The Horrors. Tra garage punk e neon futuribile

Articolo di: 
Silvia Bove
The Horrors

Mercoledì 18 novembre 2009 al Circolo degli Artisti hanno suonato The Horrors con i Gliss come supporters. Con il loro ultimo album Primary Colours hanno conquistato il disco dell’anno al Mercury Prize 2009.

Forse David Bowie o Jimi Hendrix si chiedevano se fosse opportuno “Essere la Cosa”, o “Stare dietro la Cosa”? Questa band spesso criticata per la spocchia mi ha divertita, davvero. Nuovamente, ma da adulta, ho gradito uno show di generosa e fertile “’Immedesimazione occidentale!

Si può chiamare in causa una simile categoria per una band che ha un'età media di 25 anni, e suona in un club per meno di un’ora? Penso di sì.
Fuori incontro gli amici musicali di sempre, molti gli addetti ai lavori. Come mai tanto fermento, e tanta partecipazione?

Salgono in scena al Circolo degli Artisti di Roma The Horrors col nuovo lavoro Primary Colours, supportati dalla casa discografica XL, ed è chiaro che i ragazzi ci credono, e in una rock band la credenza è tutto: quella “immedesimazione occidentale” che solitamente ci rende ridicoli, fissi nell’idea del ruolo: io sono questo e sono tutto il mio ruolo.

Faris Badwan canta e interpreta se stesso, gira in tondo maniacalmente in una possessione elegante, archetipo Sufi, che proviene dall’Essex inglese, però, miracolo dei sincretismi.
Gli altri elementi della band, Joshua Von Grimm alla chitarra, l'organista Spider Webb, il bassista Tomethy Furse, il batterista Coffin Joe, tutti esili e neri, sono ormai dei bravi musicisti, e la band fa bene a volersi importante, a credersi “la Cosa”, a non starle mai dietro.

Il concerto si apre con i nuovi brani, più raffinati e colti, poi arrivano i classici come Sheena is a parasite, omaggio ai meravigliosi Ramones, e impattiamo coi primi The Horrors, più ruvidi, più scatenati, sono quei Bauhaus giovani, duri e reiterati, c’è l’eco di Jellow Biafra dei Dead kennedys, lo scandire delle parole pretenzioso e tonante di Siouxie e molto altro, ho perfino creduto di sentire la presenza degli  Alien sex fiend, rovinosi.

I brani nuovi accendono qualche novità, un'evoluzione nella band, seppure di ’80 si parli, c’è un modo di accedere all’elettronica che m’appare interessante; sento risuonare un neon conosciuto, ma futuribile, meno garage rispetto al primo Strange House, più misurato, un nuovo studio.

Vero, si può trovare una sorgente nota per ogni brano, ma non importa, il concerto è piacevole, sanno tenere il palco con tenore e mestiere, e chi si lamenta che siano solo una folla di sonorità già viste vorrà per favore ricordare che i The Horrors sono proprio questo, per loro ammissione, e che agli studiosi, anche se pedissequi e spocchiosi, si diceva ugualmente: bravi!

Pubblicato in: 
GN3 Anno II 3 dicembre 2009
Scheda
Titolo completo: 

THE HORRORS
+ Gliss
Circolo Degli Artisti & Fsncps Live Experience
mercoledì 18 novembre 2009