Capriccio Records. L'Ariane et Barbe-bleue di Dukas

Articolo di: 
Emanuele Amoroso
Ariane et Barbe-bleue

Per la Capricco Records una novità veramente speciale viste le poche edizioni in commercio con Paul Dukas e la sua Ariane et Barbe-bleue diretta da Gary Bertini con la Kölner Rundfunk-Sinfonie-Orchester ed il Kölner Rundfunkchor. Voci di spicco sono quelle di Marilyn Schmiege come Ariane e Roderick Kennedy nella parte di Barbe-bleue.

"Adieu, soyez heureuses", sul saluto di Ariane una coda orchestrale conclude l’opera, lasciando un senso di disagio ed amarezza nell’ascoltatore. Il cammino di crescita che Ariane propone alle sue giovani amiche termina con l’uscita di scena del personaggio principale e il rimanere ancorate alle proprie abitudini delle altre sfortunate mogli di Barbe-bleue. Infinite le chiavi di lettura di una fiaba dai contorni agghiaccianti, lividi, ambientata in un castello dove tutto instilla dubbi e perplessità, dall’abbondanza di gioielli e pietre preziose al silenzio che circonda la camera proibita, al suo essere isolato pur se inserito in un contesto cittadino del quale si ha evidenza negli attivi e forcaioli paesani. Ariane si presenta decisa e determinata. Sa quale è il suo scopo e lo vuole raggiungere avendo come mentore la fida nutrice, voce non della sua coscienza, ma dialettica oppositrice di dubbi e timori.

Barbe-bleue, nel testo utilizzato da Dukas ad opera del geniale Maeterlinck, canta solo brevi frasi al termine del primo atto e riappare muto, nel terzo. Il secondo atto è tutto dedicato ad Ariane e alle cinque spose in via di liberazione. Ed ogni atto è suddiviso in tre parti, con moto ascendente che va dall’interrogarsi su di un aspetto, al dubbio, alla sfida per giungere alla conoscenza della verità. Ariane è quindi un novello Ulisse che spezza i legami esteriori del mondo per conoscere la verità e portare l’uomo alla libertà. Grandissima libertà, di cui la protagonista ha un alto concetto, tanto elevato da accettarne anche il rifiuto e permettere alle giovani, perplesse spose di rimanere con Barbe-bleue e negarsi di ritornare nel mondo per poterlo meglio conoscere e sperimentare. L’uomo è così sia il complesso marito, istitutore di leggi severe e altrettanto duro guardiano delle stesse, ma è anche il popolo, massa che si sa muovere solo in gruppo, senza particolari intuizioni se non quelle di perseguire una giustizia effimera, punitiva e null’altro. Ariane impersona così una figura di giudice lungimirante, quasi cristologica.

Ci si può interrogare, con scarsa utilità, circa i reali motivi per i quali il capolavoro di Dukas sia di scarsa esecuzione. In Italia è apparso soltanto al Teatro Regio di Torino negli ultimi anni. A Parigi ha fatto capolino di recente, dopo vari periodi di silenzio. Musica elegantissima, raffinata, penetrante nelle pieghe nascoste dell’animo umano, condotta gettando, si, l’occhio a Wagner e a Debussy, ma con una personalità totale che non permette incertezze. Splendido l’incipit del primo atto e tutto da gustare lo svelamento delle varie porte. Momento sublime poi il finale del terz’atto, di rara presa sia musicale che a livello emotivo. Condotto soprattutto sull’utilizzo di voci dal registro centrale e grave (bassi e mezzosoprani) alterna il recitar cantando di cui Debussy regalò esempio altissimo col suo Pelléas et Melisande ad un arioso cantabile mai stucchevole, sempre variato ed immerso nel dialogo, nell’esaltare la parola, nel sorreggerla e condurla a chiarezza. L’orchestrazione è ricca, spesso suddivisa in innumerevoli ricerche timbriche, delicata dove necessita, ma solida e vigorosa all’occorrenza.
 
A capo dell’ottimo complesso della Kölner Rundfunk-Sinfonie-Orchester è, nella presente incisione, Gary Bertini. Il compianto, raffinatissimo direttore israeliano ha spesso regalato serate sinfoniche e teatrali d’altissima tensione esecutiva. Narra, pertanto, l’Ariane et Barbe-bleue rendendo unitario il discorso tra voci ed orchestra, ma sorreggendole dove occorre, con squisita attenzione per il complesso tessuto sinfonico. Riesce anche nell’intento di non ridimensionare Dukas ad un affiliato, od epigono, dell’impressionismo musicale, sottolineandone le peculiarità di scrittura e timbriche.  Ben inserite, quindi, nella sua lettura le voci di Marilyn Schmiege (Ariane), Jocelyn Taillon (la nourrice) e delle altre spose. Ottima anche la prova del coro. Interessante, pur se solo in lingua inglese, tedesca e francese, il booklet allegato, contenente oltre ad alcune note esplicative anche il libretto dell’opera.

Pubblicato in: 
GN7 Numero doppio Anno IV 19 dicembre 2011
Scheda
Titolo completo: 

Capriccio Records

Paul Dukas
Ariane et Barbe-bleue

Marilyn Schmiege (Ariane), Roderick Kennedy (Barbe-bleue), Jocelyne Taillon (La nourrice),
Mitsuko Shirai (Mélisande), Cynthia Buchan (Sélysette), Monique Baudoin (Ygraine), Francine Laurent (Bellangère)
Direttore:  Gary Bertini
Kölner Rundfunk-Sinfonie-Orchester
Kölner Rundfunkchor