Chiarelettere. L'Italia ed i lacci della corruzione

Articolo di: 
Giuseppe Talarico
Raffaele Cantone e Michele Corradino

Nella sala incontri della libreria Feltrinelli di Roma, situata all’interno della Galleria Alberto Sordi, il 5 ottobre è avvenuta la presentazione di un libro importante, intitolato E’ Normale…. Lo Fanno Tutti, edizioni Chiarelettere, che analizza le cause e le implicazioni generali che il fenomeno della corruzione ha nella vita pubblica e nella società civile del nostro Paese.

Il libro assume un grande valore perché è stato scritto dal magistrato Michele Corradino, attualmente commissario all’Anac, un autorità che ha lo scopo precipuo di contrastare il fenomeno della corruzione. Il dibattito è stato moderato da Beppe Giulietti. Nella sua introduzione, concisa e densa di pensieri profondi e penetranti, Beppe Giulietti ha osservato che la corruzione nel nostro Paese, come emerge in modo innegabile dalla cronaca quotidiana, è penetrata nei gangli vitali della società, divenendo un fenomeno pervasivo. Proprio per le conseguenze devastanti che essa provoca, è necessario tenere presente che altera le regole etiche del comportamento in ogni ambito della società, pregiudica la libera concorrenza su cui si basa una società liberale, impedisce che sia salvaguardato il bene comune e l’interesse generale.

Per Giulietti è fondamentale capire quanto sia importante il ruolo che la libera stampa è chiamata ad  assolvere, nell’azione di contrasto al fenomeno della corruzione. Ecco perché il giornalismo investigativo, che svela le trame occulte presenti nella nostra società, è essenziale e irrinunciabile. Raffaele Cantone, presidente dell'Anac e magistrato autorevole,  ha ammesso con grande onestà intellettuale che in passato vi è stata una sottovalutazione del fenomeno della corruzione.

Il libro, di cui Raffaele Cantone ha scritto una bella prefazione, è diviso in due parti; la prima narra episodi di corruzione, avvenuti in vicende in cui sono coinvolti uomini politici, alti burocrati dello stato, uomini delle imprese e professionisti della società civile. Nella seconda parte nel volume vi è una chiara esposizione delle misure e degli antidoti con i quali sarebbe possibile arginare e sradicare il fenomeno della corruzione dal sistema politico ed economico. Cantone, con grande lucidità, ha notato che non è importante smascherare e inquisire i corrotti e i corruttori per sottoporli alla necessaria detenzione, quanto creare le condizioni perché queste persone, inclini a commettere illeciti per arricchirsi, siano allontanati dalla vita pubblica e dal mondo delle imprese. Purtroppo questo non sempre accade. Infatti l’inchiesta sugli appalti relativi ad Expo di Milano ha rivelato che due manager, in passato condannati con sentenza definitiva, e che erano delegati a gestire la concessione degli appalti, hanno reiterato gli stessi reati, come sta emergendo dalla inchieste in corso di svolgimento.

Per Cantone all’origine della corruzione vi è sempre un comportamento scorretto da parte di un corruttore e di un corrotto, volto ad ottenere un appalto, una concessione amministrativa oppure altre autorizzazioni dalla pubblica amministrazione, in violazione della legalità. Infatti si arriva a giustificare l’ingiustificabile perché nel nostro Paese vi è un eccesso di burocrazia e vincoli di varia natura che limitano la libera iniziativa privata. Se in questo momento storico vi è una chiara percezione della gravità del fenomeno della corruzione nel nostro Paese, lo si deve anche alle  parole del Santo Padre Papa Francesco, che condanna sempre in modo netto e chiaro il fenomeno per le dirompenti conseguenze che ha e provoca.

Per Cantone i termini della prescrizione, attualmente in vigore, spesso hanno in modo oggettivo favorito i corrotti e i corruttori, visto che molti procedimenti penali si sono estinti per il decorso dei termini di legge, entro i quali i responsabili dei reati di corruzione dovevano essere giudicati. Il caso dei due vigili urbani di Napoli, colti in flagrante mentre intascavano una mazzetta, il cui procedimento si è estinto in virtù della prescrizione dei termini di legge, è per Cantone emblematico e deve indurre il legislatore a rivedere questa materia delicata.

