Santa Cecilia. Cem Mansur e la Turkish Youth National Orchestra. La lirica notte orientale

Articolo di: 
Livia Bidoli
Turkish Youth National Orchestra

La Turkish National Youth Symphony Orchestra ed il suo direttore Cem Mansur (Istanbul, 1957), con al violino il solista Salvatore Accardo per il Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 35 di Čajkovskij, sono stati accolti a Santa Cecilia per un concerto che annoverava due rappresentanti di differenti Gruppi dei Cinque: il russo Rimskij-Korsakov con la suite da Šeherazada ed il turco Ulvi Cemal Erkin (Istanbul, 14 marzo 1906 – Ankara, 15 settembre, 1972) con una rapsodia di danze per orchestra intitolata Köçekçe.

La Repubblica Turca nata nel 1923 ha avuto anch’essa, come per la Russia, il suo “Gruppo dei Cinque” (in turco Türk Beşleri) però di opposta fazione sebbene sulla linea della valorizzazione del folclore perché, mentre la scuola nazionale russa fondata da Milij Alekseevič Balakirev insieme a Nikolaj Rimskij-Korsakov, César Cui, Aleksandr Borodin, Modest Musorgskij, puntava alla rivalutazione delle radici russe sul seguito della musica composta da Glinka, Erkin è piuttosto votato alla occidentalizzazione della musica tradizionale turca che, come si ode possentemente nelle rapsodie di danze, è viva e loquace.

Andando in profondità, nemmeno tra i Cinque russi (o Gruppo di Balakirev) – che si riunirono intorno al 1860 ed i primi due che furono Balakirev con Cui - c’era un rifiuto vero e proprio della tradizione occidentale in toto, piuttosto dell’accademismo occidentale insieme ad una rinnovata valorizzazione del portato tradizionale russo insieme alle sue caratteristiche coloriture melodiche, timbriche e armoniche.

La Scuola musicale russa istituita da Balakirev era in opposizione alla Società musicale russa ed al Conservatorio di Pietroburgo che vituperava, sotto la direzione di Anton Rubinstein, qualsiasi forma di dilettantismo musicale, di cui erano accusati i Cinque per la loro natura di non professionisti (lo stesso Rimskij-Korsakov era un cadetto prima di dedicarsi esclusivamente alla composizione). Proprio con Rimskij-Korsakov si stabilisce quella tradizione didattica di cui veniva rimproverata l’assenza iniziale, mentre con Modest Musorgskij l’opposizione al dogmatismo (lui che per vivere faceva l’impiegato ministeriale, sic!) si fonda su ragioni umane, di cui l’arte della musica si deve fare tramite: “la musica deve esprimere in suoni il discorso umano: l’individuazione delle relazioni che esistono fra il linguaggio dei suoni e quello del’uomo, e l’individuazione di una melodia che sia «creata dal linguaggio» (tratto da Renato Di Benedetto, Romanticismo e scuole nazionali nell’Ottocento, E.D.T. , Torino, 1991, p. 197.)

Tra Rimskij-Korsakov (Tichvin, 18 marzo 1844 – Ljubensk, 21 giugno 1908) e Pëtr Il'ič Čajkovskij (Kamsko-Votkinsk, 7 maggio 1840 – San Pietroburgo, 6 novembre 1893) invece si stabilisce un legame musicale più che solido nonostante li si veda su due versanti diversi: con loro si supera il vaglio a scambio alternato tra oriente e occidente raggiungendo un amalgama che sarà di elevato livello dal punto di vista della scrittura, ed il cui immediato rappresentante può essere riconosciuto in Aleksandr Konstantinovič Glazunov.

Questa la temperie in cui sono nate le opere che abbiamo ascoltato da un’orchestra giovane (tra i 16 ed i 22 anni), e preparata come la Turkish National Youth Symphony Orchestra, ricca di brio e di eccellenza, che con i suoi 92 membri tra cui una violinista solista che ha eccelso nella suite sinfonica di Šeherazada e che a mio avviso ha di gran lunga superato Accardo, non a suo agio nei primi due movimenti del Concerto per violino e orchestra op. 35 di Čajkovskij, recuperando nel terzo movimento dell’Allegro vivacissimo in cui si era armonizzato all’orchestra guidata da Cem Mansur, il quale ha dimostrato correttezza e coerenza nel cercare di coordinare le due parti con estrema empatia e solidità.

Le radici tradizionali turche di Erkin sono risuonate ad effetto in queste rapsodie di danze Köçekçe del 1943, riportando il suono a vibrati ed accordi lirico-malinconici dove le due arpe erano protagoniste insieme all’uso esteso dei fiati, ed un oboe inebriante mentre i campanelli richiamavano le sferzanti melodie di Šeherazada. Il bis acclamato da un pubblico entusiasta dopo la maestosità orchestrale della suite di Rimskij-Korsakov dedicata alla principessa orientale, è tratta dalla suite per balletto del Sombrero de tres picos (Il cappello a tre punte) dell’esotico ispanico Manuel De Falla (Cadice, 23 novembre 1876 – Alta Gracia, 14 novembre 1946).

Pubblicato in: 
GN21 Anno II 18 settembre 2010
Scheda
Titolo completo: 

Mille e una notte

Turkish National Youth Symphony Orchestra
direttore: Cem Mansur, violino: Salvatore Accardo

Ulvi Macel Erkin Köçekçe, rapsodia di danza per orchestra
Pëtr Il'ič Čajkovskij Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 35
Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov Šeherazada, suite per orchestra op. 35

Concerto dell'8 settembre 2010

Accademia Nazionale di Santa Cecilia