Palazzo delle Esposizioni. Gabriele Basilico e le città del mondo

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Gabriele Basilico 2010 Shanghai

Fino al 2 giugno 2020 il Palazzo delle Esposizioni ospiterà la grande mostra Gabriele Basilico. Metropoli, a cura di Giovanna Calvenzi e Filippo Maggia, promossa da Roma Capitale – Assessorato alla Crescita culturale e dall’Azienda Speciale Palaexpo, realizzata in collaborazione con l’Archivio Gabriele Basilico. Gabriele Basilico (Milano 1944-2013) è stato uno degli esponenti di spicco della fotografia italiana e internazionale, il titolo della mostra, Metropoli, mette al centro l'interesse predominante dell'artista.

La laurea in Architettura al Politecnico di Milano (1973) e la sua attenzione per il sociale, messa in luce fin dalla fine degli anni Sessanta dalle fotografie che indagavano questo aspetto, sono alla base della ricerca sul tema del paesaggio antropizzato, del suo sviluppo e delle stratificazioni storiche delle città, dei margini e delle periferie in continua trasformazione. Il percorso dell'esposizione si articola in cinque sezioni con oltre 250 opere in diversi formati datate dagli anni Settanta ai Duemila, alcune delle quali esposte per la prima volta.

Si inizia con “Milano. Ritratti di fabbriche 1978-1980”, protagoniste le zone industriali dismesse immerse nel denso tessuto urbano Sono fotografie in bianco e nero che mostrano l'influenza della pittura delle avanguardie del '900 italiano soprattutto di Umberto Boccioni, Mario Sironi e Giorgio De Chirico ma già è chiara la visione geometrica dell'architettura evidenziata dall'uso già sapiente del gioco tra luce e ombra .

Le fote di  “Sezioni del paesaggio italiano”, furono un’indagine sul nostro Paese suddiviso in sei itinerari realizzati nel 1996 in collaborazione con Stefano Boeri, la serie fotografica fu presentata alla Biennale Architettura di Venezia. Le foto mettono in evidenza l'attenzione al paesaggio inquadrato in una ottica di urbanistica che indaga il rapporto fra le diverse parti del paesaggio urbanizzato. Basilico descrive l’estendersi degli spazi abitati, residenziali e produttivi, la “città diffusa”, senza soluzione di continuità con rari spazi vuoti tuttavia inglobati in una generale “provincia metropolitana” che si era generata in modo disordinato, senza regole dall'espansione degli insediamenti abitativi, determinata sia dalla speculazione edilizia e sia dalla necessità.

L'urbanizzazione è così descritta da Marc Augé: “Tale urbanizzazione è caratterizzata da tre processi simultanei. Parallelamente alla trasformazione dei “centri storici” in settori preservati e riservati al consumo turistico, i quartieri d’affari e il settore terziario si sviluppano e occupano oggi più spazio delle attività produttive in senso stretto. Inoltre, lungo le vie di comunicazione, i fiumi e il litorale marittimo, si prolungano dei nastri, dei filamenti urbani, nei quali coesistono imprese, industrie, centri commerciali, zone incolte, aree abbandonate e quartieri popolari.”( in Marc Augé, Chi è dunque l’altro? Raffaello Cortina Editore, Milano 2019,ed. or. Qui donc est l’autre, Odile Jacob, Paris 2017) .

