I am not okay with this, crescere con i super poteri

Articolo di: 
Elena Romanello
not okay

Una delle serie Netflix che ha raccolto più consensi in questo periodo di lockdown è I'm not okay with this, sette episodi tratti dalla graphic novel di Charles Forsman e ideati per la televisione da Jonathan Entwistle e Christy Hall.

Sydney ha 17 anni, vive nella profonda provincia americana, ha già dovuto fare i conti con il suicidio del padre, reduce da una delle tante guerre della contemporaneità ed è in perenne conflitto con la madre, che sbarca il lunario facendo la cameriera ad una tavola calda. Per fortuna ci sono Liam, il suo fratellino, una sorta di grillo parlante, e Stanley, il suo vicino di casa coetaneo e nerd.
A scuola le cose non vanno benissimo, e Sydney è segretamente attratta dalla sua amica Dina, fidanzata con lo spaccone Bradley: ad un tratto la protagonista si accorge di avere dei poteri che si scatenano quando è sotto pressione, telecinesi e non solo, e che possono anche diventare molto pericolosi.

Crescere è sempre una cosa difficile e l'adolescenza è ricordata da molti come un incubo, ma nonostante questo, per ogni generazione, ci sono sempre storie simili a questa, che mette insieme bene gli archetipi del genere, con chiari riferimenti a Stephen King, citato soprattutto per una delle sue opere più famose nonché il suo primo romanzo, Carrie
I am not okay with this usa i poteri paranormali come metafora della difficoltà di essere diversi e dover per forza cambiare, non dimenticando di cavalcare discorsi sempre interessanti e da ribadire come quello GLBT o il tema del disagio dei reduci e non solo, con invece il problema del suicidio, un tabù ancora oggi su cui però è bene interrogarsi.

Una serie indubbiamente godibile per gli adolescenti, per come sa parlare dei problemi tipici di quell'età, sesso in testa, ma anche interessante per chi ha qualche anno in più, oltre che imperdibile per gli amanti del fantastico, tra citazioni e novità.
Buono il cast, con una menzione particolare per la già famosa Sophia Lillis, già vista in Sharp Objects e nel ruolo di Beverly ragazzina nel nuovo IT, che si conferma come uno dei volti più interessanti delle giovanissime interpreti di oggi.
Per ora è disponibile solo una stagione, ma dato il finale mozzafiato dell'ultimo episodio sarà opportuno che presta si vedranno gli sviluppi delle vicende di Sydney, alle prese con le conseguenze anche drammatiche dei suoi poteri.

Pubblicato in: 
GN27 Anno XII 14 maggio 2020
Scheda
Anno: 
2020