Torino, a Camera è di scena la Pop Art

Articolo di: 
Elena Romanello
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Camera, il centro italiano per la fotografia, a Torino in via delle Rosine 18, inaugura la stagione autunnale con la mostra Camera Pop: La fotografia nella POP Art di Warhol, Schifano & CO, di scena fino al 13 gennaio prossimo.

Lo scopo della mostra è ripercorrere la storia della trasformazione del documento, fotografico nello specifico, in opera d’arte, giunta al culmine negli anni Sessanta. 
Il percorso, curato da Walter Guadagnini, direttore di Camera e grande esperto di Pop Art, si snoda attraverso centoventi opere tra quadri, fotografie, collages, grafiche, ad illustrare la grande vivacità e varietà di questa corrente artistica.
La Pop Art è stata un fenomeno mondiale, esploso negli anni Sessanta negli Stati Uniti e in Europa, Italia compresa, e ha rivoluzionato il rapporto tra creazione artistica e società, adottando gli stessi modelli della comunicazione di massa per la realizzazione delle opere d'arte.

Del resto basti pensare al più celebre rappresentante di questa forma espressiva, Andy Warhol, le cui opere derivano, per la grande maggioranza dei casi, da fotografie, partendo dall'iconica immagine di Marilyn Monroe. Ma anche l'opera di Richard Hamilton Just what is it that makes today’s homes so different, so appealing del 1956, presente in mostra, unanimemente considerata come la prima opera compiutamente Pop della storia, è un collage fotografico. Anche Mario Schifano, il più celebre rappresentante italiano della Pop Art, ha sempre lavorato con la macchina fotografica.

Nello stesso tempo, l'affermazione della cultura Pop ha aperto nuove strade ai fotografi, che si sono misurati direttamente non solo con il panorama visivo contemporaneo, ma anche con le logiche della trasformazione del documento in opera d’arte.
Tra gli artisti presenti in mostra, oltre a Warhol, Hamilton e Schifano, ci sono gli americani
Robert Rauschenberg, Jim Dine, Ed Ruscha, Joe Goode, Ray Johnson, Rosalyn Drexler; gli inglesi Peter Blake, Allen Jones, Joe Tilson, David Hockney, Gerald Laing, Derek Boshier; i tedeschi Sigmar Polke, Wolf Vostell; gli italiani Mimmo Rotella, Michelangelo Pistoletto, Franco Angeli, Umberto Bignardi, Gianni Bertini, Claudio Cintoli, Sebastiano Vassalli.
Inoltre, rimanendo in ambito fotografico, la mostra presenta un'intera sala dedicata a Ugo Mulas, con le sue serie realizzate negli Stati Uniti e per la Biennale di Venezia del 1964, e un tributo a Tony Evans, autore degli scatti che hanno raccontato la Swinging London dei primi anni Sessanta.

La mostra ha prestiti provenienti da istituzioni italiane e straniere, da collezioni e fondazioni private ed è la più impegnativa e articolata tra tutte quelle organizzate da Camera fino ad oggi. Gli orari di apertura sono lunedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica dalle 11 alle 19, giovedì dalle 11 alle 21.

 

Pubblicato in: 
GN42 Anno X 25 settembre 2018
Scheda
Anno: 
2018