The Offering. Un horror ebraico tra occultismo e demonologia

Articolo di: 
Teo Orlando
Offering

Il regista Oliver Park e lo sceneggiatore Hank Hoffman con The Offering ci propongono uno sconcertante film horror, misto di demonologia ebraica, riti chassidici e simboli cabalistici. Il tutto con ammiccamenti alla cinematografia di genere più nota, da L'esorcista, noto film del 1973 diretto da William Friedkin, alle pellicole di Dario Argento, come Inferno e La terza madre.

L'incipit del film non lascia più di tanto presagire l'atmosfera orrorifica che poi prenderà il sopravvento: troviamo il figlio di un impresario di pompe funebri, Arthur (l'attore Nick Blood, già famoso per il ruolo di Lance Hunter, agente dell'organizzazione di spionaggio S.H.I.E.L.D., nei film Marvel), che, dopo essersi sposato e in compagnia della moglie incinta (Claire, una convincente Emm Wiseman), desidera ardentemente riconciliarsi con il padre, un rigido ebreo ortodosso, che aveva disapprovato molti comportamenti del figlio. Purtroppo, le sue pur lodevoli intenzioni rischiano di naufragare allorché all'obitorio di famiglia arriva un misterioso cadavere che si rivela essere posseduto da una misteriosa e antica entità, animata da piani malvagi nei confronti del bambino che sta per nascere.
 
Il film tenta di combinare l'autentica demonologia ebraica e i misteriosi segreti della Cabala con le convenzioni classiche del genere horror, ma ci riesce solo parzialmente: girato rigorosamente dentro ambienti che "profumano" della cultura ebraica importata negli Stati Uniti, con arredi e oggetti scelti scrupolosamente, quasi a preparare l'atmosfera di crescente tensione che culminerà in un finale tanto sconcertante quanto aperto a inquietanti interpretazioni.

La storia di The Offering è stata concepita quasi in simbiosi da Jonathan Yunger e Hank Hoffman, i quali cominciarono a scrivere la sceneggiatura sette anni fa. Mossi sia dalla passione per i film horror, sia dall'interesse per la Kabbalah ebraica, si interrogarono sulla possibilità di una storia che intrecciasse queste tematiche e che contemporaneamente ammiccasse a temi esoterici e occultistici. Un altro obiettivo che ha molto condizionato gli sceneggiatori (ma che non ci sembra reso in modo particolarmente felice) era quello di insistere sui valori della comunità ebraica: la vita umana radicata nell'amore, i princìpi morali che devono educare a una vita felice e virtuosa, l'armonia coniugale, il valore dello shabbat, l'essere membri della comunità: ecco perché l'intera storia è ambientata nella comunità ebraica chassidica ortodossa di Brooklyn: e non a caso si colgono temi e motivi d'ispirazione dell'epoca d'oro di New York, con tutta l'architettura romanica e neogotica. L'atmosfera uncanny (aggettivo inglese che traduce il tedesco "freudiano" unheimlich, perturbante) e lugubre dell'obitorio ci fa sentire un leggero malessere, quasi immaginando gli odori che trapelano dalle pareti.

Ma in fondo, The Offering, al di là di quest'ambientazione, si rivela essere una storia horror classica, che si adegua al genere cinematografico con un tocco di novità e con una presenza della cultura chassidica come non era mai stata introdotta in altre pellicole. La sfida per Jonathan e Hank è stata quella di immaginare un demone che appare con i tratti visuali caratteristici e "sulfurei" associati tradizionalmente a tale figura, ma che allo stesso tempo esibisce un'intelligenza superiore a quella di altre presenze demoniache. Come spiega Hoffman, "il demone Abyzou può confondere il tuo senso della realtà e rielaborare quelli dello spazio e del tempo. Grazie a questi poteri, le opzioni narrative diventano molto eccitanti. Si ha a che fare con un antico dio che le culture venerano".

Jonathan Yunger aggiunge che si tratta di un demone che non vuole solo impadronirsi del corpo di qualcuno, ma vuole che gli esseri umani perdano il libero arbitrio e scelgano di fare il male per procurarsi piacere fisico. Peraltro, confrontarsi con il male non vuol dire solo affrontare le presenze demoniache sul piano fisico e paranormale, fuggendo da porte che si chiudono e auscultando le loro voci. Si tratta di sfuggire alle proprie paure, ai propri sensi di colpa, ai propri traumi e di cercare di dare un senso alla domanda: "che cosa succede quando il mio cuore cessa di battere e l'aria lascia i polmoni?".

In ultima analisi, ci sembra che il film sia costellato di messaggi nascosti e frammenti esoterici che adombrano una filosofia molto più profonda, una sorta di storia segreta incapsulata nella storia come trama. Lo stesso Hoffman ha rivelato che sono stati compiuti sforzi minuziosi per inserire in ogni singolo fotogramma misteri, idee ed elementi mistici che dovrebbero essere nascosti: ma non sempre lo spettatore poco addentro in quella specifica cultura è in grado di coglierli, cosicché alla fine rimane l'impressione di un amalgama imperfetto tra l'horror classico e il noir esoterico, a differenza di quanto accade ad esempio in un film come La nona porta (The Ninth Gate) di Roman Polański.

Pubblicato in: 
GN15 Anno XV 15 febbraio 2023
Scheda
Titolo completo: 

The Offering

Regia: Oliver Park
Sceneggiatura: Hank Hoffman - Jonathan Yunger
Prodotto da: Jeff Greenstein, Les Weldon, Jonathan Yunger, Yariv Lerner, Hank Hoffman, Sam Schulte
Musiche: Christopher Young
Produzione: Millennium Media - Nu Boyana Film Studios
Durata: 93 minuti
Paese: Stati Uniti
Lingua: Inglese
Distribuzione per l'Italia: Vertice 360

Interpreti:
Nick Blood: Arthur
Emily Wiseman: Claire
Allan Corduner: Saul
Paul Kaye: Heimish
Daniel Ben Zenou: Chayim
Jodie Jacobs: Chana
Sofia Weldon: Sarah Scheindal