F. J. Haydn a Santa Cecilia. Il ritorno di Tobia. La luce angelica della guarigione

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Tobia e l'Arcangelo Raffaele

Nelle celebrazioni dell’Anniversario dei duecento anni dalla morte di Franz Joseph Haydn merita una particolare menzione la rara esecuzione, il 16-18-e 19 maggio scorsi, dell'oratorio Il ritorno di Tobia, nel corso della stagione di concerti sinfonici all’Accademia nazionale di santa Cecilia.

La prestigiosa committenza gli venne, quando era già famoso come Kappelmeister del Principe Nicolaus Esterazy, dalla Tonkunstler Societat. Questa era un'associazione di musicisti che si proponeva di eseguire oratori in Avvento e Quaresima, quando i teatri erano chiusi e aiutare le vedove e gli orfani degli associati e, avendo scopi filantropici, la partecipazione degli artisti dava prestigio ma era completamente gratuita.

Il ritorno di Tobia, il soggetto scelto, era un argomento da tempo molto in auge nell'arte, in quanto il libro di Tobia contiene l’esaltazione dell’amore coniugale e dei valori familiari. Il libretto fu scritto in italiano, come allora la tradizione imponeva anche al Teatro dell’Opera di Vienna per i melodrammi, da Giovanni Gastone Boccherini, fratello del più famoso Luigi, violoncellista e compositore. Giovanni Gastone Boccherini non fu solo il librettista di compositori molto famosi come Salieri e Gasmann, ma anche violinista, ballerino, coreografo, scenografo e tenore, insomma un uomo del suo tempo che si ingegnò come poté.

La prima esecuzione de Il ritorno di Tobia oratorio in due parti, avvenne il 2 e 4 aprile del 1775, ebbe molto successo e fu eseguito a Berlino nel 1777 e nel 1783 a Roma. Nel 1784 Haydn, per la stessa associazione, lo rielaborò aggiungendo due cori, uno nella prima parte ed uno nella seconda, ed semplificando molto le arie, con l’eliminazione anche drastica delle parti più virtuosistiche. L’esecuzione ascoltata comprendeva i due nuovi cori, ma manteneva la parte virtuosistica delle arie che rende la loro esecuzione impervia.

L’oratorio, di stile italiano, è stilisticamente molto diverso dai più conosciuti Le stagioni e La Creazione, che risentono dell’ascolto a Londra del Messia di Haendel. L’oratorio fu una creazione di Giacomo Carissimi (1605-1674), musicista della scuola musicale romana. Questo tipo di composizione rappresentò un modo per aggirare il divieto di rappresentazione del melodramma a Roma. L’oratorio seguì conseguentemente un'evoluzione simile all’opera, introducendo sempre più virtuosismi nelle arie e accentrando, così, l’attenzione del compositore sui cantanti. Anche La Resurrezione, l’oratorio romano di Haendel presenta queste caratteristiche.

Gli oratori che Haendel compose in seguito in Inghilterra, per venire incontro al gusto degli ascoltatori, sono in lingua inglese, pur contenendo arie all’italiana, anche se la parte virtuosistica è ridotta a causa della difficoltà di reperire cantanti adatti, mentre la parte riservata al coro aumentò, diventando così anch'esso protagonista non solo musicalmente ma anche drammaturgicamente. In queste composizioni è anche presente la tradizione polifonica tedesca, con l’uso del contrappunto riversato molto sulle sfolgoranti parti del corali, che si adeguavano al gusto inglese per gli Anthem, cori che venivano impiegati nelle cerimonie solenni e che avevano come loro peculiare caratteristica la solennità e la magnificenza.

Tornando all'oratorio di Haydn, Il ritorno di Tobia, è diviso in due parti molto diverse tra di loro: la prima è incentrata sulla trepida attesa di Anna e di Tobit, rispettivamente madre e padre di Tobia, del ritorno del figlio partito con Azaria, alias arcangelo Raffaele, per riscuotere un debito. Vi è poi il ritorno di Tobia che conduce a sorpresa la sua sposa Sara e la celebrazione della avvenuta riunione della famiglia. La seconda parte risulta prolissa rispetto alla precedente, essendo incentrata unicamente sulla guarigione di Tobit dalla cecità grazie a Raffaele (Dio guarisce in ebraico), che incita Tobia a mettere negli occhi del padre il fiele del pesce, da cui si è salvato con il suo aiuto e ha poi ucciso.

La musica che Haydn compose è molto interessante ed elaborata, già dall'introduzione orchestrale che, per bellezza e complessità, potrebbe essere il movimento di una delle sue sinfonie. L'inizio, con la splendida fusione tra Anna (soprano), Tobit (basso) e il coro è musicalmente rilevante. In molte delle arie, inoltre, il musicista introduce l'uso di strumenti obbligati che le caratterizzano emotivamente e dialogano con il resto dell'orchestra come nella straordinaria aria di Sara “Non parmi esser fra gli uomini”  nella seconda parte, in cui nel dialogo sono coinvolti flauti, oboe, corni, fagotti e corni inglesi. La prima parte si chiude con una scena di grande effetto, il concertato dei cinque cantanti e del coro che termina con una fuga presente anche nella parte corale e che si ripete a chiosa nella seconda.

Il ritorno di Tobia è sicuramente un'interessante riproposizione adatta alle celebrazioni dedicate ad Haydn. Il maestro Fabio Biondi ha diretto efficacemente l'orchestra e il coro di S.Cecilia che hanno dimostrato di essere perfettamente adatti all'esecuzione di questo tipo di repertorio, ci auguriamo, quindi, che vengano impiegati per eseguire anche i grandi oratori di Haendel. Sarebbe auspicabile, vista anche la resa musicale e acustica adatta alla grande sala S.Cecilia, dove l'esecuzione con complessi troppo ristretti si perde nella vastità della sala. Le parti vocali sono molto impegnative e difficili per i cantanti, tra cui ricordiamo i soprani Valentina Farcas nella parte di Raffaele e Maria Grazia Schiavo Sara, il contralto Ann Hallemberg Anna che si sono ben disimpegnate nei loro ruoli.

Pubblicato in: 
GN16/ 21 giugno 5 luglio 2009
Scheda
Autore: 
Franz Joseph Haydn
Titolo completo: 

Il ritorno di Tobia
Oratorio per soli coro e orchestra Hob. 21, 1

Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia
direttore: Fabio Biondi
soprano: Valentina Farcas
soprano: Maria Grazia Schiavo
contralto: Ann Hallenberg
tenore: Bernard Richter
basso: Johannes Weisser

Dal 16 al 19 maggio 2009
Concerto del 16 maggio

Sala Santa Cecilia
Auditorium Parco della Musica - Roma

Voto: 
8
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