Festival Enescu. L'exploit marino e verdiano di Santa Cecilia con Pappano

Articolo di: 
Livia Bidoli
Antonio Pappano e l'Orchestra ed il Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia

Il Festival Enescu ha un'altra sede, ben più massiva del Teatro Ateneo, che è la Sala mare a Palatului o Palace Grand Hall - alle spalle del Palazzo Reale (ora Museo Nazionale di Arte Moderna) -, che contiene più di 4000 posti, riservata alle Grandi Orchestre del Mondo: qui, la sera dell'11 e del 12 settembre, hanno tenuto due concerti memorabili l'Orchestra ed  il Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia guidati da Sir Antonio Pappano.

La sala gremita per entrambe le sere, in particolare per il Requiem di Verdi, dedicato ad un anno dalla morte alla commemorazione di Alessandro Manzoni nella prima del 1874, ha onorato l'Orchestra ed il Coro italiani con un calore straordinario. L'unico commento critico c'è stato sulla “continuità marina” senza interruzione nel programma dell'11 settembre, - di cui è stato avvertito il pubblico con un messaggio sul monitor -, tra il brano di Ravel “Une barque sur l'océan”, e quello seguente di George Enescu, il poema sinfonico “Vox Maris”, critica dovuta alla mancata esaltazione del brano del compositore romeno, che secondo il pubblico non si sarebbe distinto pienamente da quello profondamente impressionista di Ravel.

Une barque sur l'océan” è una delle composizioni giovanili di Ravel, quelle prove d'artista che rivelano già in nuce il genio compositivo del basco: fa parte della suite di Miroirs – terza parte, op. 43 A - e questo brano in particolare è dedicato a Paul Sordes, che faceva parte insieme a Ravel del gruppo di artisti Les Apaches. La prova “pittoresca” dell'Orchestra è stata soave e le pennellate delle note hanno perfettamente imitato lo stormire degli uccelli mentre gli archi flautati dipingevano miraggi poetici nei riflessi del mare. La direzione di Pappano si distendeva sulle parti con sicura quanto leggiadra presa, riportando i guizzi dell'innocenza tra le onde che circondavano la barchetta, lasciandola oscillare fra gli arpeggi fluenti delle note e le distese melodiche.

Il poema sinfonico di George Enescu, Vox Maris op. 31 per tenore, coro e grande orchestra, è stato composto nel 1954 e la prima si è tenuta a Bucarest nel 1956, l'anno dopo la scomparsa del compositore: sostanzialmente si tratta di una sinfonia in sol maggiore in tre movimenti, su cui intervengono le voci del coro, che terrorrizzate, annunciano il pericolo, quanto il grido accorato e disperato di chi si sente in preda alle tortuose onde dei marosi, insieme al soprano che lamenta un “Miserere, Domine”; l'altra è la voce del tenore, che rappresenta il marinaio, in questo caso è interpretato da Marius Vlad Budoiu, che si è rivolto ultimamente soprattutto al repertorio verdiano e pucciniano. Il coro continua a sibilare dagli abissi del mare lamentando la sua rovinosa sorte, mentre la coda in pianissimo rivela cenni impressionisti e fortemente romantici. In ottima sincronia con l'Orchestra ed il Coro, Pappano ha condotto egregiamente entrambi, sottolineando l'indicibile potenza della natura che soverchia ineluttabilmente l'umano.

La Sinfonia n. 9 op. 95, Dal Nuovo Mondo, di Dvořák è un pezzo clou per Pappano, la cui incisione con Santa Cecilia per EMI è una pietra miliare della discografia del compositore ceco: probabilmente potrebbe condurla ad occhi chiusi mantendendo intatto lo stesso vigore, trasformando la seconda parte del concerto in una vera cavalcata melodica tra tradizioni folcloriche evocate attraverso ritmi e danze slavi e boemi soprattutto; dall'altra il nuovo mondo cui è approdato il compositore, il suolo americano che lo ha accolto. Di respiro unitario e diviso in quattro movimenti: Adagio-Allegro molto; Largo; Scherzo-Trio; Allegro con fuoco; vive della magmatica verve del direttore, che incitando l'Orchestra, la fa approdare a riverberi ritmici che brillano poi di una luce soffusa nei pianissimo, permanendo forti con gli ottoni in tutta evidenza. Un affresco dal suono meraviglioso.

La Messa da Requiem di Giuseppe Verdi, registrata per EMI con l'Orchestra ed Il Coro  dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, è una delle opere verdiane preferite da Pappano ed un'altra delle sue eccellenze in perfetto connubio con l'Orchestra ed il Coro. I solisti che li accompagnano sono: Liudmyla Monastyrska, soprano; Ekaterina Semenchuk, mezzosoprano; Saimir Pirgu, tenore e René Pape, basso. Perfettamente in forma e sincroniche sia l'Orchestra sia il Coro, non sono sembrati altrettanto i cantanti, che hanno ondeggiato tra alti e bassi, brillando sicuramente nelle parti finali: migliore la Monastyrska nel Libera me piuttosto che in apertura, probabilmente "dinamizzata" come anche gli altri solisti. Ottima prova dell'Orchestra, del Coro e di Pappano, che è stato onorato di dieci minuti di applausi e “bravo” a gran voce dal pubblico in delirio, rassicurato in seguito anche dal discorso del direttore del Festival Enscu, Ioan Holender: “Il Festival Enescu si terrà anche nel 2015 (si svolge regolarmente ogni due anni) e dello stesso livello di eccellenza, l'unica differenza sarà per un periodo più breve”. Nel 2014 sarà aperta la Competition ed il 2015 di nuovo il Festival con altrettante stelle lirico-musicali di supremo valore.

Pubblicato in: 
GN42 Anno V 17 settembre 2013
Scheda
Titolo completo: 

FESTIVAL GEORGE ENESCU – Bucarest (Romania)
XXI edizione - 1-28 settembre 2013

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mercoledi 11 settembre
19:30 Palace Grand Hall
GREAT ORCHESTRAS OF THE WORLD
ORCHESTRA E CORO DELL'ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA
Direttore ANTONIO PAPPANO
Programma
M. Ravel – “Une barque sur l’océan” (3rd part from “Miroirs” Suite) op. 43a
G. Enescu – Symphonic poem “Vox Maris” op. 31
Solista MARIUS VLAD BUDOIU – tenore
A. Dvořák – Symphony no. 9 in e minor op. 95 “From the new world”

giovedì 12 settembre

19:30 Palace Grand Hall
GREAT ORCHESTRAS OF THE WORLD
ORCHESTRA E CORO DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA
Direttore ANTONIO PAPPANO
Programma
G. Verdi – Requiem
Solisti
LIUDMYLA MONASTYRSKA – soprano
EKATERINA SEMENCHUK – mezzo-soprano
SAIMIR PIRGU – tenore
RENÉ PAPE – basso
Performance presented by Enel