Hitchcock/ Truffaut. Il doc intervista dei geni

Articolo di: 
Eleonora Sforzi
Hitchcock/Truffaut di Kent Jones

Il cinema si è da sempre occupato di trasposizioni da opere letterarie di vario genere, traendo da esse ispirazione e nutrimento narrativo, tuttavia fino ad oggi mancava ancora un film che portasse sullo schermo quello che è considerato il più importante e significativo libro sul cinema del dopoguerra, tanto da aver cambiato per sempre il modo di riflettere sulla Settima Arte. Si tratta del celebre testo Il cinema secondo Hitchcock (titolo originale: Le cinéma selon Hitchcock), che raccoglie la lunga intervista condotta nel 1962 dal giovane François Truffaut al “maestro del brivido” Alfred Hitchcock, pubblicato per la prima volta in Francia alla fine del '67 e riedito, con le integrazioni necessarie, nel 1983, quindi un anno prima della morte prematura del regista francese.

È proprio la vicenda di questo storico incontro fra i due grandi autori del cinema, quindi la genesi e la risonanza del testo che ne è derivato, al centro del documentario diretto da Kent Jones e intitolato Hitchcock/Truffaut, presentato nel corso della 68° Edizione del Festival di Cannes (2015) e proiettato solo in alcune sale cinematografiche convenzionate nei giorni 4, 5 e 6 aprile. Si tratta di un documentario costruito attraverso un bilanciato montaggio di fotografie e registrazioni della celebre intervista, brevi sequenze tratte da varie pellicole hitchcockiane e gli interventi di alcuni fra i più importanti registi del panorama cinematografico odierno, tra i quali spiccano i nomi di Wes Anderson, Olivier Assayas, David Fincher, Richard Linklater e Martin Scorsese.
Il film dimostra, fin dall'inizio, una struttura in cui si intrecciano le riflessioni dei due giganti del cinema, cristallizzate nel contesto della memorabile intervista, e le parole dei celebri cineasti di oggi, che ne riconoscono il valore nella storia della Settima Arte, per la sua indelebile influenza su tutti coloro che si sono occupati di cinema negli anni seguenti sia che si trattasse di registi, operatori tecnici, studiosi e accademici, ma anche di singoli spettatori. L'importanza che François Truffaut attribuiva all'opera di Hitchcock nei primi anni sessanta, da cui ha preso le mosse l'idea della lunga intervista, è stata infatti estremamente significativa, certamente «rivoluzionaria» per l'epoca – come ha riconosciuto, come gli altri, Scorsese – al punto da determinare un progressivo cambiamento nel modo in cui la critica guardava a Hitchcock e al suo cinema.

Il regista inglese, come viene evidenziato nel documentario, a tale altezza cronologica era noto come “maestro della suspence” e aveva appena ultimato il suo quarantesimo film – che sarebbe uscito l'anno dopo con il titolo Gli uccelli (The Birds, 1963) – mentre il giovane Truffaut, già noto come critico sulle pagine dei Cahiers du Cinéma, era ancora all'inizio della propria carriera registica ma aveva attirato l'attenzione mondiale con l'esordio brillante rappresentato da I quattrocento colpi (Les quatre-cents coups, 1959): la pellicola  con cui ha ricevuto il Premio alla Miglior Regia alla 12° Edizione del Festival di Cannes, dove è stata proiettata in pubblico per la prima volta, e che è diventata in seguito uno dei film-manifesto della Nouvelle Vague insieme a Fino all'ultimo respiro (À bout de souffle, 1960) di Jean-Luc Godard.
Come spiega Truffaut in persona in un filmato d'epoca – e, nel relativo testo, nella Prefazione all'ultima edizione del libro – l'idea dell'intervista era nata proprio nel 1962, mentre si trovava a New York per la presentazione del film Jules e Jim, dal momento che i giornalisti e la critica americana in generale trovavano strano il suo dichiarato apprezzamento nei confronti di Hitchcock, considerato dai più un regista di talento ma attinente alla sfera di un cinema improntato al divertimento e allo svago. Sui Cahiers du Cinéma, dove alcuni giovani pensatori francesi amanti di cinema proponevano un nuovo modo di osservare la Settima Arte riconoscendo chi poteva essere indicato come auteur, anche Hitchcock era stato citato all'interno della Politica degli autori, cioè tra «coloro che scrivevano con la macchina da presa».

