La Torre. C'era una volta Goldrake, l'epopea di un eroe

Articolo di: 
Elena Romanello
Goldrake

La prossima primavera saranno quarant’anni dall’arrivo di Goldrake nel nostro Paese, primo robottone animato giapponese, uno dei più amati e anche dei più discussi. Per prepararsi ad un momento fondamentale per la costruzione dell’immaginario nerd contemproraneo, è fondamentrale dare una lettura al saggio di Massimo Nicora C’era una volta Goldrake, uscito per l’Editrice La Torre.

L’autore, non nuovo a raccontare i manga e gli anime visto che nel precedente C’era una volta prima di Mazinga e Goldrake aveva parlato delle origini del genere robottico, ricostruisce in 664 pagine il viaggio di un eroe, partito dal Giappone per la Francia prima e l’Italia poi, attraverso vari aspetti.
Massimo Nicora cita le influenze dei film di fantascienza anni Cinquanta sia giapponesi che statunitensi, racconta l’apporto dato dal grande Shingo Araki nella costruzione degli episodi più coinvolgenti, parla del doppiaggio e del fandom, delle polemiche intorno alla violenza, intervista dirigenti e funzionari RAI, cita articoli, dialoga con gli autori delle sigle, raccontando un personaggio che sconvolse tv e società italiana in un momento non facile come quello degli anni di piombo.

I giovani e giovanissimi lo amarono a prima vista, scoprendo che esistevano altre culture con cui confrontarsi, millenarie e affascinanti, capaci di mettere insieme antiche tradizioni e modernità. Purtroppo in parallelo ci fu una levata di scudi non indifferente, che coinvolse anche l’incolpevole Enzo Tortora, e che vide in Goldrake e nei robottoni giapponesi i colpevoli di tutti i mali, partendo da un’interpellanza parlamentare di Silviero Corvisieri, con l’appoggio anche di personalità molto amate da una certa intellighenzia come Dario Fo e Francesco Guccini.

Ci fu anche chi difese Goldrake, come Gianni Rodari, che ci vide una nuova rilettura di archetipi fiabeschi, Oreste del Buono, che fece un parallelo con l’epica popolare dei pupi siciliani, Franco Cardini, che vide una nuova rilettura dell’archetipo dell’eroe caro all’immaginario occidentale.

C’era una volta Goldrake svela anche altre cose, come Goldrake, o meglio Grendizer sia stato molto amato in Francia e in Italia, meno in Giappone dove arrivò come terzo capitolo dopo Mazinga Z e Il Grande Mazinga, e ai fan non piacque vedere l’eroe Koji, da noi Alcor, ridotto a fare da spalla al pilota del nuovo robot. Senza dimenticare poi l’enorme successo ottenuto in Francia, dove come Goldorake è l’anime più popolare di sempre e i grandi consensi raccolti in zone che noi consideriamo come legate ad altri eventi e fatti, come i Paesi arabi.
Del resto, non si può negare che Go Nagai con Goldrake sia riuscito a creare un prodotto atipico in cui alla classica battaglia tra robot giganti si affiancano toni da tragedia shakespeariana, introspezione, psicologia dei personaggi.

A quarant’anni di distanza C’era una volta Goldrake è il libro per nostalgici ma anche per chi vuole saperne di più, per ricordare un’icona pop ancora oggi amatissima e che ha unito intorno a sé persone che hanno poi saputo crescere con la loro passione, trovando spunti per la vita e il lavoro.

Pubblicato in: 
GN1 Anno X 3 novembre 2017
Scheda
Autore: 
Massimo Nicora
Titolo completo: 

C'era una volta Goldrake. La vera storia del robot giapponese che ha rivoluzionato la TV italiana, La Torre, 664 pp., cm 14,80 x cm 21, brossurato con copertina a colori, € 24,50

 

Anno: 
2017