IUC. Il Quartetto di Cremona dà il via a Esplorando Mozart

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Il Quartetto di Cremona. foto Claudio Rampini

Francesca Fortuna, direttore generale della IUC- Istituzione Universitaria dei Concerti, recentemente scomparsa, a cui è intitolata l'attuale Stagione, aveva ideato il nuovo ciclo dedicato ai Quartetti di Mozart, coinvolgendo nel nuovo progetto il Quartetto di Cremona, protagonista dell'entusiasmante esecuzione dell'integrale dei Quartetti di Beethoven.

Il nuovo ciclo dal nome Esplorando Mozart si articolerà in due stagioni e il prossimo concerto si svolgerà il 26 gennaio 2019. Per i Quartetti di Mozart si tratterà di quelli della maturità legati ad Haydn, non solo quelli che gli dedicò ma anche quelli successivi. Haydn (1732-1809) è giustamente considerato il creatore del Quartetto d'archi, nella sua lunga vita, infatti, partendo dalle composizioni di occasione, Serenate, Divertimenti, continuò ad elaborare la forma del Quartetto. Ridusse il numero dei movimenti dai cinque delle op 1 (1757-59) e op. 2 (1760-62) ai quattro dei successivi, utilizzò la forma-sonata, stabilì successione dei movimenti e dei tempi con molte varianti  lo Scherzo al posto del Minuetto, la Fuga o Rondò come alternativa al movimento veloce finale ( Allegro o Presto), insomma fu un continuo e lungo work in progress. Questo sommario preambolo è necessario per spiegare il rapporto con Haydn, che fu decisivo per Mozart, che ancora molto giovane in Italia aveva scritto dei Quartetti – Divertimenti. La reciproca stima fra i due compositori fu duratura, si frequentarono e spesso, nelle serate musicali private organizzate a Vienna, suonarono insieme.

Il concerto si è aperto con l'Adagio e Fuga in do minore K 546  di Mozart. Nel 1781, quando Mozart arrivò a Vienna iniziò a frequentare la cerchia del barone Gottfried van Swieten, mecenate e colto dilettante dì musica che nella sua abitazione organizzava regolari esecuzioni della musica di Bach e Händel. Il 1781 è anche l'anno in cui Haydn compose i Quartetti op. 33 in cui in alcuni compare la Fuga nel movimento finale. La Fuga in do minore K. 546, fu composta in origine per due pianoforti K.426 nel 1783 (pubblicata nel 1788) e trascritta poi per archi con un Adagio introduttivo. L'Adagio è di straordinaria intensità espressiva, vi viene esposto il severo soggetto della fuga, forma in cui Mozart dimostra di essersi perfettamente impadronito della lezione bachiana, la tensione estrema che caratterizza l'intera composizione, è pervasa dallo clima drammatico dello Sturm und drang.

Il Quartetto n. 14 in sol maggiore K 387 è il primo del gruppo di sei Quartetti composti da Mozart tra il 1782 e il 1785 e dedicati a Haydn. La stima che il musicista  salisburghese tributa al più anziano collega è testimoniata dalla dedica, scritta in italiano, in cui viene sottolineato che:”Essi sono, è vero, il frutto di una lunga e laboriosa fatica”. Furono, infatti, composti in un arco di tempo che va dal 31 dicembre 1782, data della fine del primo di essi, K. 387, a quella del 14 gennaio 1785 termine dell'ultimo, il K. 465, un periodo singolarmente lungo per il salisburghese. La composizione pur guardando al modello di Haydn, dei più recenti quartetti le op. 20 e in particolare all'op. 33 in cui oltre alla Fuga in alcuni, in tutti  compare lo Scherzo in sostituzione del Minuetto. Mozart mostra la sua autonomia dal modello fin dal primo movimento, Allegro vivace assai, in cui un tema più cantabile si alterna a uno più ritmico, ma è soprattutto diverso il clima non più lucidamente illuministico, ma permeato dall'incipiente sensibilità preromantica ricca di tensione drammatica. Un aspetto presente anche nel successivo Minuetto e Trio ricco di contrasti, nell' Andante cantabile il dialogo concertante e la cantabilità melodica hanno una densità di suono e una profondità malinconica che già guardano al secolo successivo. La polifonia dell'ultimo movimento si coniuga mirabilmente con la forma-sonata come avverrà nel finale della sinfonia Jupiter.

Il Quartetto n. 15 in re minore K 421/417b, il secondo del ciclo è il più breve e l'unico in tonalità minore, l'Allegro presenta aspetti contrastanti, alla melodia cantabile si contrappone una inquietante e cupa tensione che si dipana in un dialogo polifonico. I chiaroscuri, l'alternanza atmosfere intrise di angosciosa tensione con brevi sprazzi rasserenanti pervade l'intera composizione. L'ultimo movimento Allegro non troppo è un omaggio all'illustre dedicatario, un tema bipartito, una semplice pastorale nel cullante ritmo di Siciliana, a cui seguono quattro variazioni in un clima via via più drammatico con un dialogo serrato il cui il tema sembra trasformarsi in una angosciosa domanda senza risposta.

Ascoltare il Quartetto di Cremona è una esperienza musicale emozionante e seducente, la loro gioia di fare musica insieme si comunica all'uditorio, dialogano tra loro esibendo una lussureggiante tavolozza ritmica e timbrica. I musicisti nell'esecuzione possono trarre di volta in volta dagli strumenti sonorità cangianti, dense e potenti, soavi e lievi, elegiache e drammatiche. È indubbiamente la formazione ideale per essere testimonial del progetto internazionale "Friends of Stradivari" e a cui affidare il “Quartetto Paganini” quattro meravigliosi Stradivari, che appartengono alla Nippon Music Foundation. Sono i seguenti strumenti: Il violino Paganini-Conte Cozio di Salabue (1727), usato da Paganini in concerto prima del “Cannone” - Cristiano Gualco -, il violino Paganini-Desaint (1680), ancora vicino alla tradizione di Amati - Paolo Andreoli-, la viola Paganini-Mendelssohn (1731) una delle rare viole, ne sono rimaste dodici - Simone Gramaglia - e infine il violoncello Paganini-Ladenburg (1736), l'ultimo strumento realizzato da Stradivari - Giovanni Scaglione. Applausi scroscianti hanno accolto la conclusione di ogni brano e al termine del concerto è stato concesso un bis, l'Ave verum corpus .K618 di Mozart,un affettuoso omaggio a Francesca Fortuna, il violino primo ha suonato la parte cantata gli altri strumenti le altre parti.     
 

Pubblicato in: 
GN6 Anno XI 10 dicembre 2018
Scheda
Titolo completo: 

IUC. Istituzione Universitaria dei Concerti
Sabato 1 dicembre 2018, ore 17.30

Esplorando Mozart (I)
Quartetto di Cremona

Mozart
Adagio e Fuga in do minore K 546
Quartetto n. 14 in sol maggiore K 387
Quartetto n. 15 in re minore K 421/417b