48° Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano. Che la Festa cominci!

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Concerto di apertura Roland Böer, Hellen Weiss e Gabriel Schwabe. foto Irene Trancossi

Sì è una festa, perché il Cantiere, la creazione di Henze, ha sempre avuto un carattere festoso di incontro, di scambio di esperienze umane e culturali, e continua a godere un’ottima salute grazie al lavoro della Fondazione omonima diretta da Sonia Mazzini e del Direttore Artistico Mauro Montalbetti. Inizio, il 14 luglio.

Il Cantiere apre di consuetudine con una esibizione bandistica che questa volta è stata affidata unicamente a una forza locale, la Banda Poliziana, nel solco dell’idea di Henze sul coinvolgimento della popolazione poliziana, che viene proseguita anche grazie all’impegno dell’Istituto di Musica a lui dedicato.

Tra i brani in programma ricordiamo la prima assoluta, su commissione del Cantiere, di Medusa di Cristiano Arcelli, ben noto e apprezzato non solo come virtuoso sassofonista jazz ma anche come arrangiatore e compositore. Il brano ha messo in luce sia il virtuosismo di Arcelli come strumentista nell’esecuzione della parte solistica, sia l’abilità di compositore nella parte affidata alla banda che, ben diretta da Giacomo Valentini, ha mostrato il buon livello raggiunto. L’esibizione è stata seguita e calorosamente applaudita dal pubblico presente in Piazza Grande.

Piazza Grande è stata anche il palcoscenico del concerto serale che ha visto il ritorno di Roland Böer al Cantiere, in cui è stato direttore principale e direttore artistico. Böer ha diretto l’Orchestra Regionale della Toscana (ORT) in un programma vario con proposte interessanti. Il programma è stato aperto da l’Ouverture Coriolano op.62 di Ludwig van Beethoven, fu scritta nei primi mesi del 1807 come intermezzo alla tragedia omonima di Heinrich Joseph von Collin (1771 - 1811), poeta drammatico austriaco. La tragedia di Collin, a differenza di quella di Shakespeare si conclude con il suicidio del leggendario protagonista. L'Ouverture non fu pensata come introduzione alla tragedia bensì come un brano musicale a sé stante. La prima esecuzione fu privata, in casa del principe Lobkowitz nel marzo precedente alla rappresentazione del dramma il 24 aprile 1807 a Vienna, ma in quella occasione non fu eseguita 

La prima esecuzione italiana di Tryst (appuntamento amoroso) di James MacMillan è stata il secondo brano in programma, nelle note di sala il compositore scrive che alcuni anni fa mise in musica una poesia d’amore The tryst di William Souter, scritta in scozzese. La semplice melodia l’ha poi riutilizzata in varie successive composizioni tra cui Búsqueda per il teatro. MacMillian scrive, riferendosi alla melodia:” Non solo è ricomparsa in questo pezzo, ma ha fornito sia il titolo che il “nucleo emotivo” della musica. Le sue caratteristiche melodiche, che corrispondono alle parole originali, sembrano implicare associazioni molto forti: impegno, santità, intimità, fede (è usata specificamente nella sezione Credo di Búsqueda) amore, ma è anche satura di una tristezza come se queste cose stessero per scadere. La composizione è in un unico movimento continuo, ma diviso in cinque sezioni ben definite, di cui la sezione centrale è il punto in cui viene nuovamente esplorato il potenziale melodico della melodia originale.”
La composizione, all’ascolto, propone timbri e contrasti strumentali anche affascinanti ma in alcune parti indulge a ossessive ripetizioni che risultano monotone.

Il Doppio Concerto per violino, violoncello e orchestra op.102 di Johannes Brahms ha chiuso il concerto che si è svolto senza intervallo. La sua creazione è legata al proposito del compositore di ricucire il rapporto di amicizia con Joseph Joachim, il violinista al quale aveva dedicato, nel 1878, il Concerto per violino. Il rapporto si era rotto quando Brahms aveva preso le parti della moglie di Joachim in occasione della loro separazione. Composto nel 1887 fu eseguito il 23 settembre dello stesso anno a Baden in forma privata, con l‘autore come direttore e come solisti Joachim e Robert Hausmann, il violoncellista del Quartetto Joachim. La prima esecuzione pubblica il successivo 18 ottobre a Colonia fu accolta non senza perplessità.

Il Doppio Concerto è concepito nello stile più maturo dell'autore, infatti non solo è l'ultimo concerto, ma anche l'ultima opera sinfonica in assoluto composta da Brahms. La scelta di avvalersi di due strumenti come solisti è insolita, inoltre le soluzioni stilistiche diverse da quelle dei precedenti lavori sinfonici sconcertarono anche i suoi estimatori più convinti come Eduard Hanslick.

L’Allegro, che apre la composizione, è drammatico, vede contrapposti i solisti all’orchestra e presenta all’inizio l’alternarsi dell’orchestra con due temi contrastanti a due sezioni cadenzali solistiche, prima il violoncello solo, poi i due insieme. Dopo l’esposizione del tema principale segue un complesso sviluppo e la riesposizione sempre caratterizzati dalla contrapposizione dell’orchestra agli strumenti solistici che, invece, dialogano tra loro. Nell'Andante prevale la parte lirica con la morbida melodia esposta il violino e il violoncello mentre nel finale Vivace non troppo, un Rondò, c’è il brillante dialogo tra i solisti e l’orchestra con motivi di derivazione popolari, ricorrenti nelle composizioni di Brahms

I solisti sono messi ad ardua prova dalla scrittura virtuosistica e nello stesso tempo devono dare respiro e morbidezza alle parti liriche, obiettivi colti in pieno da Hellen Weiss, al violino, e Gabriel Schwabe, al violoncello, che hanno tratto dai loro strumenti suoni limpidi, luminosi, incisivi ma anche vellutati. Il pubblico li ha lungamente acclamati. L’Orchestra Regionale della Toscana ha fornito un’ottima prova sotto la guida esperta di Roland Böer, che ha interpretato con grande autorevolezza tutto il programma, ponendo grande attenzione alla cantabilità, ai timbri e ai ritmi così diversi dei vari brani. Grandi appalusi del pubblico che affollava il concerto hanno salutato tutte le esecuzioni.

Pubblicato in: 
GN34 Anno XV 21 luglio 2023
Scheda
Titolo completo: 

48° Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano
VENERDÌ 14 LUGLIO
Piazza Grande, ore 18
INAUGURAZIONE
Banda Poliziana
Giacomo Valentini direttore
Cristiano Arcelli sassofono

Queen   Queen in concert
Johann Strauss jr   Vino, Donne e canto (arrangiamento di Antonio Rossi)
Walter Deodati    Marciando con Verdi
Cristiano Arcelli   Medusa (prima assoluta, commissione Cantiere)

Piazza Grande, ore 21.30
ORCHESTRA DELLA TOSCANA
Roland Böer direttore
Hellen Weiss violino
Gabriel Schwabe violoncello
Ludwig van Beethoven   Ouverture Coriolano in do minoreop.62
James MacMillan   Tryst (prima esecuzione italiana)
Johannes Brahms   Doppio Concerto per violino, violoncello e orchestra in la minore
op.102