Fiorenza Sarzanini, che per il Corriere della Sera segue le vicende giudiziarie nel nostro Paese offrendone una descrizione attenta e scrupolosa, ha sottolineato come il libro sia utile per capire che il fenomeno della corruzione attraversa la società italiana in mode trasversale. Infatti nel libro, nella sezione dedicata alla sanità, si raccontano gli episodi in cui sono coinvolti alcuni medici, che prescrivevano ai loro pazienti farmaci fasulli per ottenere benefici di vario genere da parte delle grandi case farmaceutiche. In particolare, visto che gli episodi narrati nella prima parte del libro sono tratti dalla intercettazioni telefoniche, la Sarzanini ha sviluppato una riflessione molto intelligente sull’uso che si fa delle intercettazioni telefoniche. Per la giornalista del Corriere della Sera sono fondamentali, poiché svelano la realtà sociale ed economica della società italiana, mostrandone la dimensione segreta e nascosta. Sovente è accaduto che la pubblicazione del contenuto delle intercettazioni ha arrecato danni irreparabili a persone estranee alle inchieste penali, in cui erano coinvolte gli interlocutori con cui conversavano in modo inconsapevole al telefono. Tuttavia per la Sarzanini l’uso delle intercettazioni, con la conseguente pubblicazione dei  loro contenuti sui giornali nazionali, è stato contestato soltanto nei casi in cui fra gli indagati vi erano politici, uomini della alta burocrazia dello stato, esponenti del mondo della imprese. Diversamente, nei casi in cui le intercettazioni hanno devastato e sottoposto ad un linciaggio mediatico persone comuni, come dimostra la vicenda legata al delitto di Avetrana, nessuno ha avvertito l'esigenza di condannare l’uso indebito delle intercettazioni.

Per Lirio Abate, giornalista de l’Espresso, il giornalismo investigativo nel nostro Paese è sempre più difficile esercitarlo. Infatti con le querele temerarie, le persone coinvolte nelle inchieste della magistratura di cui si occupa la libera stampa, sovente riescono a neutralizzare la funzione della libera informazione, che dovrebbe essere considerata alla stregua di una sentinella a tutela della legalità. Tra sessantamila detenuti, ha rilevato Lirio Abate, solo una esigua minoranza è imputata di reati di corruzione, di malversazione e di peculato. Questo dato, ha acutamente osservato il giornalista de l’Espresso, dimostra che di fatto il reato di corruzione non è perseguito e viene considerato con un'indulgenza inammissibile.

Per L’autore del Libro, Michele Corradino, magistrato e commissario Anac, è fondamentale tenere presente che la repressione penale non è sufficiente per estirpare la corruzione dalla vita pubblica. Molto importante è l’azione educativa in favore delle giovani generazioni. Infatti questo libro, ha ricordato Michele Corradino, è nato dagli incontri che i vertici dell’Anac hanno avuto con gli alunni delle scuole italiane. Gli effetti della corruzione, per Corradino, sono devastanti e dirompenti. Infatti questo fenomeno allontana dal nostro Paese gli investitori stranieri, impone ai cervelli la necessità di trasferirsi all’estero, consente la formazione di gruppi di potere che traggono benefici economici a danno della libera concorrenza, uno dei capisaldi dell'economia di mercato e di una società liberale.

L’educazione alla legalità attraverso la cultura della nuove generazioni, per l’autore di questo libro, è fondamentale se si vuole rimuovere la causa che ne è all’origine. In conclusione, proprio per tutelare il ruolo della libera informazione, per Raffaele Cantone è necessario garantire ai giornalisti il libero accesso agli atti giudiziari, diritto attualmente  non previsto nel nostro ordinamento. Un libro utile e prezioso.

Pubblicato in: 
GN42 Anno VIII 7 ottobre 2016
Scheda
Autore: 
Michele Corradino
Titolo completo: 

È normale... Lo fanno tutti. Storie dal vivo di affaristi, corrotti e corruttori
Chiarelettere
prefazione di     Raffaele Cantone
collana Reverse
dettagli 180
prezzo € 13