È un aspetto messo in luce anche ne  “Le città del mondo”, un viaggio nel tempo e nei luoghi da Palermo, Bari, Napoli, Genova e Milano sino a Istanbul, Gerusalemme, Shanghai, Mosca, New York, Rio de Janeiro e molte altre ancora. Il rapporto armonico tra visione orizzontale e verticale mette in piena luce gli aspetti architettoni e urbanistici, evidenti maggiormente nelle foto riprese dall'alto. Scrive Basilico “In un momento in cui la parola globalizzazione [...] si accompagna a un processo di omologazione diffuso a livello planetario, parlare di “luogo globale” – per quanto questo sia immaginario – può apparire come una mancanza di senso critico nei riguardi di questo processo e come la sua accettazione. Dunque sento il bisogno di spiegare la mia posizione. [...] La fotografia per me è un modo [...] di ricomporre frammenti di esperienza di vita che si configurano nelle infinite varianti formali del mondo fisico. […] Non si tratta di creare un puzzle o di far nascere un nuovo mostro urbano, ma di cercare di creare un flusso di energia sulla spinta di un desiderio di uguaglianza e di integrazione, contro ogni tipo di separazione.”

L'attenzione al sociale permane ed è particolarmente acuta nelle serie dedicate a Beirut, furono due campagne fotografiche realizzate su invito delle scrittrice libanese Dominique Eddé, per la prima volta esposte insieme, realizzata la prima  nel 1991 in bianco e nero che documenta la distruzione, alla fine di una lunga guerra durata oltre quindici anni, insieme alla voglia di ricominciare deglia abitanti sopravvissuti. “La [sua] bellezza era tanto impressionante quanto lo era la sua distruzione” – scrive Basilico – ma “ho evitato di lasciarmi coinvolgere dalla fotogenia della distruzione. Mi sono sforzato, piuttosto, di pensare alla città nella sua forma originaria e pronta a ricominciare a vivere”. La seconda nel 2011 a colori ne racconta la ricostruzione.

I diversi servizi fotografici di Basilico su Roma riprendono il tema delle rovine e il loro rapporto con il presente,  come successivamente quelli di una ricerca sulle aree archeologiche del Midi della Francia svolta nel 2002 su incarico della Agence pour le Patrimoine Antique de Provence-Alpes-Côte d’Azur. E di nuovo nei servizi dedicati ad altre città mediterranee, come Palermo e Bari, di cui documenta gli aspetti decadenti e infine nel 2010 quando fotografa Roma a basandosi sulla serie di incisioni di Giambattista Piranesi.

Oltre alle opere in mostra, c'è un’ampia biografia illustrata che racconta attraverso brevi testi e immagini il percorso artistico e professionale di Basilico e tre video: il primo realizzato da Tanino Musso nel 1991 a Beirut e rimontato da Giacomo Traldi che ha rielaborato anche un’intervista del regista Amos Gitai del 2012 dedicata a Roma e a Piranesi. Il terzo video, “A proposito di Sezioni del Paesaggio italiano”, è un’intervista a Stefano Boeri realizzata da Marina Spada nel 2002.
Il catalogo è a cura di Giovanna Calvenzi e Filippo Maggia, con testi di Marc Augé, Luca Doninelli e Roberta Valtorta e con una raccolta di dichiarazioni di Gabriele Basilico, è edito da Skira Milano.

Pubblicato in: 
GN16 Anno XII 20 febbraio 2020
Scheda
Titolo completo: 

GABRIELE BASILICO | METROPOLI
Palazzo delle Esposizioni
, via Nazionale 194 - 00184 Roma
A cura di Giovanna Calvenzi e Filippo Maggia
Promossa da: Roma Capitale - Assessorato alla Crescita culturale, Azienda Speciale Palaexpo
Organizzata da: Azienda Speciale Palaexpo
Realizzata in collaborazione con: l’Archivio Gabriele Basilico

Periodo: 25 gennaio - 2 giugno 2020
Orari: domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso
Biglietti: fino al 9 febbraio 2020 con Gabriele Basilico. Metropoli Intero € 8.00; Ridotto € 6.00;
dall'11 febbraio 2020 con Gabriele Basilico. Metropoli e Jim Dine Intero € 12.50; Ridotto € 10.00
Audioguide comprese nel prezzo del biglietto per tutti i visitatori
Informazioni e prenotazioni: Singoli, gruppi e laboratori d’arte tel. 06 39967500; www.palazzoesposizioni.it