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La reggia di Venaria torna a parlare di fotografia ospitando nelle Sale dei Paggi fino al 24 febbraio prossimo la mostra Personae, dedicata ad Elliott Erwitt, uno dei più grandi narratori della contemporaneità. Come suggerisce il titolo Personae, il tema della mostra vuole sottolineare la capacità del fotografo di cogliere l'essenza profonda dei soggetti, famosi e non, ricordando come è stato definito: “fotografo della commedia umana".

Personae è stata curata da Biba Giacchetti su progetto grafico di Fabrizio Confalonieri, e si snoda su un percorso espositivo di oltre 170 immagini, per raccontare una carriera in cui Erwitt ha alternato colore e bianco e nero, con anche scatti inediti o poco noti.

Elliott Erwitt è nato nel 1928 a Parigi da una famiglia russa emigrata e nel corso della sua vita è dovuto fuggire dal nazismo, approdando poi negli Stati Uniti, a New York prima e a Los Angeles poi, dove ha creato il suo primo laboratorio di fotografia, alla fine degli anni Quaranta. Nel 1953 è entrato nella Magnum di cui dal 1968 è stato a tre riprese direttore. Il bianco e nero è stato scelto da Erwitt per parlare di attualità e di fatti emblematici, mentre il colore, man mano perfezionatosi nel corso dei decenni, ha sottolineato ritratti legati al cinema, foto di moda e reportage di viaggi.

Tra le foto esposte se ne segnalano alcune storiche o comunque iconiche, come l'incontro tra Nixon e Krusciov, il ritratto del Che Guevara, le ultime immagini di Marilyn Monroe sul set de Gli spostati e il presidente Kennedy poco prima dell'attentato. Un modo anche per ripercorrere una parte della Storia del Novecento.