I numerosi interventi in prima persona attuati dai cineasti di diversa nazionalità hanno riconosciuto che è stato a partire dal contesto delle riflessioni attuate dai critici della Nouvelle Vague che «il cinema prende coscienza di se stesso», anche attraverso il rilievo attribuito al genio di Hitchcock: quest'ultimo, accettata la proposta di Truffaut di sottoporsi ad una lunga intervista di otto giorni a Hollywood, parlò con il giovane regista francese della propria idea di cinema ripercorrendo sul filo della memoria le idee e i momenti più significativi che hanno sostenuto la sua carriera dagli inizi nel periodo del muto fino all'arrivo negli studi americani, siglato dal grande successo di Rebecca, la prima moglie (Rebecca, 1940) prodotto da David O. Selznick.
Come viene ricordato nel corso del documentario, Truffaut approfondì con Hitchcock alcune delle questioni più importanti del suo cinema, che diventeranno gli ingredienti fondamentali per tutti coloro che realizzeranno thriller dopo tale lezione, tra cui la definizione di “suspence”, la dilatazione del tempo o la sua contrazione improvvisa, la “costruzione” dello spazio delle vicende attraverso particolari scelte di ripresa, l'utilizzo di oggetti-feticcio o, ancora, l'“iper-percezione” di alcuni elementi interni all'immagine, in grado di creare una realtà dove la verosimiglianza si mescola ad una dimensione onirica che porta con sé la forza irripetibile del cinema muto. Si tratta di assi portanti del cinema hitchcockiano che i registi intervenuti nel documentario riconoscono e ammirano per la loro portata rivoluzionaria e visiva all'interno del suo stile unico, soffermandosi principalmente su singole sezioni di alcune delle pellicole più significative della carriera del “maestro della suspence”: dal primo film portatore della poetica del regista, Il pensionante (The Lodger, 1927), alle celebri trovate visive presenti in Il sospetto (Suspicion, 1941), in Notorious – L'amante perduta (Notorious, 1946) e in molti altri film seguenti, fino ad arrivare ai capolavori rappresentati da La finestra sul cortile (Rear Window, 1954), La donna che visse due volte (Vertigo, 1958) e Psycho (1960).

Nel documentario di Kent Jones – di cui è auspicata una larga distribuzione – le voci dei due cineasti registrate nell'agosto del '62 a Hollywood si intersecano con quelle dei registi di oggi, dando vita ad una polifonia vocale che, nella condivisione del riconoscimento nei confronti del cinema di Hitchcock per la gestione visiva unica e per il manifesto interesse verso il coinvolgimento del pubblico, rappresenta ancora oggi una delle più belle dichiarazioni d'amore nei confronti del cinema, quale arte vitale e dinamica che spinge alla riflessione su se stessa e sulle proprie immagini.

Pubblicato in: 
GN22 Anno VIII 14 aprile 2016
Scheda
Titolo completo: 

Hitchcock/Truffaut

REGIA: Kent Jones
SCENEGGIATURA: Kent Jones, Serge Toubiana
CON: Wes Anderson, Olivier Assayas, Peter Bogdanovich, Arnaud Desplechin, David Fincher, James Gray, Kiyoshi Kurosawa, Richard Linklater, Paul Schrader, Martin Scorsese
NARRATOR: Mathieu Amalric (French version) - Bob Balaban (English version)

Uscita al cinema: solo il 4-5-6 aprile 2016 presso alcune sale convenzionate

MONTAGGIO: Rachel Reichman
FOTOGRAFIA: Eric GAUTIER
MUSICHE: Jeremiah Bornfield
PRODUZIONE: Cohen Media Group
DISTRIBUZIONE: Cinema di Valerio De Paolis
PAESE: USA 2015
GENERE: Documentario
DURATA: 80 Min.
FORMATO: Colore / B-N
NOTE: Soggetto tratto dal testo Il cinema secondo Hitchcock di François Truffaut (Le cinéma selon Hitchcock, Éditions Gallimard, 1993) edito da Il Saggiatore (Prima edizione: 1997).
Presentato nella sezione Cannes Classics della 68° Edizione del Festival di Cannes (2015). Distribuito nelle sale italiane da Cinema e Nexo Digital in collaborazione coi media partner Radio DEEJAY e Mymovies.it

SITI UFFICIALI: http://www.nexodigital.it/hitchcock-truffaut/ - http://cohenmedia.net/films/hitchcock-truffaut

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