Nicholls. Spirali temporali nell'Inghilterra contemporanea

Articolo di: 
Giuseppe Talarico
Un giorno

Nelle sue celebri Lezioni americane, divenute un classico della critica letteraria moderna, Italo Calvino ha fissato i criteri stilistici essenziali per conferire una forma compiuta al romanzo moderno. La narrazione moderna, che aspiri a rappresentare il mondo contemporaneo, deve essere, secondo Calvino, leggera, esatta, precisa, molteplice. Queste riflessioni critiche, contenute nel testo di Italo Calvino, sono riemerse nella mia mente, dopo avere concluso la lettura di un libro di grande spessore artistico, divenuto un caso letterario in tutto il mondo e da cui è stato tratto un film, intitolato Un giorno (edito da Neri Pozza), del quale è autore David Nicholls.

Si sostiene spesso che la letteratura contemporanea, più che  raccontare criticamente il nostro tempo, miri  sovente a intrattenere il lettore. Questo libro, per la sua complessità, smentisce questo assunto critico e dimostra il contrario. Nella città di Edimburgo, in Scozia,  due giovani trascorrono una notte d’amore, dopo avere conseguito la laurea. Dexter Mayhew ed Emma Morley, sono persone che appartengono a mondi diversi e, malgrado si siano amati per una notte, sanno che le loro vite sono destinate a separarsi.

Dexter, essendo ricco, brillante e disinvolto, appena conclusi gli studi universitari, in piena era thatcheriana, decide di viaggiare per il mondo. Emma, di condizione sociale diversa, dopo la laurea, per mantenersi, è costretta a lavorare in un ristorante messicano a Londra. In questa prima parte della narrazione, mentre racconta le vicende esistenziali dei due protagonisti principali, l’autore del libro con immagini colme di grande significato mostra in che modo è cambiata la società inglese, dopo il lungo governo conservatore di Margaret Thatcher.

Dexter, pur avendo ricevuto una buona educazione nel periodo degli studi universitari, è incerto su quale attività professionale esercitare, perché non comprende quale sia la sua vocazione. Per questo viaggia, avendone le possibilità economiche, e visita le principali nazioni del mondo. In particolare nel libro è indimenticabile la scena, ambientata in Piazza della Rotonda a Roma, di fronte al Pantheon,  in cui Dexter incontra in una giornata estiva la madre seduta, accanto ad altri turisti, dinanzi ad un bar. Osservando la madre, in una delle piazze più belle del mondo inondata dal sole di luglio, immersa nella lettura di un libro, Dexter ha la netta percezione dello scorrere inesorabile del tempo, che alla fine cancella le nostre povere vite.

Dopo questi viaggi in Europa ed in Asia, nel corso dei quali invia delle lettere bellissime a Emma, Dexter rientra in Inghilterra e inizia a lavorare nel mondo dello spettacolo. Diviene un presentatore televisivo di successo e ottiene grandi guadagni, sicché inizia a vivere in modo disordinato. Spesso, in preda allo smarrimento esistenziale, si abbandona al vizio della droga e dell’alcol, senza riuscire ad avere una vita sentimentale stabile e equilibrata. Ovviamente questo personaggio, Dexter, è lo specchio fedele di quanto è accaduto, non solo in Inghilterra ma in Occidente, con il ruolo soverchiante che la televisione ha assunto nella vita delle persone, influenzandone e deformandone in modo profondo l’immaginazione, lo stile di vita, i desideri, i sogni, la mentalità. Infatti i programmi di successo, seguiti dal grande pubblico che presenta Dexter, sono volgari e traboccano banalità e idiozie di ogni tipo.

