Opera di Roma. La solitudine di Cenerentola

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Cenerentola. Gargano Maguelonne, Suleiman Cenerentola, Buachidze Armelinde foto Fabrizio Sansoni

Il teatro dell’Opera di Roma ha proposto il 28 maggio scorso la prima di una chicca musicale: Cenerentola (Cendrillon), testo e musica per pianoforte di Pauline García Viardot nella versione ritmica italiana di Vincenzo De Vivo. Lo spettacolo, che ha avuto tre repliche il 29, 30 e 31 maggio, si è avvalso nella messa in scena di “Fabbrica”, Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma.

Pauline García (1821 1910) è un personaggio rilevante nella storia della musica per suoi meriti e come appartenente alla mitica famiglia di cantanti: i García. Ricordiamo il padre Manuel, il primo conte di Almaviva del Barbiere rossiniano e autore del famoso metodo di canto, e la celeberrima sorella maggiore Maria, nota con il cognome del marito Malibran. Le passioni di Pauline erano il pianoforte e la composizione, studiò anche con Liszt suonò con Chopin e con Clara Wieck Schumann, ma dopo la morte della sorella Maria, la madre, Joaquina Sitchez, anch’essa cantante, la indirizzò al canto ben sapendo quali ostacoli si opponevano alla carriera di una donna.

Pauline divenne una cantante straordinaria per la tecnica belcantistica e l’estensione che le permisero di affrontare ruoli diversi. Cenerentola è l’ultima opera composta da Pauline e andò in scena in forma privata nel 1904, è un opéra comique, in cui le parti recitate intervallano i brani musicali. La scelta del pianoforte non è casuale poiché l’artista non abbandonò mai l'amato strumento, componendo musica da camera e liriche per canto e piano.

La trama si ispira non solo a Perrault ma anche alla ironica Cenerentola rossiniana di cui era stata interprete, lo testimoniano anche i nomi dei personaggi: Le Baron de Pictordu, Pictordu significa pittore, e Il castello di Pictordu è il titolo di un libro scritto dalla grande amica di Pauline: George Sand. Un altro personaggio dal nome buffo è il ciambellano: Le Comte Barigoule, che si finge il principe come il rossiniano Dandini; Barigoule è un ripieno a base di funghi, lardo e cipolle. Le arie sono nello stile Belle Époque, con ammiccamenti e allusioni irridenti alle arie delle opere in voga e con spazi lasciati all’improvvisazione degli interpreti. Cenerentola è un divertente gioco salottiero, come era consuetudine nei salotti che contavano, come quello di Pauline o come era stato quello esclusivo di Rossini.

I giovani di “Fabbrica”, Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma si sono impegnati con passione in questo spettacolo sia da un punto di vista vocale che scenico. Mariam Suleiman è stata una convincente Cendrillon, con una bella voce sopranile ha ben affrontato la parte, si sono ben calate nei personaggi Ekaterine Buachidze una disinvolta Armelinde e Valentina Gargano una sfacciata e divertente Maguelonne e Margaux Frohlich come La Fée. Nelle parti buffe hanno dato una buona prova Mattia Rossi come Le Baron de Pictordu e Nicola Straniero come Le Comte Barigoule, Eduardo Niave è stato un convincente Le Prince Charmant e divertente Spartak Sharikadze ne Le Portrait. Bravi Allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma nel calarsi nelle esigenze musicali e registiche.

Zenoviia-Anna Danchack al pianoforte si è elegantemente disimpegnata nella parte pianistica. Tutti ben diretti da Carlo Donadio che ha impresso un ritmo vivace e teatrale alla parte musicale.

Cenerentola è la condizione femminile, perché per le donne è sempre tutto più difficile e sottostimato come dimostra la vita dell’autrice che avrebbe voluto intraprendere la carrera di pianista e compositrice e non di cantante.
La regia dello spettacolo di Antonella Lo Bianco ha avuto un taglio dark e grottesco con i movimenti scenici molto curati e appropriati al carattere dei personaggi e con soluzioni sceniche riuscite come quella del cambiamento dell’abito di Cenerentola con le mani di personaggi invisibili che evocavano la regia de La Belle et la Bête, film di Jean Cocteau. I divertenti e bei costumi di Mario Celentano assecondavano la regia così anche le luci di Giulia Bandera e la coreografia piena di divertenti trovate di Giovanni Castelli.

Gli scroscianti applausi del pubblico hanno salutato la fine dello spettacolo.

Pubblicato in: 
GN30 Anno XVI 3 giugno 2024
Scheda
Titolo completo: 

|CONFINAMENTI – STAGIONE 2023/2024
Martedì 28 maggio, ore 20

Cenerentola
Musica di Pauline García Viardot

Versione ritmica italiana di Vincenzo De Vivo
Prima rappresentazione assoluta: Parigi, 23 aprile 1904

DIRETTORE Carlo Donadio
REGIA Antonella Lo Bianco

Scene Agnese Falcarin
Costumi Mario Celentano
Luci Giulia Bandera
Coreografia Giovanni Castelli

Al pianoforte Zenoviia-Anna Danchack (28,30) / Pavel Tialo (29,31)

PERSONAGGI

Le Baron de Pictordu Mattia Rossi
Cendrillon Mariam Suleiman
Armelinde Ekaterine Buachidze
Maguelonne Valentina Gargano
La Fée Margaux Frohlich
Le Prince Charmant Eduardo Niave
Le Comte Barigoule Nicola Straniero
Le Portrait Spartak Sharikadze

DANZATORI
Carolina Beni
Damiano Felici
Flavia Fiume
Erika Melcarne
Rebecca Papi
Rosy Porta
Gabriel Sarullo
Michael Settanni
Federico Vitali

“Fabbrica”, Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma

con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma

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