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Il nuovo film di Ken Loach si chiama The Old Oak, La vecchia quercia, un pub antiquato in una poverissima cittadina della contea di Durham, nel nord-est del Regno Unito, che , fino al grandioso sciopero del 1984, viveva di miniere di carbone.

La storia del film narra dell'anziano e stanco proprietario dell'unico pub del paese, The Old Oak, che risponde al nome di TJ Ballantyne. interpretato dall'attore Dave Turner. Ballantyne ha un'unica amica, una cagnolina trovatella dal nome simbolico di "Marra", che rimanda a "Morning" al mio orecchio e che, secondo l'etimologia latina ed ebraica significa "eterna", derivando dal latino Amara e dall'ebraico Mara. A me fa pensare anche alla celebre radice MR (ritrovabile in tutte le lingue semitiche ma non solo) studiata da Ernest Jones in Psicoanalisi dell'incubo per risalire alle radice di alcune creature fantastiche del folclore e delle religioni, dal vampiro a Lilith.

La coppia consonantica MR infatti ha a che fare con la mer (il mare in francese), la mère (la madre in francese), e anche con mare, in inglese cavalla/giumenta, oltre al fatto che si ritrova in cauchemar, come in nightmare che, il primo vocabolo in francese, il secondo in inglese, significano "incubo".

Fulcro e climax del film saranno però delle famiglie di rifugiati siriani, a partire dalla giovane "fotografa" Yara (interpretata da Ebla Mari), che vengono accolti da un gruppo di residenti in modo piuttosto barbarico. Ballantyne e pochi altri li aiuteranno ad ambientarsi.

Sullo sfondo di una povertà comune, iniziata per gli abitanti del paesello inglese al termine della serrata di scioperi del 1984-85 – repressi ferocemente dalla Iron Lady, Mrs Margareth Thatcher –, le donne ed i bambini siriani riusciranno a convertire in uno spazio d'accoglienza il vecchio pub, nonostante le ostilità da "cappone contro cappone" (direbbe Don Abbondio) di molti abitanti del luogo. La maggioranza però è con loro e li aiuterà a creare un luogo per tutti i poveri del paese, sia gli inglesi, sia i siriani.

Strenght, Solidarity, Resistance, forza, solidarietà e resistenza, le tre formule alla base dei sindacati e delle lotte dei minatori come del finale Gran Gala di ogni anno in loro memoria - un corteo cui tutti partecipano, aggregando le antiche forze lavoratrici provenienti anche da fuori - e che rappresentano le parole d'ordine e di speranza per una coscienza consapevole e ferma delle proprie lotte e convinzioni.