Emma, che ha una sua vita intellettuale e crede nel valore della cultura e della conoscenza, riesce a cambiare lavoro e diviene una insegnante in una scuola media di Londra. In questo luogo comprende quanto sia difficile la professione dell’insegnante, poiché  occorre, attraverso l'esplorazione critica del sapere, aiutare i ragazzi a scoprire i loro talenti ed a vivere con responsabilità nella società. Nella narrazione è impressionante e sorprendente l’abilità dell’autore nel descrivere quanto siano diversi i percorsi esistenziali dei due principali protagonisti: Dexter, frivolo e dedito ai vizi peggiori, favorito ed  aiutato dai privilegi dovuti al suo lavoro nel mondo dello spettacolo, Emma, una giovane intellettuale inglese, che si interroga sul mutamento della condizione della donna nella società post femminista del suo tempo, e pretende che vi siano eguali opportunità tra maschi e donne. Sembra che ormai le loro vite si siano separate per sempre e che i loro destini siano incomparabilmente diversi.

Infatti Dexter, dopo che il suo successo televisivo inizia a scemare e vive le prime delusioni professionali, giacché si vede rifiutato inspiegabilmente dal mondo dello spettacolo, si sposa con Sylvie, nella speranza che il matrimonio gli dia serenità. Dexter cambia lavoro, ha una figlia, ma il suo matrimonio è destinato, dopo una breve durata, a naufragare, sicché si ritrova nuovamente solo e disperato. Emma, che non ha mai rinunciato a coltivare l’arte della scrittura, riesce a divenire una scrittrice di successo. In questa parte del libro viene mostrata in modo esemplare una caratteristica della società inglese, nella quale la mobilità sociale ed il riconoscimento del merito costituiscono elementi essenziali del mondo del lavoro nella cultura anglosassone.

Emma e Dexter, divenuti maturi e con le dure e dolorose esperienze esistenziali che hanno vissuto, si ritrovano a Parigi, dove la loro storia d’amore rinasce sulle ceneri dei loro fallimenti sentimentali. Questo ricongiungimento, avvenuto in età matura, tra i due protagonisti nella narrazione è importante, poiché rivela e dimostra che i sentimenti autentici sfidano il tempo e hanno una durata eterna, che coincide con la stessa vita delle persone. Rientrati a Londra, dopo la vacanza a Parigi, i due protagonisti, Dexter ed Emma, trovano un'intesa sentimentale e sembrano finalmente sereni ed appagati. Sono bellissime ed intense le pagine del libro nelle quali viene rievocato il clima politico della partecipazione dell'Inghilterra, per la scelta politica compiuta da Tony Blair, alla guerra preventiva contro L’Iraq, la quale divise il partito laburista in modo lacerante e doloroso.

Inoltre vi è, in questa parte della narrazione, una descrizione letteraria di rara bellezza che aiuta a capire come è mutata Londra, da quando è divenuta una città multirazziale. Purtroppo, a causa di un incidente automobilistico, avvenuto in una strada di Londra,  Emma, travolta ed investita da una macchina, muore improvvisamente, proprio mentre aveva sperimentato la felicità ed ottenuto il successo come scrittrice. Dexter, disperato ed inconsolabile, sprofonda nell'infelicità. Con sua figlia, dopo la morte di Emma, si reca nella città di Edimburgo, dove l’aveva conosciuta, e si inerpica sul Trono di Artù, il monte da cui si domina la città, poiché aveva visitato questo luogo venti anni prima proprio con Emma. Contemplando dall’alto la città di Edimburgo, oltre a provare una sensazione dolorosa di nostalgia e rimpianto, comprende come tutto nella nostra esistenza sia segnato dalla provvisorietà e dalla caducità. Nella nostra vita niente è immutabile ed eterno, tutto è soggetto alla legge spietata del tempo.

Alla fine di questo indimenticabile romanzo, mi sono ricordato delle riflessioni di Michel de Montaigne, autore dei celebri Saggi, per il quale il pensiero della morte abbiamo il dovere di portarcelo sulla spalla, come i cacciatori del suo tempo si portavano il falcone, con cui catturavano le prede. La felicità, a cui aspiriamo nella nostra vita, forse, è una semplice illusione ed una fallace chimera, prodotte dalla nostra mente dotata di coscienza e razionalità

Pubblicato in: 
GN1 Anno V 3 novembre 2012
Scheda
Autore: 
David Nicholls
Titolo completo: 

Un giorno, Venezia, Neri Pozza, 2012.