al 30 maggio 2010 - Spettacolo del 18 maggio
in collaborazione con garofano verde e festival internazionale castel dei mondi