Quirinale. La memoria ritrovata dai Carabinieri

Articolo di: 
Daniela Puggioni
Adorazione dei Magi. Francesco Solimena (1657-1747), bottega

Un omaggio al prezioso e insostituibile lavoro dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, volto al  recupero delle opere d'arte rubate o scavate clandestinamente, questo è il tema della mostra che si è aperta al Palazzo del Quirinale il 23 gennaio e si concluderà il 16 marzo 2014. 

In precedenza c'erano state: la mostra “Nostoi. Capolavori ritrovati” del 2007, in cui erano esposte opere d'arte restituite da quattro prestigiosi musei americani e nel 2013  la presentazione nel 2013 della celebre “Tavola Doria” che molti attribuiscono a Leonardo da Vinci, ritornata in Italia dopo oltre settant’anni. Un'occasione per ammirare le opere, ma soprattutto per far comprendere alla cittadinanza che la vastità del patrimonio artistico- il maggior numero (49) di siti inseriti dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità - è causa della sua fragilità, per quello che riguarda la manutenzione e la catalogazione dei beni ovunque diffusi.

Per questo il lavoro di oltre 40 anni dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (CC TPC) è fondamentale, questa esposizione è anche l'occasione per farne conoscere alla cittadinanza l’organizzazione e le attività. Mariano Mossa, Comandante del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale nel corso della conferenza stampa ha detto che lavorano alle dipendenze del MiBACT -Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - e i reperti sono una scelta tra quelli ritrovati negli ultimi sei-sette anni di lavoro.

Ha inoltre aggiunto che per comprendere bene il livello e il valore monetario del traffico di opere d'arte, bisogna sapere che è al quarto posto dopo: armi, droga e finanza. Questo fa capire il motivo della continua aggressione al patrimonio artistico italiano, il più ricco al mondo e diffuso su tutto il territorio. L'attività investigativa è volta a contrastare gli scavi e le esportazioni clandestini e il riciclaggio.

Uno strumento fondamentale è la “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti” dal 1980 a disposizione del Comando, infatti è la più grande banca dati, per mole di immagini e dati informatizzati, al mondo. Sono catalogati i beni culturali da ricercare di provenienza italiana ed estera, oltre alle informazioni relative agli eventi delittuosi collegati: vi sono contenuti oltre 5 milioni e 700 mila oggetti e più di 560.000 immagini. Questa catalogazione iniziò nel 1969.

Nell'interessante esposizione su come sono stati ritrovati alcuni degli oggetti il Comandante Mariano Mossa ha fatto comprendere quanto siano sofisticate le indagini e il lavoro di intelligence che vi è dietro, che per ovvi motivi si può solo intuire. Tra le informazioni che sono state cortesemente fornite, il dato rassicurante che nonostante i poco meditati, incompetenti e quindi catastrofici tagli alla cultura e alla sicurezza, il Comando, non solo non è stato colpito, ma è in condizioni di ampliare la sua attività. Un'altra buona notizia è anche la C.E.I. sta provvedendo efficacemente alla catalogazione dei beni artistici contenuti nelle chiese, in cui si riscontra una conseguente diminuzione dei furti. 

Il comando a cui viene riconosciuta universalmente una indiscutibile superiore competenza svolge anche un'importante attività formativa rivolta verso tutti paesi del mondo. L' UNESCO, per condurre al meglio le iniziative finalizzate al contrasto del traffico illecito di beni culturali, ha chiesto il  distaccamento, in qualità di esperto, di un Ufficiale del Comando CC TPC nella Rappresentanza Permanente d'Italia presso l'UNESCO di Parigi. Anche la Commissione Europea ha riconosciuto la maggiore competenza in quanto quando ha finanziato il progetto “PSYCHE” (Protecting System for the Cultural Heritage), in cui ci sono 15 comandi di Polizia esteri, ha affidato al Comando CC TPC ha il ruolo di “Partner Leader”.

Venendo alla mostra, La memoria ritrovata. Tesori recuperati dall’Arma dei Carabinieri, le oltre cento opere sono esposte nell’ala occidentale del Palazzo, e in particolare in due sale - Sala di Augusto e Sala degli Ambasciatori -della Galleria di Alessandro VII Chigi, dove sono state recentemente riscoperte e restaurate le splendide pitture di Pietro da Cortona. La mostra è divisa in due sezioni. Nella Sala degli Scrigni, nella Sala di Ercole e nella Sala degli Ambasciatori sono esposte opere che vanno dal VI secolo a.C. al Settecento. Molte delle opere sono reperti archeologici comprendenti: vasellame di  pregevole fattura, prevalentemente di origine apula, ma anche attica ed etrusca, ci sono inoltre oggetti in bronzo della fine del V secolo– Elmo, Pectorale, Humeralee Coppia di cinture bronzee-  e una Statua di offerente risalente al III-II secolo a.C.

