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Finalmente possiamo leggere anche in Italia le graphic novel di Tillie Walden, vincitrice nel 2018 dell'Eisner Award, cominciando proprio con Trottole, edito da Mondadori, premiato dal prestigioso riconoscimento.

Fin da bambina Tillie ha sempre amato e praticato il pattinaggio artistico, una passione che è sopravvissuta a difficoltà e traslochi, e anche a non sempre facili rapporti in casa, a scuola e sulla pista. Ma negli anni si cambia e Tillie capisce che forse nella vita c'è altro che allenamenti prima dell'alba, esercizi tutto il giorno, gare ogni fine settimana.
Il pattinaggio è stato per anni una valvola di sfogo contro disagio, stress, bullismo, problemi in casa, ma Tillie scopre altre passioni, il disegno per esempio, e sceglie di non iscriversi all'Università e di andare alla Scuola d'Arte. In parallelo fa coming out e non nasconde più la sua omosessualità, iniziando una relazione seria dopo tante delusioni. 

Trottole è una storia di formazione e di coraggio, un inno alla vita e all'importanza di essere sé stessi, un racconto lucido di quanto costi crescere, di cosa ci si lascia indietro e di cosa si può trovare in cambio, un'esortazione a non avere paura dei cambiamenti, anche se possono fare male. 

Non è la prima volta che una graphic novel si occupa di omosessualità femminile, basti pensare alle opere di Ebine Yamaji o a Il blu è un colore caldo di Julie Maroh: Trottole mescola la tematica gay alla ricerca di sé stessa, alla presa di coscienza di una ragazza che il mondo è oltre i palazzetti del ghiaccio, è mille altre cose, non solo una passione totalizzante e importante ma che ormai va stretta. 

Un'opera per chi ama lo sport, in particolare il pattinaggio artistico, per chi è adolescente e in cerca della sua strada, per chi è più grande per trovare nuovi spunti, per entusiasmarsi e anche rimanere con un groppo in gola. Perché per avere qualcosa di nuovo si perde sempre qualcosa di vecchio.