Birgit Brenner. Non c'è alcuna minaccia

Articolo di: 
Livia Bidoli
NO THREAT

Una mostra molto attuale all'Accademia Tedesca di Roma Villa Massimo dal 31 agosto al 25 settembre 2020: Birgit Brenner presenta la sua monografica dal titolo This Is Not About Us: Non ci riguarda e inizia l'esposizione nelle tre sale adibite alle mostre all'ingresso della Villa con un'installazione dal titolo esemplificativo: There is no threat, Non c'è alcuna minaccia.

L'artista tedesca è nata ad Ulma nel 1964, vicino Monaco di Baviera ed ha compiuto i suoi studi a Darmstadt e Berlino. Le sue mostre individuali:ì piu' recenti sono state al Kunststiftung Baden-Württemberg, Stoccarda (2018), alla Kunst halle di Tubinga (2013), al Dortmunder Kunstverein (2011) ed ha ricevuto premi e borse di studio dalle Fondazioni Tisa von der Schulenburg e Christian Karl Schmidt, del PS di New York e molti altri.

Cosa non ci riguarda secondo Birgiti Brenner? Cominciamo coll'analizzare l'effetto che fa la sua prima installazione: There is no threat, Non c'è alcuna minaccia. L'opera si compone di un pannello nero con delle righe verde acquamarina che compongono un reticolato sotto la scritta del titolo che si illumina ed è dorata a piccoli punti. Sotto c'è un barboncino nero incapsulato da un filo ancora dello stesso colore del reticolato e con la lingua di fuori. Una musica appena accennata ed elettronica in sottofondo. Secondo le dichiarazioni di Brenner, il riferimento è ad un falso allarme missilistico che ha gettato lo stato delle Hawaii nel panico nel 2018. Gli Stati Uniti hanno il comando delle forze armate che sorveglia il Pacifico alle Hawaii e sabato 13 gennaio 2018 i turisti ed i residenti hanno ricevuto un sms che li avvertiva dell'arrivo di un missile balistico e li invitava a trovare immediatemente un rifugio. La smentita è giunta a distanza di 38 minuti. Un errore macroscopico.

Nella prima stanza c'è anche un quadro con un quadro intitolato Feuer, Fuoco, china su compensato di pioppo, che riporta una scritta: "Wird es weh tun", "Farà male", con un uomo inseguito dal fuoco con un automa vicino ed una serie di caratteri in verde matrix. Sotto, in rosso, poco disinguibile, c'è un'altra scritta Der Peuersucher, Il vigile del fuoco.

Stanza 2: Hundred seconds to midnight è un video con persone disegnate a china che ballano come in una discoteca ed altre scene minimal con un auto. Alla parete una china su compensato di pioppo che ritrae un volto di donna tanto rassomigliante a Rita Levi Montalcini ed il titolo, Utopia, in rosso, con sotto la scritta "Mir gehört die welt", Il mondo mi appartiene, di nuovo sun tappeto di lettere in verde matrix.

L'ultima sala, la Raum 3, contiene un'installazione site specific di una casa che brucia costruita in compensato di pioppo: sembra quasi di ascoltare Il valzer triste di Sibelius e vedere il cartone animato di Bruno Bozzetto del 1976 "Allegro ma non troppo".

Birgit Brenner si occupa di questioni sociali, di paure: cosa significa dunque There is no threat, Non c'è alcuna minaccia, che apre la mostra e si riferisce ad un caso di falso allarme con smentite (e possibili tracolli nervosi da parte della popolazione, armati da parte delle forze dell'ordine), cosa potrebbe succedere se l'allarme del secolo, ovvero il covid-19, fosse un falso allarme perchè sovrastimata la sua forza di aggressione?
Cosa sucederebbe se si scoprisse, tra un paio d'anni, visto che le politiche globali vanno tutte nell'indirizzo di far terminare la crisi nel 2022, che i morti "stimati" di covid (o meglio, provocati dalle patologie che scatena come la polmonite o SARI e ARDS, provocate da una serie di infezioni o anche dallo stesso annegamento, per esempio) non lo erano? Piuttosto era il modo in cui si compilavano i nuovi certificati medici da indicazioni OMS (originale in inglese WHO, World Health Organization) che individuano la "causa terminale" come causa e non la "causa iniziale" (slide 11 del documento), e bastava un "sospetto" covid per certificarlo decesso da covid, esattamente come è scritto in questi documenti?

E, soprattutto, perchè, l'enorme dato di letalità di altre malattie come il cancro e le malattie cardiovascolari, che flacidiano milioni di morti ogni anno, solo il cancro già ne ha uccisi oltre 5 milioni dall'inizio dell'anno (dati WHO, World Health Organization, OMS in italiano) non fanno assolutamente notizia come se ci fosse meno probabilità di rimanerne colpiti? L'AIDS ha ucciso oltre un mlione di persone ed infettato piu' di 42 milioni: qual'è il motivo per cui non ce ne preoccupiamo? Perchè falcidiano soprattutto i paesi poveri del mondo e noi ci riteniamo ormai al sicuro?

E se la minaccia fosse da ricercare altrove?

Questo mondo ci appartiene, come le nostre libertà. Fino a quando sconteremo in termini sanitari, sociali, economici, non da ultimo spirituali, le restrizioni che stanno producendo centinaia di milioni di disoccupati, di malati di altre malattie non curati, di crolli psichici - i suicidi sono già oltre i 700.000 quest'anno -, di disumanizzazione sociale - il distanziamento serve solo a questo - di ulteriori infezioni e malattie dall'uso prolungtato delle mascherine chiurgiche, di bambini ed adolescenti costretti ad una serie di misure antisociali che insegneranno loro che il mondo è pieno di barriere, a cominciare dall'espressione visiva e vocale della loro bocca, per finire ai confini, tornati in forma di muri sanitari in tutto il mondo.

Fino a quando? 

Pubblicato in: 
GN40 ANNO XII 4 SETTEMBRE 2020
Scheda
Titolo completo: 

Birgit Brenner – This Is Not About Us
Accademia Tedesca Roma Villa Massimo,Largo di Villa Massimo 1-2, 00161 Roma
dal 31 agosto al 25 settembre 2020
Dal lunedì al giovedì: ore 9.30 - 17.30,venerdì: ore 9.30 - 14.00 /ingresso gratuito