The Lady. Un Nobel alla civiltà

Articolo di: 
Elena Romanello
The Lady

Dopo aver messo in scena eroine killer implacabili e tormentate, esseri perfetti creati dai vari elementi, ragazzine in cerca di una loro felicità in mezzo ad assassini e vendette, sante guerriere, archeologhe Belle Époque, questa volta Luc Besson sceglie la sua protagonista in una delle figure più emblematiche e anche più d'esempio del mondo d'oggi, Aung San Suu Kyi, la leader dell'opposizione birmana.

In un kolossal dalla lavorazione avventurosa, rivive la storia della Birmania, Stato di antiche tradizioni tribali e culturali e con un passato denso di eventi, satellite della Cina maoista ma pervaso di aneliti di libertà, periodicamente soffocati dalla giunta militare. Certo, la verve di Luc Besson sembra sparire spesso, in questo affresco di passione civile, la storia di un destino comunque incredibile, quello della figlia di un leader democratico assassinato quando lei era ancora piccola, vissuta per anni a Oxford dove si era fatta una vita all'occidentale, che ha scelto per una serie fortuita di eventi di darsi alla politica, diventando prigioniera nel suo stesso Paese e dovendo rinunciare alla sua vita personale e familiare.

Ma forse allo stesso Besson interessa stare da parte per raccontare una vicenda unica e appassionante, commovente e toccante, tragica ed entusiasmante, ancora ben lontana dall'essere conclusa, visto che il processo di rivoluzione che portò nel 1988 la moglie di un professore inglese in visita alla madre malata ad abbracciare l'impegno politico è ancora ben lontana dall'aver trovato una soluzione e Aung San Suu Kyi, premio Nobel nel 1991, è una sorvegliata speciale tollerata per questioni di equilibrio internazionale nel suo Paese.

Un film da vedere come testimonianza del nostro tempo, come paradigma dei drammi che ancora si agitano in certi angoli non più così remoti del globo e che non possono essere cancellati perché siamo tutti coinvolti, come vicenda di un'eroina reale, con pregi e difetti, che ha messo in gioco tutto per una questione di principio e di amore per il suo Paese, al costo di sacrificare affetti e libertà personale.

Tra una Birmania assolata ma dove manca la luce della libertà e una Europa dei diritti dai colori spesso smorti, Aung San Suu Kyi con la sua grazia e la sua forza vive sullo schermo grazie all'ex Bond Girl ed ex guerriera da film wuxpian Michelle Yeoh, che si rivela una grande interprete. Tra il cast, occidentale e orientale, spicca il caratterista veterano David Thewlis, che nel suo curriculum ha da Harry Potter al cinema d'autore, e che commuove nel ruolo dell'adorato marito di Suu, il professor Michael Aris, morto di cancro nel 1999 in Gran Bretagna senza aver più potuto vedere la moglie.

E comunque, malgrado lo stile a tratti troppo forse troppo calligrafico, ci sono alcune grandi scene d'impatto, come la cerimonia del Premio Nobel seguita da Suu con una radio scassata, oppure la non violenza di Suu che passa in mezzo ai militari armati fino ai denti, con i fucili puntati contro di lei, superandoli con una pacatezza squisita che denota la profonda forza morale che la sorregge. Per provare a credere in un mondo migliore.

Scheda
Titolo completo: 

The Lady - L'amore per la libertà
Titolo originale:The Lady
Lingua originale: Inglese
Paese: Francia, Regno Unito
Anno: 2011
Durata 132 min
Colore: colore
Audio: sonoro
Rapporto: 2,35:1
Genere:     drammatico, biografico
Regia:Luc Besson
Sceneggiatura: Rebecca Frayn
Distribuzione (Italia): Good Films
Musiche: Eric Serra

Uscita al cinema 23 marzo 2012

Interpreti e personaggi
Michelle Yeoh: Aung San Suu Kyi
David Thewlis: Michael Aris
Jonathan Raggett: Kim Aris
Sahajak Boonthanakit: Leo Nichols
William Hope: James Baker

Doppiatori italiani
Francesca Fiorentini: Aung San Suu Kyi
Angelo Maggi: Michael Aris

Film d'apertura del Festival Internazionale del Film di Roma 2011