Di grande interesse la Testa di leone, di produzione vulcente, databile agli Inizi del VI secolo a.C., che andrà al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma. La Testa ritratto di principe imperiale della prima metà del I secolo d.C., probabilmente Germanico, proveniente dal Museo Axel Munthe di Villa San Michele ad  Anacapri, era stata contraffatta con un restauro posticcio, che non ha ingannato gli esperti investigatori, per essere venduta all'asta a Londra ed è stata recuperata nel 2013.

Ci sono anche oggetti di altre epoche rubati nelle chiese tra cui spicca il Tesoro di Loreto, proveniente dal Convento dei Cappuccini a Chiusa, in Trentino Alto Adige. Furono donati dalla regina di Spagna Maria Anna (1653-1706), moglie di Carlo II al suo confessore, il nome del tesoro viene dal nome della cappella dedicata alla Madonna di Loreto che lo custodiva.

Tra i quadri recuperati spiccano la splendida fattura de l'Adorazione dei Magi della scuola di Francesco Solimena (1657-1747), il raffinato olio su tavola Santa Caterina d’Alessandria e San Ludovico da Tolosa di Francesco Zaganelli (1470 ca.-1532 ca.), il Trittico del  Museo Stibbert di Firenze, Rovine romane e figure, un fascinoso dipinto opera di due pittori: Giovanni Paolo Pannini (1691-1765) autore delle figure architettoniche, e Pompeo Girolamo Batoni (1708-1787), delle figure e sei piccoli dipinti con Vedute di Roma della scuola romana del '700 provenienti dal Palazzo Vescovile di Montefiascone.

Singolare l'iconografia di Leda e il cigno, un delizioso e raffinato piccolo quadro di Lelio Orsi (1508 ca.-1587), un olio su rame, l'unico conosciuto di questo pittore. Il fondo in rame conferisce brillantezza ai colori, in particolare al cielo notturno dove su una nuvola si svolge l'amplesso tra Leda e Zeus, nelle sembianze del cigno. Spettatori seduti su una nuvola soprastante ci sono Artemide, reduce dalla caccia notturna con i suoi cani, ma uno squarcio palesa la luce del giorno da cui si affacciano le teste di due cavalli, quelli del Carro del sole ? Il passaggio tra la notte e il giorno, costretto ad indugiare per il protrarsi dell'amplesso, come nel caso di Alcmena ?

Proseguendo la visita, nella Sala di Augusto sono esposte una serie di urne funerarie, insieme a una parte del corredo del Mausoleo dei Cacni. Durante la costruzione di una moderna abitazione a Perugia le ruspe raggiunsero e sventrarono un mausoleo etrusco risalente al III-I secolo a.C. che apparteneva alla grande famiglia etrusca dei Cacni. Invece di avvertire la Soprintendenza trafugarono le urne e le vendettero. Il danno maggiore e irreparabile è stata la perdita del contesto di una così importante scoperta; contesto che avrebbe permesso di acquisire informazioni di fondamentale importanza. Sulle urne funerarie ritrovate ci sono splendide raffigurazioni di scene ispirate alla mitologia greca. Tra i miti rappresentati: Il sacrificio di Ifigenia, La lotta tra Pelope ed Enomao, Le centauromachie.

In occasione della mostra le urne sono state restaurate dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, restauro reso possibile anche con il contributo di Civita. Di grande interesse anche il catalogo della mostra corredato di fotografia e scheda per ogni oggetto esposto e con i saggi dedicati al ritrovamento del Mausoleo dei Cacni. Con la realizzazione di questa mostra si conclude il programma delle iniziative di valorizzazione e promozione svolte per i festeggiamenti dei 25 anni di attività di Civita.

Pubblicato in: 
GN12 Anno V 28 gennaio 2014
Scheda
Titolo completo: 

La memoria ritrovata. Tesori recuperati dall’Arma dei Carabinieri
Roma, Palazzo del Quirinale
23 gennaio – 16 marzo 2014
Curata da Louis Godart

Orari. Dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30.
Ingresso gratuito
Domenica: dalle 8.30 alle 12.00 € 5 con visita al Palazzo.
Chiusa il lunedì
 

Informazioni: www.quirinale.it; www.civita.it
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